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Mario Draghi? No grazie! Mobilitazione nazionale, in Lombardia 4 presidi - flash mob in piazza duomo sabato 6 febbraio alle 11.00
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Bollette impazzite. 6 mila euro di luce. Da nord a sud acqua, luce e gas da migliaia di euro. Cosa succede e cosa fare?
L’ultima in ordine di tempo è una bolletta per la fornitura di energia elettrica domestica pari a 6.854,05 euro con scadenza febbraio 2021 per un ricalcolo che va dal 2015 al 2019. Federcontribuenti: ‘‘1334,63 di accise e Iva, 2038,96 di spesa oneri di sistema, 2401,60 di spesa energia. Le holding che gestiscono a livello nazionale acqua, luce e gas, grazie alla classe politica indaffarata costantemente nella trattativa poltronificio, hanno trovato il modo di beffarsi della Legge che vietava il conguaglio oltre il biennio. A questi utenti penseremo noi, tuttavia ciò che stanno facendo è vergognoso”.
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Draghi? No, grazie. Non ci uniamo al coro. Draghi non è un benefattore dell'umanità
Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Non ci uniamo al coro politico-mediatico di esaltazione di Mario Draghi. Si tratta di un film già visto con Monti nel 2012 con conseguenze nefaste per milioni di italiane/i. Quali sarebbero le imprese di cui dovremmo ringraziare questo Superman? La troika? La svendita del patrimonio e dell'industria pubblica sul panfilo Britannia? Lo strangolamento della Grecia di Tsipras?
Marco Bersani (Attac-Italia) - “L’Italia è in guerra. Ha un comando e degli alleati. L’attende, non si sa quando, un dopoguerra molto difficile, dato che era entrata in guerra già in condizioni di debolezza cronica. (..) oggi vi sono ragioni eccezionali per non curarsi troppo dell’aumento del debito, ma presto verrà reintrodotta una disciplina di disavanzi e debiti pubblici, e noi più di altri arriveremo a quell’appuntamento dopo l’impennata di questi anni; inoltre, la «revisione strategica» della politica della Bce, che Christine Lagarde ha avviato, difficilmente permetterà di fare affidamento a lungo sulla possibilità di finanziare a costo zero il disavanzo italiano”.
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Solidali con i lavoratori della TNT di Piacenza violentemente caricati della polizia mentre protestavano, in un presidio indetto da SI COBAS contro 650 licenziamenti
Patta/Lugli(PRC-SE) - Nella notte fra lunedì e martedì gli operai della FedEx-TNT di Piacenza hanno subito una violenta carica da parte dei reparti della celere mentre, pacificamente, presidiavano i cancelli della multinazionale statunitense per protestare contro l'annunciata volontà di predisporre 650 licenziamenti. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un attacco al diritto alla difesa del proprio posto di lavoro, del reddito e della dignità che, questure e prefetture, mettono in atto mediante la repressione poliziesca ai danni di chi subisce le decisioni antisociali delle grandi multinazionali.