I dipendenti della città brianzola, riunitisi in assemblea venerdì scorso, hanno deciso, all'unanimità, di intraprendere un percorso di mobilitazione.
FP CGIL, UIL FPL e RSU hanno immediatamente chiesto un incontro al sindaco, Giovanni Marchisio, per rappresentare le proprie istanze.
Le motivazioni della protesta sono molteplici ed articolate.
Il comune di Mariano Comense enumera il rapporto tra dipendenti e popolazione più basso di tutta la provincia di Como.
Ciò comporta una difficoltà nell'erogazione dei servizi.
L'evidente carenza d'organico viene supplita con la disponibilità dei lavoratori, carichi di lavoro eccessivi, ore di straordinario non retribuite.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso durante un incontro sindacale a luglio, quando l'amministrazione ha comunicato un taglio del fondo di produttività collettiva pari a 21000 €.
Si consideri che il salario accessorio è, complessivamente, di 58000 €.
Stiamo quindi parlando di una decurtazione del 36% sulle spettanze del 2014.
Ad oggi, e siamo alla fine di settembre, nessun dipendente ha percepito la produttività dell'anno precedente, neppure i responsabili di servizio.
Tutto ciò è sintomatico di una situazione gravosa, che vede, da una parte, poca chiarezza nella programmazione degli obiettivi.
Dall'altra la scarsità delle risorse e degli strumenti gestionali creano sovrapposizioni di ruoli ed incertezze procedurali.
In tale situazione non si può che ripartire da un confronto serrato con le OO.SS. e la RSU per dare sviluppo ad un contratto decentrato triennale 2012 – 2014, sottoscritto tra le parti e che, ad oggi non viene onorato.
Como, 22 settembre 2015
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