“Assistiamo con profondo sgomento alle reazioni della politica lariana in salsa leghista di fronte alla crisi istituzionale in corso. La serietà del momento ha spinto gli onorevoli Zoffili e Locatelli a chiedere la rimozione delle foto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dagli uffici comunali, dimostrando a quale punto di puerilità possa giungere lo scontro politico, toccando anche l’infimo livello della censura, secondo modelli purtroppo già sperimentati in tempi lontani. Invitiamo la Lega e i suoi rappresentanti a mostrare serietà e rispetto verso le istituzioni che rappresentano. Noi saremo vigili e pronti a intervenire con la denuncia laddove si violassero i più basilari principi democratici”.
Ieri il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, con l’Assessore regionale all’Istruzione Melania Rizzoli, ha partecipato a una giornata di riflessione sulla legalità, alla scuola professionale Galdus di Milano, che prevedeva un confronto tra studenti e detenuti del carcere di Opera, condannati all'ergastolo per reati di mafia e camorra.
“Reputo inopportuno un progetto che ha portato detenuti per mafia in una scuola per un corso alla legalità.
Il confronto diretto con gli ergastolani rischia di far passare un messaggio sbagliato tra i giovani che hanno poca, se non nessuna, conoscenza critica del problema delle mafie. La mitizzazione televisiva del crimine, da questo punto di vista, non aiuta. È questo il motivo per cui la legalità è spiegata nelle scuole da magistrati o esperti.
Tra legalità e illegalità, con i detenuti per mafia in cattedra con alle spalle la fotografia di Falcone e Borsellino, si rischia di creare una sovrapposizione tra buoni e cattivi e confusione nei giovani che si stanno formando alla legalità.
La Regione Lombardia ha approvato con la Legge regionale 24 novembre 2017 - n. 26 dal titolo “Disposizioni per promuovere la stabilità dei lavoratori tramite l’adozione di clausole sociali nei bandi di gara regionali” una disciplina tesa ad assicurare ai lavoratori delle imprese appaltatrici di Regione Lombardia un’ampia tutela del posto di lavoro, sempre più messo in discussione da modelli organizzativi che prevedono ampio ricorso all’outsourcing e da margini aziendali e risorse pubbliche sempre più ridotti. In particolare i lavoratori dei servizi di guardiania e portierato sono vittime di un sistema su cui occorre fare luce.
Marco Fumagalli, consigliere regionale del M5S Lombardia, spiega: “A partire da una gara da 40 milioni che è sotto l’occhio dell’Antitrust dallo scorso mese di marzo e da lamentele di lavoratori rimasti senza occupazione come quelli del Besta (a cui è stato richiesto di accettare una riduzione di salario), ad altri che ricevono lo stipendio “regolarmente” in ritardo, costretti ad acquistare gli abiti da lavoro che
“Fermo restando che la Lega, il centrodestra in generale e il M5s si sono sempre espressi contro al nuovo accordo Italia-Svizzera, il presidente del Consiglio regionale Fermi sa che l’unico modo di liberarsi del ricatto ticinese sul dare o negare i ristorni, sarebbe togliere quello strumento dalle mani del Cantone”, commenta Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, a proposito dell’invito dell’esponente comasco ai presidenti di Camera e Senato per evitare la ratifica dell’accordo.“Intanto, faccio presente che la revisione dell’accordo del 1974 l’hanno voluta gli svizzeri, ma se Fermi è preoccupato dalla rinnovata minaccia ticinese verso i frontalieri e i nostri Comuni, ricordi anche che fa parte della polemica politica in vista delle future elezioni cantonali – prosegue Orsenigo –. Ciò detto, anche il presidente Zali può stare sereno, perché l'ultimo decreto ministeriale sui criteri di ripartizione e utilizzazione delle risorse spettanti ai Comuni a titolo di compensazione finanziaria per la tassazione in Svizzera sui redditi da lavoro dei frontalieri effettuata
Non è finita l’odissea delle sedie per le bande musicali. Lo denuncia Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, che sta seguendo il tema da vicino: “Prima le sedie non erano certificate, e per fortuna il problema si è risolto. Ora non si sa come portarle nei luoghi dove i concerti dovrebbero tenersi. Ma è assolutamente impensabile che l’amministrazione comunale scarichi l’onere sulle spalle delle bande cittadine! A questo punto, l’assessore se ne faccia carico, prenda una decisione e metta a disposizione dei gruppi un mezzo di trasporto e degli operai che facciano il lavoro di trasporto”.
Lissi è perentoria anche su un’altra questione legata alla prima: “Se alle manifestazioni ci aspettiamo un certo numero di spettatori, c’è bisogno di un minimo di visibilità, un palco o una pedana. Anche su questo il Comune deve risolvere la situazione per preparare le strutture per la stagione estiva”.
“Invito pertanto l’amministrazione comunale a intervenire e a farlo per tempo. Altrimenti non si stupiscano se vengono accusati di improvvisazione”, conclude Lissi.
Il Consiglio regionale ha deciso di approfondire il tema della regolamentazione e della pianificazione degli impianti di produzione biogas e biometano inviando la discussione della mozione presentata sul tema dal M5S alla Commissione Ambiente.
Massimo De Rosa, primo firmatario della mozione, dichiara: “E’ una vittoria del M5S per la salute dei cittadini e la qualità dell’aria. Finalmente la Lombardia ha deciso di aprire una seria discussione sul biogas e il biometano.
L’Italia è il terzo produttore mondiale di biogas, e la Lombardia, che ha già una qualità dell’aria fortemente compromessa, ha già più di 500 impianti sul territorio. Sono considerati a ‘energia rinnovabile’ ma producono emissioni inquinanti di precursori di polveri sottili, ossido di zolfo e altro. Per di più producono il digestato, sotto forma di rifiuto solido, che distribuito sui cambi aumenta la concentrazione di nitrati e può inquinare le falde acquifere. Incentivare questi impianti è un errore: oltre a consumare il territorio, inquinano e non fa bene alla salute. La discussione in Commissione sarà l’occasione per sollecitare Regione Lombardia a porsi come cabina di regia, valutando la reale sostenibilità di questi piccoli inceneritori, al netto degli incentivi, e accrescendo la vigilanza e i controlli ambientali sulla qualità dell’aria, delle acque e dei terreni nelle aree limitrofe a questo tipo di impianti”.
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