Denunciamo l’assordante silenzio di Istituzioni e forze democratiche nei confronti dell'estrema destra che lo scorso 26 aprile ha manifestato a Dongo e a Mezzegra esaltando la figura del Duce e oggi giovedì 30 aprile sarà a Como con l’ormai annuale parata dove, con il pretesto di commemorare la persona di Sergio Ramelli, verrà inscenata la solita fiaccolata a ritmo di tamburo, con l’utilizzo e l’esaltazione di simboli, slogan neofascisti e saluti romani, a cui abbiamo già purtroppo assistito negli anni scorsi.
Crediamo che commemorare un giovane ragazzo vittima di un omicidio sia ovviamente umanamente legittimo. Tuttavia è necessario e doveroso opporsi alla bieca strumentalizzazione di questo tragico evento attraverso manifestazioni che nulla hanno a che vedere con la pietà umana.
Siamo convinti che tutto ciò non sia più tollerabile: chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche deve essere perseguito per il reato di apologia di fascismo. Non lo diciamo solo noi. Lo dice chiaramente la Legge 645 del 1952 (cosiddetta Legge Scelba).
Non è ammissibile che esponenti delle Istituzioni festeggino la Liberazione dal nazifascismo e nel resto dell’anno acconsentano che luoghi pubblici siano occupati da coloro che sono in aperto contrasto con la Costituzione e la democrazia repubblicana.
Se le belle parole che ogni anno sentiamo dai palchi del 25 aprile hanno un senso, allora sia dia seguito con fatti concreti e le Istituzioni preposte impediscano una volte per tutte ai neofascisti di scendere nelle piazze e di diffondere messaggi xenofobi, razzisti e autoritari.
Crediamo sia dovere di tutte le forze democratiche e dell’ANPI richiamare gli organi istituzionali ed elettivi al ruolo che loro è assegnato da una Costituzione profondamente e nettamente antifascista: se i rappresentanti periferici dello Stato l’applicassero, se tutti i Sindaci facessero capire con chiarezza che nel territorio che amministrano, i fascisti e i nazisti, comunque si chiamino, non sono graditi, qualcosa comincerebbe a cambiare.
Siamo inoltre profondamente convinti che si debba assolutamente superare quel muro di indifferenza e disimpegno che caratterizza tanta parte degli italiani, impegnando le forze sane della società nella diffusione e promozione della Memoria, della cultura antifascista e del rispetto dei diritti e delle libertà democratiche.
Anpi sezione di Como “Perugino Perugini”
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