Ci avevano provato durante la campagna elettorale quanto sono comparsi per provare a raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni e oggi sono tornati. Casa Pound, fino ad ora totalmente inesistente a Como e provincia, prova a raccattare consensi seminando odio ed intolleranza in quella che è sotto gli occhi di tutti una città di frontiera. E’ con preoccupazione che come Osservatorio Democratico sulle nuove destre segnaliamo come, in un territorio dove CPI non ha il benché minimo radicamento ci sia da parte dei “fascisti del terzo millennio” un chiaro disegno e di come stiano provando a raccattare consensi urlando a tesi deliranti quali invasione, sovranità nazionale ecce ecc. Siamo a conoscenza che è già accaduto in altre città della Lombardia, città dove non esistevano fino a poco prima, ed il quadro della situazione è stato lo stesso, fino ad arrivare poi ad aprire delle sezioni di quel partito che ribadiamo dovrebbe essere messo immediatamente fuori legge.
Chi siano i “giovani virgulti” di Casa Pound e quali siano i loro “metodi di persuasione” ormai lo sanno tutti, ma per il sindaco di Como Mario Landriscina la vicesindaca nonché neo deputata Locatelli e la loro Giunta questo non rappresenti evidentemente un problema visto e considerato che concedono spazi pubblici ed agibilità politica ad un soggetto neofascista che tra le altre cose, ribadiamo, non ha alcun riferimento territoriale.Per il nostro primo cittadino le uniche persone da contrastare sono i poveri ed infatti, dal giorno della sua elezione, non ha praticamente fatto altro che fare la guerra ai migranti ed alle persone che vivono situazioni di grave fragilità.Insomma a Como si concedono spazi pubblici a cuor leggero a chi propaganda razzismo ed ideologie da “Oscuro ventennio” ma contemporaneamente viene approvato un “daspo” in pieno “profumo di decreto Minniti” che criminalizza i senza tetto. Una vera vergogna.Vogliamo rivolgere un appello a tutte le istituzioni democratiche, alle organizzazioni antifasciste ed alla cittadinanza affinché venga approvato al più presto un regolamento comunale che implichi la discriminante antifascista a chi richiede gli spazi per l’occupazione di suolo pubblico.Il fascismo non è un’opinione come le altre, il fascismo è un crimine e come tale va trattato. Non si concedano spazi pubblici ed agibilità politica a chi si riconosce nei disvalori del ventennio più tragico della storia del nostro Paese e contemporaneamente alimenta con teorie quantomeno deliranti odio ed intolleranza.
Como, 07/04/2018
La redazione dell’Osservatorio Democratico sulle nuove destre