Una magnifica giornata colorata, dove alla spicciolata centinaia e poi migliaia di persone hanno formato un corteo che dal 2008 con la Street Parade di Como (
) non si vedeva per le strade della nostra città.Dopo le penose e appiccicose Notti Bianche, la città non ha più offerto nulla di originale, defraudando comunque le voglie sane dei giovani, che sono l'avanguardia culturale come l'innovazione che è ben concentrata in un determinato momento della nostra vita.
Una serie di minori eventi hanno preparato un percorso fatto da tanti giovani che attraverso diversi appuntamenti sul territorio, che noi definiremmo TAZ all'aria aperta, due settimane fa davanti alle serre di villa Olmo, mentre settimana scorsa presso Sagnino, dove socialità e socializzazione sono stati finalmente il fulcro, liberi e senza fini di lucro.
Un laboratorio aperto che Como non ha mai saputo offrire ai giovani, mentre le esperienze "private", be' le conosciamo fin troppo bene, corrono su binari comprovati, escludendo la ricerca a 360 gradi, quindi della vera avanguardia.
Sicuramente sono stati momenti più soft, quelli che hanno anticipato l’evento di questo sabato, che ha visto dalle 16.30 un lento corteo danzante da prima all'Ippocastano, poi colorando tutta la città. L'Ippocastano, l'ultima grande vittoria della sinistra comasca, prima di essere inghiottita dall'avanzamento atlantista, che è sempre più anti democratico, da far sparire prima lentamente e oggi sempre più velocemente, le libertà sancite dai padri costituenti nella nostra costituzione.
Mentre vari sono stati i BPM presentati, per i palati veramente amanti dell'elettronica, il lato giovane della storia della musica, Tekno, DnB, BreakBeat, TechHouse e sonorità vive per vari gusti.
Tutto è cultura, a parte la guerra imposta da uno stato costantemente in dittatura, mentre oggi ci è stata offerta una interessante e rilassante giornata, un bisogno di evasione per tanti, fatta di giovani provenienti da tutta Italia con tanta gioia di vivere e di stare insieme, fatta anche di turismo e di acquisti che ad alcuni non apprezzano.
Chi si è lamentato, che dopo 15 anni a Como rivediamo una Street Parade in città, non si rende conto di quello che passano tanti cittadini che vivono a fianco di un campanile, che non si può mai spegnere o abbassare e che ogni giorno strimpella lunghe canzonette ripetitive…, forse questi preferiranno la futura città 100 vetrine, vuota come Lugano, fatta di uffici, banche e negozi.
Mentre la musica oggi offerta, dove agli angoli delle strade vediamo comaschi, turisti e migranti condividere momenti di danza anche euforici, cercando di allontanare per un attimo i “brutti pensieri” di cui politici senza Dio, fanno il nostro pane quotidiano, e che sono principalmente fatti di speculazione e morti sul lavoro.
Non è certamente la musica delle grosse etichette o che passano solitamente in radio, questa in Italia è purtroppo ancora musica Underground, ossia che per trovarla fai centinaia di chilometri e raramente la trovi in discoteca.
Quando qualcuno ha provato in Italia a fare una radio commerciale con questa musica e con le verità d’Italia, è presto stata fatta sparire e difatti quella più simile, ma sempre commerciale, la troviamo solamente su M2O.
Storie e storie che dopo decenni l'Italia non vuole risolvere, come per Como la questione dei bidoni della Terra dei Fuochi murati nel letto di un fiume che scorre sotto al nostro ospedale, offrendo acqua potabile a una buona parte d'Italia.
Quello che non si vuole più applicare purtroppo è la democrazia, dove la cultura dominante è quella delle major, delle multinazionali che utilizzano da decenni sempre i medesimi standard, come fa esattamente l'industria che non vuole rinnovarsi, facendo poi pagare lo scotto a noi, ristrutturando case che diventano involucri di plastica abitati, ossia ostacolando tutto il resto che il mondo esprime e chiede a gran voce, in termini di movimenti e stili di vita concretamente sani e sostenibili.
Sicuramente, come dai tempi, per questi giovani la richiesta è sempre la stessa, più spazi di socialità "libera" dai costi alle famiglie e all’individuo.
Pensiamo solamente a quello che è accaduto a chi abitava e frequentava lo stabile di piazza Roma, dopo che venne sgomberato, come tutte le situazioni che si sono poi susseguite in questi anni, vedono fragili emarginati, portati a una vita disperata e purtroppo anche abbreviata.
Il sangue che è stato versato in questa città, nel nome di una città “specchio”, da noi non è mai stato condiviso. Purtroppo da sempre abbiamo visto l'incapacità della città, specialmente dell'amministrazione, di mettersi a disposizione di determinati ceti, come della cultura che essi esprimono.
Mi ha fatto piacere vedere anche banchieri ballare al passaggio dei carri musicali.
L’unica pecca rilevata nella gestione del corteo e’ che mancava un vigile davanti al comune, perché hanno tenuto aperta la via Nazario Sauro ai bus, mentre questa mega festa di migliaia di persone scendeva dalla via e proprio dinanzi al comune c'era la solita finta curva a fianco del teatro Sociale, che ha visto bloccato un bus, mentre un carro della festa lentamente avanzava.
Se ci fosse stato almeno un vigile in quel momento, forse si sarebbe evitato il crearsi di una colonna ferma di autobus per una bella mezzora. Menomale che un buon servizio d’ordine da parte degli organizzatori ha impedito che qualche ragazzo venisse investito dal movimento pericoloso degli autobus.
I ragazzi vogliono la salvaguardia di aree della città, come del territorio che siano adibite ai giovani dove in sicurezza possano esprimere la loro creatività senza essere depredati dagli eccessi del locale capitalismo.
Ma pensiamo solamente a tutta la musica che viene pubblicata e non divulgata con i diritti Open Source, ossia Creative Commons. Il futuro nostro e di questa città, come dell'intero paese, sono una costante ripetizione di un retaggio del passato, incuneato da sempre nelle guerre, che arricchiscono pochi, mentre la maggioranza dei cittadini non le vuole e poi la chiamano democrazia.
Questi giovani hanno oggi tutti i diritti di sognare un futuro di PACE, anche se solamente nell’extasy di ascoltare insieme della musica nella cornice della città, nella speranza di poter vivere sempre in un paese democratico, dove chi non vuol far parte delle delegazioni di pace, oggi se ne deve andare, come tutti i politici che offrono quotidianamente danni e scandali al nostro paese, di cui immensamente ci vergognamo.
Bravissimi gli organizzatori della manifestazione che hanno saputo portare in città un corteo rispettoso e sereno che ricorda un poco le manifestazioni dei sindacati svizzeri, ma sicuramente ben accetto, perché’ il nostro paese ha bisogno di svegliarsi e guardare avanti senza dare adito a preconcetti che vanno assolutamente oggi demoliti.
Raffaele Faggiano
presidente di Noerus