Cominciamo da Como - I bagni pubblici sono un servizio necessario e dovuto a tutte le persone che abitano o vivono una città. Como è una città turistica, e non è pensabile che non sia in grado di garantire un servizio fondamentale come quello dei servizi igienici; ma Como è anche e soprattutto città di frontiera, e che quindi volente o nolente deve affrontare il problema delle migrazioni. A Como ci sono decine e decine di persone (non solo migranti, ma anche italiane) che non hanno una casa: non si può pensare di avere dei bagni pubblici aperti solamente durante i giorni di mercato e solamente in determinate, brevissime, fasce orarie; si costringono di fatto le persone senza fissa dimora ad espletare i propri bisogni in mezzo alla strada, alimentando notevolmente l'intolleranza dei cittadini comaschi nei confronti di chi è costretto, suo malgrado, ad adattarsi a precarie ed infelici condizioni di vita.
Non è più accettabile che Como sia governata da chi non ha il minimo rispetto per la dignità umana.
A seguito degli avvenimenti delle ultime settimane e della debole, incerta ed inefficace risposta che le istituzioni hanno dato, è in corso l'occupazione dei bagni pubblici del sottopassaggio di piazza Vittoria.
I bagni pubblici devono essere aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
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