Raffaele Faggiano – “Sono malato di fibromialgia, uno dei tanti casi clinici in cui si usa la Cannabis terapeutica, aiuta con gli spasmi e non incide negativamente sugli alti organi del corpo a differenza di morfina o altro. Purtroppo è una malattia tanto strana la mia, quanto apparentemente stupida, ma non lo è. Fino a meno di 30 anni fa, chi soffriva di dolori cronici di cui non si sapeva la causa, finiva in manicomio. Oggi questa malattia ha un nome, seppur ancora completamente sconosciuta, sia sul come curarla, sia sulle motivazioni per le quali fa la sua comparsa. Purtroppo si fatica anche a trovare dei medici preparati per diagnosticarla.
La fortuna è che non ci si muore, ma i livelli di dolore che si sopportano e sentiamo sono inimmaginabili. Si finisce in camera iperbarica per avere semplicemente un pochino di sollievo. La terapia richiede una presenza costante del principio attivo nel corpo e secondo gli attuali studi, scoperta la concentrazione giusta dovrebbe essere un'altra vita. Purtroppo la concentrazione giusta non l'ho ancora provata, visto che l'attuale iter per recuperare questa "droga", per me, è portare la ricetta rossa da Como a Cantù, ovviamente sperando nel favore di qualcuno, anche solo come autista, in quanto le posture dopo 5 minuti mi uccidono, come lo è il prendere il bus o l’auto. Poi passano dai 15 giorni ad 1 mese di attesa, perché la ricetta la devono mandare ad un laboratorio di Milano che esegue la preparazione e gliela spedisce, quindi rimango ufficialmente scoperto senza farmaco. Perché? Perché anche qui, per legge prevede che deve passare un mese tra l’emissione di una ricetta e l'altra. Altrimenti la lacuna sarebbe già colmata facilmente anticipando tutti i tempi. Come capite è un gatto che si morde la coda e cosi non entrerà mai a regime nel mio sangue quel tanto che basta, probabilmente per sentirne il vero beneficio. La Cannabis terapeutica è mancata per parecchi mesi da marzo per molti pazienti con diverse patologie, per me sono passati quasi 8 mesi, prendendo numerose medicine tossiche, che coi loro effetti collaterali fanno centinaia di migliaia di morti ogni anno. La questione più angosciante è che rispetto alle altre terapie, abbiamo solo 2 farmacie in provincia autorizzate, col capoluogo addirittura scoperto del servizio per l’utenza. Mi sono rivolto quindi al difensore regionale, purtroppo la risposta è stata che con le attuali leggi italiane si può fare ben poco. Mi chiedo allora dove siano quelli che hanno proposto la legge, perché non vegliano affinché venga attuata senza creare problemi al cittadino?
Ricordate sempre che per molti la Cannabis terapeutica è un salvavita.