Baggi / Tavecchio (PRC-SE) - Fosse stato il primo episodio, si sarebbe potuto parlare di un gesto aggressivo dettato da uno scatto di nervi: l’Assessora alle politiche sociali che “sbranda” il “pigro clochard dormiglione” come si faceva un tempo nei collegi o nelle caserme, gesto molto discutibile, irritante e poco più. Invece no. L’ assessora Corengia, che non a caso si trincera dietro un “no-comment”, è convinta di aver agito in perfetta osservanza del “modello Como”. E il suo silenzio suona come una rivendicazione. La giunta Landriscina sta mostrando da tempo a tutta Italia come le destre trattano le persone in difficoltà, senza un letto e senza una casa: la presenza dei poveri per strada, nociva ai commerci e agli affari della città vetrina, va semplicemente abolita: e quindi divieto di accattonaggio, sanzioni per chi dona generi di conforto, allontanamento dalle vie centrali durante le festività natalizie. Il messaggio è chiaro: “dovete sparire”.
Ed è per questo che la maggioranza che governa Como non ha ancora realizzato il dormitorio deliberato l’anno scorso con una mozione passata trasversalmente in Consiglio Comunale: Landriscina e i suoi non vogliono sembrare troppo premurosi con chi vive nel disagio perché una città accogliente – così dicono -attirerà altri profughi, altri senza tetto, altri disperati senza nulla; (già sentita nell’estate 2016, quella della Stazione San Giovanni, sempre da un sindaco allora a targa PD).
E allora ogni scusa è buona per chiudere gli spazi – come la sede di via Cadorna che sembrava essere buona per il dormitorio, utilizzata invece in fretta e furia per il confinamento delle 6 persone infette da Coronavirus mentre interi reparti già attrezzati del vecchio ospedale Sant’Anna rimanevano vuoti.
Ogni scusa è buona per rendere invivibile la città a chi non se la può permettere e per “domare” i poveri “educandoli” alle leggi dell’efficienza, della produttività e del decoro borghese.
Da una giunta così, braccio armato dei ricchi e ricchissimi comaschi, ed espressione di una mentalità che mette il profitto sopra ogni cosa, non possiamo che aspettarci misure razziste e classiste.
E non vorremmo che qualcuno degli zelanti consiglieri leghisti e di centro destra, dopo aver rimosso panchine e fontanelle pubbliche di acqua potabile e pensato alle grate in ferro per sbarrare i portici della ex chiesa di San Francesco – dove di notte trovano riparo diverse persone in stato di fragilità, se ne esca adesso con la proposta dei lavori forzati per tutti i marginali.
Questa giunta ha fatto fin troppi danni, si dimettano subito!