PRESENTATA, AI SENSI DEGLI ARTICOLI 62 DELLO STATUTO COMUNALE E 28 DEL REGOLAMENTO PER IL CONSIGLIO COMUNALE, DA
Nessi Luigi, Celeste Grossi
AFFINCHÉ IL CONSIGLIO COMUNALE SPRIMA IL PROPRIO VOTO SUI SEGUENTI ARGOMENTI DI INTERESSE GENERALE
Premesso che
la città di Como ha dato una straordinaria prova di capacità di accoglienza e di umanità prodigandosi per i diritti dei migranti accampati alla stazione San Giovanni e nel prato antistante fin dai primi giorni di luglio, come più volte sottolineato anche in questo Consiglio comunale.
Considerato che
- l’Amministrazione comunale non può gestire autonomamente una questione che è di carattere nazionale ed internazionale;
- modeste sono le competenze del Comune, essendo di fatto ogni decisione prerogativa del Governo nazionale tramite la Prefettura;
- il ruolo di coordinamento svolto dal Sindaco e dall’Assessore alle Politiche sociali muta con l’apertura del Campo gestito dalla Cri e dalla Caritas di via Regina Teodolinda.
Ritenuto che
il Consiglio comunale non può essere esautorato dalle sue prerogative e dai suoi compiti.
Si impegna il Sindaco,
allo scopo di dare ulteriore forza all’azione del Comune nella gestione delle attività che si svolgono sul territorio da esso governato, a chiedere al Prefetto di Como, che:
- il Campo, parte del territorio della città, non sia una struttura chiusa al controllo democratico, pertanto i consiglieri comunali (con modalità opportune ad evitare ogni intralcio alle attività in corso) siano autorizzati dalla Prefettura a visitare il Campo per controllarne l’efficienza, il rispetto dei diritti umani e la corrispondenza agli interessi della città;
- il regolamento del Campo sia reso pubblico, essendo irrinunciabile conoscere regole inerenti i diritti umani di persone per consentire il controllo democratico delle istituzioni della città;
- i gestori del Campo ufficializzino quotidianamente il numero dei presenti (minori non accompagnati, minori, adulti suddivisi in femmine, maschi) con esplicito riferimento alle provenienze geografiche;
- siano rese pubbliche le cifre stanziate e la destinazione di esse in base ai diversi servizi a differenti soggetti; - si faccia chiarezza sull’effettiva esistenza nel Campo di servizi qualificati e continui per assicurare la salute psico-fisica degli ospiti e per fornire agli ospiti consulenza adeguata e competente sui diritti e doveri di ciascuno;
- siano note le strutture messe a disposizione di coloro che non potranno essere accolti nel Campo di via Regina Teodolinda.