Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea - Fontana considera una punizione la decisione del Governo di dichiarare la Lombardia zona rossa dal giorno 17 e contesta la attendibilità degli indici che portano a questa conclusione, in particolare l’indice RT superiore all’1,5 perché sarebbe poco attendibile in quanto calcolato su dati arretrati.
In realtà ricordiamo che ieri la Lombardia ha avuto 2.587 casi positivi (+9%) e sono aumentati i ricoveri in terapia intensiva. In realtà se si guardano i dati analizzati dalla fondazione Gimbe che li elabora settimanalmente, capiamo in che senso va l’epidemia: dal 12 dicembre la curva dei nuovi casi non cala mai al disotto dei due mila, quando il picco massimo della prima ondata per pochissimi giorni fu intorno ai 2500. Nei grafici le curve si sono fatte meno verticali, ma si linearizzano e non accennano a scendere. Come dicono molti tecnici il virus c’è e circola, rischia di mescolarsi ai sintomi delle influenze e fa presagire nuove impennate, al punto che alcuni esperti suggerivano un fermo totale e risolutore preferibile a un continuo apri e chiudi che, per non scontentare qualcuno, mette in conto con molto cinismo tanti malati, tanti morti, un pezzo di sanità pubblica ferma per fare spazio alla lotta contro il COVID.
Il provvedimento del Governo è anzi tardivo e incompleto, l’atteggiamento del Governo nei confronti della Giunta Lombarda è di molta polemica verbale, ma di eccessiva cautela e diremmo di “guanti di velluto “. Altro che punizione!
Dopo il fallimento della sanità lombarda nella prima ondata, dopo il ripetersi delle mancanze nella seconda, con USCA sottodimensionate, con il tracciamento saltato, con i vaccini influenzali insufficienti, la richiesta di commissariamento della Sanità lombarda era un atto dovuto e anche la decadenza della legge 23, la riforma Maroni che è la causa prima di questa caporetto sanitaria. Nulla si muove su questo fronte.
Fontana fa la vittima, ma con il rimpasto di giunta pensa di non dovere rendere più conto a nessuno e di poter proseguire con le politiche liberiste.
Milano, 15/01/2021
Fabrizio Baggi – segretario regionale Lombardia
Giovanna Capelli – responsabile regionale sanità Lombardia
Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea