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Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Molto deludenti le dichiarazioni del Presidente del Consiglio sulla patrimoniale. Conte come il PD e il M5S non si discosta dal centrodestra nel demonizzare una misura che da anni sarebbe indispensabile nel nostro paese. Escludere la patrimoniale come ha fatto #Conte non è una scelta giusta e popolare. Significa per l'ennesima volta che i costi della crisi ricadranno sulla maggioranza della popolazione mentre il 10% più ricco ne uscirà ancor più ricco. Sarebbe la replica di quello che è accaduto che dopo la crisi del 2008.Una patrimoniale che intervenga sui patrimoni al di sopra degli 800.000 euro e aliquote crescenti per le grandi ricchezze è una misura di giustizia redistributiva fondamentale per affrontare la crisi. E va accompagnata a una maggiore progressività delle aliquote IRPEF per i redditi alti.

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Broggi, Orsenigo e Alfieri (PD) - “Da mesi il Partito Democratico di Como è al lavoro per i nostri frontalieri. Mentre siamo in stretto contatto con il Governo in una trattativa fondamentale per il territorio, però, la Lega sproloquia e tenta di raccattare qualche voto. Dov’erano quando abbiamo lanciato per primi l’allarme sui valichi chiusi?” dichiara il Segretario provinciale del Partito Democratico, Federico Broggi.
“La riapertura di alcuni valichi tra Ticino e Italia avvenuta fino ad ora è indubbiamente un buon risultato, specie per quanto riguarda Ligornetto che può servire parte della Provincia di Como e l’Olgiatese - continua Broggi - ovviamente continuiamo a lavorare senza sosta per riaprire Maslianico che sgraverà la pressione su Ponte Chiasso e ripristinare il passaggio di Lanzo D’Intelvi ed evitare che quella parte di provincia rimanga isolata”.

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Degli Angeli (M5S Lombardia) - Marco Degli Angeli, consigliere regionale del M5S Lombardia: “Giorgia Meloni ha dimostrato, per l'ennesima volta, come sia capace di far politica solo prendendo i bisogni imminenti della popolazione, trasformandoli poi in mera propaganda fine a se stessa”. Una dichiarazione di guerra nei confronti del Governo, quella della Meloni, la quale ha citato a più riprese la Costituzione, gridando allo scandalo e alla privazione di un diritto fondamentale, la libertà. “Una propaganda pericolosa perché fa breccia su chi è più stanco e non ne può più, anziché analizzare ed eventualmente criticare in modo costruttivo. Questa linea politica contribuisce solo a creare confusione dimostrando un maggior interesse verso i voti che non verso il bene del Paese”.

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