Il consiglio comunale di Como ha affrontato, nella seduta dell’altra sera, anche l’interrogazione presentata da Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, sul futuro di via Varesina e via Giussani, nel quartiere di Rebbio. “Ho avuto poche risposte alla mia interrogazione sulla prevista ristrutturazione di via Varesina e via Giussani – fa sapere la consigliera –. Non si capisce quando inizieranno i lavori, mentre è chiaro che i posteggi rimangono gli stessi decisi dalla precedente amministrazione. Anzi, l’assessore alla Riqualificazione urbana Butti ha dovuto ammettere di fronte a tutti che non è cambiato nulla, rispetto al progetto Lucini: lo spartitraffico non c’era nel nostro progetto e i posteggi saranno 28 più 4”.
Lissi tiene a sottolineare questi aspetti perché “ho letto sui social commenti di esponenti delle associazioni di categoria che dicono che questa amministrazione ha salvato i commercianti, mentre per stessa ammissione dell’assessore, sarà sostanzialmente il nostro progetto a essere messo in atto”.
Per quanto riguarda, invece, la rotonda di via Lissi, “Butti ha detto che alcuni cittadini e l’Acus hanno manifestato dubbi sulla pericolosità dell’opera, ma non ha chiarito se si farà. Preoccupante e totale il silenzio sul progetto di via Giussani del valore di 1 milione di euro, dopo gli accordi presi con l’Esselunga. Ho fatto presente che prima di concretizzarlo, bisognerebbe sistemare la fognatura lungo la via, ma mi è stato risposto con il silenzio. Il rischio è che salti la riqualificazione di questa via”.
E per quanto riguarda via Lissi, “ho suggerito di fare un incontro pubblico per chiarire e per spiegare quello che si era deciso anche sulla viabilità di questa strada, ovvero che le macchine potranno entrare dalla via Varesina e arrivare fino all’oratorio, ma non potranno passare dalla strettoia, mentre tutte le auto potranno percorrerla in senso inverso fino alla via Varesina. L’intento è rendere via Lissi una strada residenziale con meno traffico”.
Ma, naturalmente, tutto questo dopo aver ascoltato i cittadini, secondo la consigliera Pd: “Invece, questi amministratori hanno un’idea molto strana degli incontri pubblici: non si capisce bene chi siano i residenti che si trovano con l’assessore. Ancora una volta, voglio ricordare che per incontro pubblico si intende che vengono invitati tutti i cittadini e le associazione del quartiere, ma proprio tutti, come facevamo noi, e non si fanno riunioni per pochi eletti. Ho detto e ripetuto in consiglio che mi dispiace molto per i residenti che hanno partecipato attivamente alle idee per il progetto originario, pensando solo a rendere più vivibile e bello il quartiere, e non mi arrenderò di fronte a questo scempio”.