Cgil di Como - La dichiarazione rilasciata questa mattina da Guido Bertolaso ai microfoni di sky tg 24 è sconcertante. Noi eravamo presenti, invitati dalla testata a portare le problematiche del territorio in merito alla campagna vaccinale, ed abbiamo la responsabilità di essere all’origine del gesto di stizza del coordinatore regionale. Abbiamo infatti posto, con forza, la contraddittorietà di un centro vaccinale nato il 18 marzo e scomparso la mattina successiva.
Ed era stato lo stesso Bertolaso, nel corso del sopralluogo del 18 marzo, a dichiarare pubblicamente che lì, nel parcheggio di piazza d’armi, sarebbe sorto l’hub lombardo, azzardando pure tempi di realizzazione, soggetti (l’esercito) e numeri di vaccinazioni garantite.
L’ipotesi, tramontata la mattina successiva, è diventata oggi addirittura uno schifo. Il dispregio “estetico paesaggistico” espresso da Bertolaso non ci fa levare gli scudi dell’amor di patria; l’area, stretta tra il rudere dell’unico palazzetto dello sport comunale ed una piscina olimpionica inservibile non è particolarmente amena.
Non siamo dei tecnici, e prendiamo pure per buona l’eventuale inadeguatezza dell’area; era necessaria una passerella istituzionale ed una notte di riflessione per scoprirlo? Non bastava una telefonata ai numerosi referenti del territorio?
O forse c’è dell’altro, ed anche sulla scelta dell’hub vaccinale lariano si giocano partite politiche tutte interne alla maggioranza regionale? Ad oggi non è dato sapere.
Di certo, porre tra i criteri di scelta dell’area la suggestività della stessa fa torto all’intelligenza di chi pronuncia certe frasi ed alle dimensioni enormi del problema di salute pubblica che stiamo vivendo.
Oggi abbiamo assistito all’ennesima pessima figura di regione Lombardia, alla debolezza della politica locale, alla delega a improbabili plenipotenziari di decisioni che riguardano l’intera collettività.
Purtroppo, ancora una volta, ne fanno le spese le cittadine ed i cittadini comaschi, stremati da oltre un anno di sofferenza ed immeritevoli di essere rappresentati da una classe dirigente di tale levatura.
Matteo Mandressi, componente della segreteria della Cgil di Como