#liberidifare è lo slogan della serie di manifestazioni sincronizzate in tutta Italia che l'8, il 9 e il 10 giugno porterà per le strade d'Italia, per la seconda volta in pochi mesi, persone con disabilità e non con l'intento di testimoniare l'importanza e la necessità di un sostegno più concreto da parte delle istituzioni all'assistenza personale per le persone con disabilità. Dopo il successo del flash mob che ha animato la città il 5 maggio scorso, anche a Como si svolgerà un corteo, domenica 10 giugno 2018 che si muoverà lungo il seguente percorso:
primo appuntamento alle ore 11:30 in via de Cristoforis 1, si prosegue per via Castellini, via Viganò, via Leoni, via Milano. Il secondo appuntamento sarà a Porta Torre alle 13:00 per proseguire verso via Giovio, via Odescalchi, via Indipendenza, via Diaz, piazza Mazzini. Alle 13:30 gli organizzatori si riuniranno in pizzeria dove, alla fine del pranzo, avrà termine la manifestazione. L'assistenza personale è uno strumento fondamentale per la realizzazione individuale delle persone con disabilità non autosufficienti. Consiste nell'assumere personale giudicato, dalla persona direttamente interessata, in grado di supportarla nello svolgere quelle azioni che non può svolgere a causa della sua disabilità. È dimostrato che, se messe nella giusta condizione, le persone con disabilità possono autodeterminarsi e rendere reale il loro diritto a seguire i propri desideri.
"A differenza dei tradizionali modelli medico/assistenziali a cui siamo abituati, con l'assistenza personale le persone con disabilità si trasformano da oggetti passivi di cure standardizzate a soggetti attivi in grado di assumere direttamente (o quando necessario tramite un tutore) i propri assistenti personali, una pratica già consolidata in diversi paesi occidentali.
Purtroppo in Italia in questo momento non vengono stanziati soldi sufficienti per l'assistenza personale.
" Nonostante i progressi raggiunti in alcune regioni quasi 10 anni dopo l'adesione dell'Italia alla convenzione Onu, ancora troppe persone disabili che hanno bisogno di assistenza sono costrette a vivere in luoghi di isolamento sociale e segregazione, senza possibilità decisionale e vulnerabili a potenziali abusi, oppure si trovano a dipendere dalla cerchia familiare, in un contesto di limitazioni reciproche e senza libertà di scelta. Le case di cura, in particolare, sono residenze simili alle prigioni, salvo che le persone che vi risiedono non hanno commesso alcun reato.
La situazione si configura come una profonda violazione dei diritti umani."
Da questa grave situazione nasce l'urgenza della necessità di informare l'opinione pubblica attraverso le manifestazioni #liberidifare.
L'iniziativa è promossa dall'omonimo movimento #liberidifare, una rete di persone nate sui socia network in seguito alla diffusione di una lettera aperta, https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1462556100506111&set=a.155625394532528.36181.100002552058457&type=3&theater, scritta nell'ottobre 2017 da Maria Chiara e Elena Paolini, due sorelle disabili attivi nel campo dei diritti delle persone con disabilità, che da alcuni anni gestiscono Witty Wheelas, un blog dedicato a disabilità, stereotipi e giustizia sociale.
Diverse parti del presente comunicato stampa sono tratte dal comunicato stampa prodotto dell'associazione AVI Toscana ONLUS.
Per adesioni e maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Linee guida per giornalisti per parlare del movimento nei media: https://bit.ly/2J8egBV
Sito web: liberidifare.it
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/LiberidiFare/
Video promozionale: