Rifondazione Comunista - Sinistra Europea - Gli interventi del governo per aiutare le persone e le famiglie rimaste senza redditi e garantire la tenuta dei settori economici sono del tutto insufficienti rispetto alle gravissime difficoltà in cui si trova il paese e di molto inferiori rispetto a quanto stanziato da altri stati. Dopo i proclami di Grillo e le dichiarazioni di Zingaretti sul reddito universale il governo ha scelto di non estendere il reddito di cittadinanza.Tanto più gravi appaiono allora i ritardi con cui vengono erogati specie quando è in questione la sopravvivenza fisica di persone che già in tempi normali non arrivano a fine mese o quella di piccole e piccolissime aziende che spesso hanno entrate assimilabili a quelle da lavoro dipendente.
Se nell’erogazione della cassa integrazione ordinaria si registrano ritardi discutibili, nel caso della cassa in deroga, che tocca una platea potenziale di tre milioni di dipendenti e un milione di aziende i ritardi sono gravissimi: a quasi tre mesi dall’inizio della pandemia solo i lavoratori e le lavoratrici di circa 30 mila aziende hanno ricevuto il primo assegno. Pesano i ritardi delle Regioni che ancora una volta si dimostrano una palla al piede del paese -la Lombardia per esempio ha presentato la domanda all’Inps solo due settimane fa - e gravano negativamente le 21 procedure e 21 tempistiche diverse, evidenziando anche in questa vicenda i danni delle spinte autonomistiche per l’efficienza e l’universalità dei diritti nel Paese.
Ma il fatto più grave è che fino ad oggi per milioni di persone non è stato stanziato nulla. Parliamo di una platea di 4, 5 milioni di cittadini, precari di tutte le tipologie, lavoratori saltuari a cavallo tra il lavoro sommerso e il grigio intermittente, tra contratti regolari e irregolari, migranti e non disoccupati che non percepiscono la naspi; per non dire dei molti che sommavano il reddito di cittadinanza ad altre entrate ora venute a mancare. Il governo così si rende responsabile di scelte di una gravità inaudita, intollerabile proprio perché colpisce le persone più fragili a rischio di estrema marginalizzazione sociale.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile lavoro
Rifondazione Comunista - Sinistra Europea