Claudio | Essere Animali - E' stato bloccato anche l'emendamento 171, che avrebbe creato forti problemi al settore delle alternative vegetali al latte. Lo scorso anno abbiamo bloccato il "Veggie burger ban" e adesso anche il "Dairy ban"! Abbiamo contribuito a fermare una inutile e dannosa censura sui prodotti vegetali, fortemente voluta dalle lobby dei produttori di latte e di carne, preoccupati dal calo dei consumi e dallo spostamento degli interessi da parte dei consumatori, sempre più propensi a scegliere alternative più etiche e sostenibili.
Queste censure avrebbero influito negativamente sulle possibilità di diffusione dei cibi vegetali. E questo era il piano delle lobby dello sfruttamento animale. Ma non ce l'hanno fatta!
COSA PREVEDEVA L'EMENDAMENTO 171?
L’introduzione dell’emendamento 171, conosciuto anche come “dairy ban”, avrebbe vietato sulle confezioni di prodotti vegetali l’utilizzo di termini evocativi del latte, come “cremoso”, "alternativa alla yogurt" o persino “non contiene lattosio/latte”. Questo tra le altre cose era mirato a impedire di pubblicare dati sul minore impatto climatico e ambientale delle bevande vegetali.
Fatto non meno grave, se preso alla lettera avrebbe obbligato i produttori di sostituti vegetali a un re-branding totale, perché persino il packaging (forme e colori di cartoni di latte e vasetti di yogurt vegetali) avrebbero dovuto differenziarsi da quelli utilizzati tradizionalmente dall’industria lattiero-casearia.
Inoltre avrebbe vietato l'utilizzo di fotografie di liquido bianco versato in una tazza o sui cereali, per esempio, che solo i produttori di latte avrebbero potuto usare.
La notizia del ritiro dell’emendamento 171 è una boccata d’aria fresca in un momento critico in cui le discussioni sulla Politica Agricola Comune (PAC) stanno deludendo fortemente le aspettative di chi sperava in un cambiamento in linea con il Green Deal europeo — come il taglio ai sussidi agli allevamenti intensivi e la promozione di politiche a basso impatto nel settore agroalimentare.
Questa notizia è comunque un importante passo a tutela degli animali, perché permetterà di far continuare la crescita di quel settore che un pezzo alla volta sta soppiantando la produzione di latte, che più volte abbiamo denunciato anche con le nostre indagini per la sua grave crudeltà nei confronti delle mucche.
Noi ce la mettiamo tutta e utilizziamo ogni strada possibile per cambiare questo sistema alimentare che oggi è ancora basato sulla sofferenza di milioni di animali.