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Como, 19 settembre 2013 - La segreteria della Camera del Lavoro di Como esprime ferma contrarietà alla scelta dell'amministrazione del
Comune di Como di procedere alla privatizzazione delle farmacie comunali di Sagnino e Muggiò. Tale contrarietà non è determinata da
ragioni pregiudiziali. Nel caso specifico però l'amministrazione sottovaluta alcuni aspetti fondamentali che rischiano di pregiudicare
un patrimonio (su un servizio essenziale) che produce ogni anno significative entrate per la collettività.
Inoltre, ed è per noi l'aspetto più rilevante, le modalità con cui si intende procedere pongono evidenti interrogativi sul destino
lavorativo delle persone che vi operano, specie in una fase di drammatica crisi economica che ne renderebbe difficilissima la
ricollocazione.

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da Luigi Bedetti

Le Associazioni Ambientaliste di maggior rappresentatività nazionale e territoriale hanno inviato nei giorni scorsi un autonomo DOCUMENTO (allegato) al Parco regionale Spina Verde, a seguito del sopralluogo da me promosso il 30 luglio 2013 alla presenza di alcune delle persone firmatarie della lettera dei cittadini.

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 di Luca Michelini

1. Ecoinformazioni, con la penna del solerte ed informato Michele Donegana, ci informa che è iniziata la discussione sulla vendita delle Farmacie comunali di Como. Tempo fa, l'efficiente assessore al patrimonio, avvocato Iantorno, ha reso pubblica una tabella di alcune proprietà comunali, ora per metterle a regime e, in caso di rifiuto degli affittuari, provvedere di conseguenza (la legge è uguale per tutti!), ora per approntare un piano di dimissioni. Il motivo è semplice: far quadrare i conti. Un esercizio che ossessiona ogni livello del potere, non solo in Italia.

 

2. Un semplice gesto di "ordinaria amministrazione", un ragionieristico afflato volto a far quadrare i conti: tanto basta per disfarsi di proprietà che sono della collettività.

Nulla lo impedisce, del resto. Anzi: tutto è a favore di questo tipo di provvedimenti: "privatizzare", "razionalizzare", coprire "i buchi di bilancio" e via discorrendo, secondo la vulgata politica corrente.

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A partire dal primo giugno si erano susseguite numerose segnalazioni  su facebook, accompagnate da foto, a proposito di un progetto di riqualificazione del bosco in Spina Verde noto come "progetto life". Finanziato dall' Unione Europea avrebbe dovuto introdurre 6000 nuovi esemplari di specie autoctone, eliminando alberi morti e robinie, considerate piante infestanti.  L’attesa di buoni risultati , quindi, era elevata per rivedere finalmente la Spina verde riqualificata con un nuovo “ restauro” forestale. Purtroppo il risultato di questo lavoro, attualmente fermo ma non concluso, non è sembrato a molti corrispondere all' obbiettivo desiderato. L'area interessata è posta all' interno del Comune di Como, in un' area compresa tra il Pianvalle e la baita Respaù di sopra (ora baita Alpini) sopra Prestino. Per rispondere ai dubbi sollevati il Direttore del Parco ha organizzato il giorno 30/07 un sopralluogo a cui hanno partecipato esponenti di gruppi ambientalisti con lista x Como.  Fin da subito la situazione è apparsa  a tutti nella sua drammatica criticità. Altri sopralluoghi hanno avuto seguito da cui si sono evidenziate le seguenti osservazioni:

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