Marco Ferrario - Del resto i fili delle canne da pesca sono difficilmente visibili, lo sappiamo bene noi canoisti che senza volere spesso ci inciampiamo pur navigando lentamente, figuriamoci i poveri uccelli acquatici che sfrecciano.
Pochi mesi fa, erano morti un paio di cigni e amici mi raccontano che anche loro, pagaiando, hanno incrociato uccelli morti. Sono 38 anni che navigo sul lago di Pusiano, e posso solo constatare che col passare degli anni queste morie sono sempre più frequenti. Del resto cosa si pretende, se si concedono ben 28 postazioni di pesca su un laghetto con un perimetro di poco più di 10 km? Di media una postazione di pesca ogni 360 metri, e in ogni postazione mica c'è una sola canna, ma se ne contano diverse. E pensare che per i patiti della pesca, esistono in zona già numerosi laghetti per pescare, uno è proprio quasi affacciato al lago di Pusiano, a 1 km in linea d'aria dal luogo in cui ho trovato l'airone cinerino impiccato.
Altri laghetti nei dintorni adibiti all'esclusivo uso di pesca, si trovano a Carpanea, alle Fornaci di Villa Romanò (Inverigo), uno vicino a Cogliate, uno vicino a Lazzate, e poi ancora a Giussano, a Dolzago, a Cogoredo di Oggiono, sul laghetto del Segrino, per limitarsi solo all'Alta Brianza, qualcuno mi sarà sfuggito. Tutti questi sono in un raggio di solo una dozzina di km, o alcuni poco di più, dal lago di Pusiano. C'è bisogno di riempire di pescatori un Parco Regionale, che a parole si dice protetto? Evidentemente SI!
Chi se ne frega della moria di uccelli, gli uccelli sono evasori, non pagano nessuna tassa e nemmeno votano, contrariamente al business della pesca che genera soldi. Perciò non chiamiamo più parco un lago che soddisfa appetiti economici. Si vuole distruggere definitivamente la natura a Pusiano? Vorrei che si andasse più a fondo del problema, che si capiscano i motivi di ciò. Sia ben chiaro che un filo di nylon non ha colpe, le colpe sono umane.
Il peggio è non voler capire che la natura va protetta. Oggi a parole tutti fanno a gara per proteggerla e salvaguardarla, ma è solo una immagine di facciata, è solo schifoso marketing. Come si può spremere così il lago di Pusiano?
Si può, certo che si può, la priorità è dettata dalla economia a breve prospettiva e a elevato tasso di egoismo. Le canoe devono stare a una certa distanza dalla riva per non dar fastidio ai pescatori, d'inverno diventa anche pericoloso allontanarsi in caso di capovolgimento per pericolo di ipotermia. Quindi sul lago di Pusiano si salvaguardano gli interessi dei pescatori, a scapito della sicurezza di chi fa un sport sano e nel rispetto vero della natura?
Dobbiamo ringraziare i politici amministratori che in questi ultimi anni hanno permesso lo stravolgimento del Lago di Pusiano. Del resto è ormai risaputo che la ’ndrangheta governa ormai intere aree di questo territorio. Troppo comodo prendersela col filo di nylon.