Legnani (PD) - “Che lo sport a Como sia in fortissima sofferenza a causa della negligenza di chi la governa non è certamente un mistero. Le recenti classifiche pubblicate dal Sole 24 Ore per indice di “sportività” ci mettono di fronte alla cruda realtà di un territorio la cui amministrazione non crede che lo sport sia un valore: Como non compare in alcuna delle Top10 stilate dal quotidiano per tipo di attività sportiva, condizione di strutture e impianti, o attrattività nazionale o internazionale” commenta Tommaso Legnani, segretario cittadino del Partito Democratico di Como.
“Siamo 39esimi per indice di sportività. Ci piazziamo al 32esimo posto per strutture sportive, 51esimi per gli sport di squadra, 37esimi per gli sport individuali e infine 42esimi per l’attrattività di eventi sportivi nazionali e internazionali. I piazzamenti tutt’altro che da record sono prodotti tenendo conto dell’impatto del Coronavirus sul sistema sport e quindi la pandemia non può essere una scusa. Se davvero avevamo bisogno di una prova del fatto che il Comune di Como deve fare di più, in quanto capoluogo e capofila del territorio, eccola”.
“L’unica nota positiva nell'indagine del Sole 24 Ore? Gli sport acquatici come canoa, canottaggio e vela ci fanno classificare secondi dietro a Trieste. Certo non potevamo spiccare per discipline come il nuoto, per cui siamo 27esimi, senza una piscina olimpionica. Siamo poi 50esimi e 60esimi per tennis e atletica. Il dato più deprimente è infine la capacità di coinvolgere i bambini nelle attività sportive. Siamo 35esimi dietro alla provincia di Barletta-Andria-Trani e soprattutto dietro la geograficamente vicina Lecco che invece svetta al primo posto della classifica. C’è indubbiamente molto su cui il Comune di Como deve fare in quanto punto di riferimento per tutta la provincia. Siamo la terra delle piscine chiuse, degli impianti sportivi fatiscenti, degli atleti costretti a veri e propri pellegrinaggi per allenarsi in sicurezza, degli stadi impossibili da riqualificare. Eppure Como siede su un potenziale incredibile di talento agonistico, di tradizione sportiva e di storia. Un potenziale che non possiamo permetterci di sperperare. Se il Lario, in quanto a sport acquatici, ci permette di tenere testa a una città affacciata sul mare come Trieste, possiamo immaginare come le nostre società sportive, nelle giuste condizioni, con gli impianti adatti, potrebbero prosperare e competere a livello nazionale”.