Como, 21 febbraio 2014 – La funzione pubblica comasca e la Camera del lavoro di Como intervengono nel dibattito circa il riutilizzo dell’area ex- Trevitex e la riqualificazione del quartiere di Camerlata; torna, perciò, centrale, la proposta per una cittadella sanitaria nell’area dell’ex Ospedale S. Anna di Via Napoleona.
«Argomento che non ci stancheremo mai di sollevare fino a che non arriverà a buon fine – commentano Lucia Cassina, segreteria Cgil, e Matteo Mandressi, segretario Fp Cgil - è una soluzione strategica per la città, facilmente accessibile tramite i mezzi pubblici e auto private, data anche la vicinanza all’ autosilo, ora vuoto. Non ci interessa stabilire di chi è la colpa dell'immobilismo perché, a nostro parere, essa è diffusa su tutti i protagonisti.
Attualmente vengono utilizzate dall’ Azienda Ospedaliera le palazzine che si affacciano sulla Via Napoleona e l’offerta sanitaria è concentrata nel monoblocco: «È bloccato lo sviluppo delle attività ambulatoriali e l’asl non ha ancora trasferito gli uffici e le attività sanitarie di sua competenza (ad esempio: Medicina dello
sport, Medicina del Lavoro, Medicina Preventiva). Si parla di trasferimenti di rami attività sanitarie, concentrate nel Monoblocco come il pre ricovero, i D-H di Diabetologia e Allergologia, verso il nuovo S. Anna. Se così fosse si svuoterebbe l’impianto su cui si basa il progetto, quello di offrire alle persone un poliambulatorio di facile accesso, di alta qualità, che decongestiona il presidio di S. Fermo, attualmente caraterizzato come polo per l’Urgenza e l’Emergenza.
Nel progetto di Cittadella sanitaria era previsto un sistema di offerte di servizi sanitari con la presenza di Medicina generale, insieme ad attività socio-assistenziali: «una sorta di chilometro zero della cura. Non solo, nella proposta si faceva anche riferimento ad una serie di attività con cooperative ed onlus, anche di tipo di piccola imprenditorialità. Chiediamo a tutti i cittadini di sollevare il problema e di vigilare affinché avvenga realmente la realizzazione della cittadella sanitaria e non “si perda nelle nebbie”, mentre alle Istituzioni e ai partiti chiediamo di agire. Per quanto ci riguarda, a breve risolleveremo in modo ben visibile la questione».