Blitz di Forza Nuova contro la nostra sede nazionale. Virginia Raggi: "Inaccettabile"
Sabato 8 dicembre, davanti al cancello della nostra sede nazionale a Roma, militanti di Forza nuova hanno attaccato uno striscione minaccioso e acceso fumogeni. Il comunicato di Carla Nespolo e la dichiarazione della Sindaca di Roma.
“Gli "eroici" fascisti di Forza Nuova, hanno "assediato" la sede vuota dell'Anpi Nazionale, affiggendo sul cancello uno striscione fascista e razzista, volgare e ignorante. I Volontari dell'Anpi di Roma, prontamente intervenuti, hanno trovato il grande striscione già rimosso e appoggiato ad un cassonetto dell'immondizia. Ringraziamo gli sconosciuti cittadini, che hanno rimosso lo striscione. Segno del grande consenso popolare di cui godono l'antifascismo e la democrazia. Se poi se lo fossero levati da soli, sarebbero quello che sono: buffoni. Ora e sempre Resistenza!”
Carla Nespolo - Presidente nazionale ANPI
“Meno male che il centrodestra doveva fare la sosta gratis per la prima mezzora: siamo arrivati al punto che i cittadini comaschi, e non solo, pagheranno ancora di più e oltre tutto per inquinare ancora di più”, sono esterrefatti per le ultime decisioni prese dall’amministrazione Landriscina i consiglieri comunali di minoranza. Stefano Fanetti, capogruppo Pd, assieme al suo segretario provinciale Federico Broggi, Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica, e Bruno Magatti, capogruppo di Civitas, commentano negativamente la rivoluzione dei parcheggi attorno alle mura.
“Intanto, alzare il prezzo della sosta del 50% significa che il centrodestra certifica l’ennesima promessa mancata – dicono gli esponenti di opposizione –: ricordiamo tutti che in campagna elettorale fu sbandierato il progetto di portare la prima mezzora di sosta alla gratuità. Non ci stupisce che l’impegno non solo non venga mantenuto, ma che addirittura si vada nella direzione opposta. È un po’ la cifra di tutta questa contraddittoria gestione della città di Como”.
Il 7 e l’8 dicembre, Como celebra la seta, i suoi artigiani e l’eccellenza del suo design, con l’evento “La luce di Volta illumina la seta – l’arte della lavorazione serica: un simbolo di qualità, prestigio e raffinatezza a livello internazionale di Como” cui protagonisti saranno le Città creative dell'UNESCO e le città coinvolte nel progetto UNESCO The Silk Road
Le “Città Creative” dell''Unesco e le città coinvolte nel progetto Unesco “The Silk Road” incontrano l’arte serica di Como, i suoi artigiani e artisti del design. Sarà questo il focus delle due giornate dedicate all’evento in cui Como celebra l’eccellenza che la contraddistingue dalla fine del 1400 quando sotto il ducato di Milano guidato da Ludovico il Moro la città avviò la produzione della seta. I primi documenti che attestano la presenza della lavorazione della seta a Como risalgono al 1510. Da secoli ormai Como è riconosciuta la capitale mondiale della seta. Sono molte le caratteristiche che contribuiscono a darle questo primato: tradizione, ciclo completo della lavorazione, qualità del prodotto, capacità professionali, competenze, ricerca e innovazione, nel gusto e nella fantasia, nella creatività.
“Una notizia positiva dopo mesi di incertezza e di preoccupazione per i 669 lavoratori della catena di supermercati SuperDì e IperDì, radicata in Lombardia, Liguria e Piemonte. Una crisi aziendale che ha colpito duramente anche il territorio comasco con la chiusura dei due punti vendita di Lomazzo e Bregnano e del magazzino di Turate, gettando in uno stato di angoscia i lavoratori rimasti senza lavoro, da circa un mese in cassa integrazione straordinaria, e di insicurezza per il loro futuro lavorativo”. Lo dichiara la deputata comasca del Partito Democratico Chiara Braga dopo aver appreso della cessione di alcuni punti vendita dei marchi SuperDì e IperDì.
La direzione societaria del Gruppo Commercianti Associati General Market srl, proprietaria della catena Superdì e Iperdì ha infatti informato in questi giorni i sindacati di categoria di aver sottoscritto tre contratti d’affitto di ramo d’azienda con la contestuale stipula di preliminari di compravendita con due società del settore, la Italmark spa e la Maxi Di srl, per la cessione di 15 punti vendita in Lombardia e Piemonte con il passaggio di circa 308 lavoratori. Sarebbero anche in corso negoziazioni per la cessione di ulteriori 10 negozi con passaggio di circa 217 dipendenti. Alla Italmak sono stati ceduti i punti vendita di Bregnano (Co), Cogliate (Va), Cairate (Va), Muggiò (Mb), Cornate d’Adda (Mb), San Colombano (Mi), Rho (Mi), Treviglio (Bg), Stezzano (Bg) e Pavia.
Abbiamo letto con stupore la nota con cui FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, FLAEI-CISL e UILTEC UIL hanno avviato la procedura e poi indetto lo sciopero il 17 dicembre per contrastare la legge per l’acqua pubblica in discussione alla Camera dei Deputati. Provvedimento, come è noto, che nasce dalla legge di iniziativa popolare presentata nel 2007 dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua col sostegno di oltre 400mila cittadini e poi nuovamente depositato nella scorsa legislatura con il l’intergruppo per l’acqua bene comune composto da 200 parlamentari di diversa estrazione politica.
Siamo convinti che questa legge rappresenti una radicale inversione di tendenza, lo strumento più adatto per realizzare una gestione del servizio idrico integrato interamente pubblica, partecipativa, ambientalmente sostenibile, con tariffe eque per tutti i cittadini, che garantisca davvero i diritti dei lavoratori e gli investimenti sulle infrastrutture, fuori da qualsiasi logica di profitto.
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