Orsenigo (PD) - “Con la riattivazione del vecchio Sant’Anna, Como avrà finalmente un presidio in più anche contro il Covid-19. Oggi è il coronamento di uno sforzo corale compiuto da sanità e politica e un primo passo importante verso una medicina territoriale al servizio del cittadino. Impossibile però non sottolineare la lentezza di Ats Insubria che ha permesso l’apertura della struttura solo ora, quando ormai i contagi sono al minimo e dopo mesi caratterizzati da un trattamento di sfavore per Como rispetto a Varese” così commenta il consigliere regionale Angelo Orsenigo, primo a farsi promotore dell’idea di un presidio per malati di Coronavirus nella struttura di via Napoleona.
“La mia proposta risale infatti a marzo quando gli ospedali della provincia erano in forte sofferenza. Solo oggi il progetto si concretizza - dice Orsenigo, che chiede - in tutte queste settimane quanti anziani soli avrebbero potuto affrontare la quarantena in via Napoleona? Quante persone impossibilitate ad isolarsi in case troppo piccole da nuclei familiari troppo grandi avremmo potuto aiutare? Questi interrogativi mettono anche in profonda discussione il trattamento di “serie B” riservato da Ats Insubria al nostro territorio”.
“Per contro, Asst Lariana e il Direttore Generale, Fabio Banfi, si sono dimostrati essenziali nel portare a compimento il progetto: un presidio sanitario importante anche in un'ottica preventiva in caso di una seconda ondata di Coronavirus. La proposta ha poi raccolto molti consensi tra le forze politiche comasche: un esempio di buona politica, di collaborazione che fa bene alla comunità” continua Orsenigo che conclude.
“L’esperienza del Vecchio Sant’Anna deve funzionare da guida per il futuro della sanità comasca e lombarda che deve necessariamente partire dal territorio, con una revisione della riforma del 2015 sponsorizzata al tempo con grande entusiasmo dagli stessi partiti che oggi, ne chiedono lo smantellamento".