Un gruppo di una quindicina di fascisti di “Veneto Fronte Skin Heads” ha fatto irruzione all’assemblea di Como senza frontiere del 28 novembre e preteso di leggere un comunicato. Noi, La Prossima Como, siamo uno dei nodi della rete e, dunque, sentiamo la pesante intimidazione come un attacco anche al nostro gruppo di cittadinanza attiva e alle nostre pratiche politiche e sociali perché Como sia una città inclusiva e solidale. L'atto è gravissimo e non va sottovalutato, come non va sottovalutata la crescita delle destre nella nostra regione e nella nostra città. Riteniamo, però, che "Non si possa smantellare la casa del padrone con gli attrezzi del padrone" (Audre Lorde). La nostra risposta sarà nonviolenta: le nostre "armi" sono le parole, le nostre azioni di contrasto delle destre fasciste sono nel nostro impegno quotidiano. Intensificheremo il nostro attivismo in Como senza frontiere; invitiamo i soggetti che ne fanno parte e tutte le persone che vivono in città a frequentarne le riunioni, a partecipare alle Marce che la rete organizza mensilmente (l’ultima si è tenuta il 25 novembre ed è stata dedicata, nella Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, alle donne migranti).Essere in tante e tanti rafforza la nostra azione e favorisce la diffusione delle nostre idee nei cuori e nelle menti dei comaschi, altrimenti in balia di chi irresponsabilmente fomenta guerre tra poveri.
La politica agita per noi è quella dell'esserci, quella della partecipazione, quella della cittadinanza attiva.
Celeste Grossi, Luigi Nessi, La Prossima Como