Orsenigo (PD) - “Oggi Ats Insubria dichiara che sono 211 ospiti deceduti di Covid-19 nelle case di riposo della provincia di Como e 206 nella provincia di Varese. Non solo: nel territorio di interesse dell’agenzia, per ammissione della stessa, il quadro dei contagi e dei decessi nelle case di riposo è stato positivo rispetto ad altre aree della Lombardia. Oggi, da una parte, si fa un minimo di chiarezza sulla grandezza dei focolai dell’infezione sul nostro territorio: un dato che abbiamo atteso per mesi nonostante le richieste che io stesso ho avanzato. Non dimentichiamo però che la cifra riguarda solo gli ospiti sottoposti a tampone nel pieno di un'emergenza in cui i test hanno pesantemente scarseggiato. Quante sono le vittime “ignote” del Covid, uccise dal virus senza che gli venisse fatto un test?”
chiede il consigliere regionale, Angelo Orsenigo.
“D’altro canto, però, il
fatto che l’agenzia per tutela della salute indichi la situazione per Como e Varese come migliore rispetto al resto della Lombardia incute certamente timore per il futuro. Dopo che il Covid ha falcidiato una generazione di lombardi, di comaschi, di varesini
non possiamo farci trovare impreparati davanti a una possibile ondata di ritorno in autunno e sperare di essere fortunati per una seconda volta C’è l’urgente necessità di rivedere drasticamente supporto e tutele per i dipendenti e gli ospiti delle RSA. Il
fatto che l’assessore Gallera in questi giorni continui a promuovere il modello sanitario misto pubblico-privato solleva pesanti dubbi su come Regione concepisce il termine “prevenzione” per il post-Coronavirus ”
“In
termini di prevenzione è certamente anomalo il fatto che per stessa ammissione di Ats, solo due utenti sul territorio abbiano scaricato l’app di contact tracing “Immuni” nella prima settimana dal rilascio - continua Orsenigo che conclude - la mappatura dei
contatti e delle catene di contagio sarà fondamentale nei prossimi mesi e deve essere potenziata e incoraggiata. Allo stesso modo, per la prevenzione nelle RSA, I ritardi nella fornitura di dispositivi di protezione individuale, le delibere che hanno scatenato
dei focolai nelle case di riposo e soprattutto la mancanza cronica di tamponi e dati sono errori che non possono essere più ripetuti.
Tra le contromisure necessarie e improrogabili sarà fondamentale rivedere completamente il modello stesso di Ats Insubria; modello fallimentare voluto fortemente da
Lega e Forza Italia. La vastità del territorio di competenza di Ats impone la necessità di un ritorno a una Ats Lariana”