Sì è tenuto questo mattina a Palazzo Pirelli il convegno “Fibromialgia: il paziente al centro“, promosso dalla Commissione Sanità del Consiglio regionale, partecipato da oltre 150 persone, al quale hanno partecipato il Comitato Fibromialgici Uniti, con la Presidente Barbara Suzzi, e autorevoli relatori in rappresentanza delle molteplici professioni sanitarie coinvolte nella diagnosi e nella cura di questa importante patologia invalidante cronica, che affligge in Italia centinaia di migliaia di persone, in grande prevalenza donne.
“No al nuovo porcellum”, “No alla legge del Papeete”, “No alla legge rimandata a settembre dalla Cassazione”, sono questi alcuni dei cartelli esposti in Consiglio regionale dal M5S Lombardia per protesta sul dibattito sul quesito referendario proposto dalla Lega.
Marco Fumagalli, capogruppo del M5S, motiva il voto contrario del Movimento sulla proposta: “È un furto di democrazia. Salvini tiene occupato il Consiglio regionale della Lombardia solo per fare propaganda.
Il M5S Lombardia ha depositato una mozione urgente a firma della consigliere Monica Forte e di alcuni consiglieri dei gruppi di minoranza (Usuelli, Bocci, Strada e Baffi) che chiede al Presidente della Lombardia Attilio Fontana di “invitare la Senatrice Liliana Segre per una visita istituzionale presso la sede regionale, in occasione della quale manifestarle pubblica solidarietà” e “a un incontro con tutti i Consiglieri regionali per accogliere un suo intervento rivolto al legislatore regionale, in modo da recepire importanti e significativi spunti di riflessione”.
“La bandiera è tornata al suo posto, ma pare che a sistemarla sia stata un gentile privato cittadino, mica il Comune!”, torna sulla vicenda dell’asta con il tricolore caduta dal suo supporto, Barbara Cereghetti, segretaria del Circolo Pd di Como Nord, ma solo per confermare che il fatto “è il simbolo del degrado e dell’abbandono in cui sono lasciate le periferie. E le Circoscrizioni, quella di Sagnino-Monteolimpino in primis, ne è l’emblema”.
Non solo: “Le assemblee di zona sono state completamente dimenticate. Ribadisco che da noi c’è un’unica impiegata e quando è in ferie o è malata il Centro civico rimane chiuso. Insomma, in campagna elettorale il centrodestra ha raccontato solo frottole sulle periferie”, conclude Cereghetti.
Perché è giusto introdurre la tassa sulla plastica monouso? Anzitutto facciamo chiarezza: dal 2021 l'Europa proibirà l'uso delle stoviglie usa-e-getta, pertanto tassare la plastica in Italia anticiperebbe solo di un anno il divieto europeo. In ogni caso è opportuno disincentivare da subito l’utilizzo degli imballaggi monouso anche attraverso la nuova tassazione, poiché nel nostro Paese solo il 30% di questa tipologia di rifiuti viene effettivamente recuperata, mentre una consistente parte viene incenerita, creando inquinamento e ceneri tossiche! Per la restante parte nemmeno si sa che fine faccia, tant'è che spesso ce la troviamo dispersa sui cigli delle strade, nei boschi, nei nostri laghi e, da qui, fino al mare che ne è pieno! Se abbiamo l’illusione di non vederla in acqua è perché si è trasformata in microplastica (il Lario ne ha una elevata concentrazione), visibile solo al microscopio, ma a nostra insaputa ce la troviamo poi nei nostri cibi attraverso la catena alimentare (i pesci ne sono pieni).
E allora che fare? La prima cosa è non produrre e non utilizzare gli imballaggi in plastica. Le alternative al monouso ci sono: ad esempio tornare alle stoviglie durevoli o, laddove non si riesce, utilizzare quelle compostabili. Ci si deve (ri)abituare a bere l’acqua del rubinetto – spesso più controllata e sicura delle minerali – sia a casa, in brocca, che fuori, nelle borracce (un’ottima idea per un regalo ecologico per il prossimo Natale). Al supermercato, al posto delle vaschette di plastica o polistirolo ci sono valide alternative: basta scegliere prodotti (formaggi, carne, frutta, ecc.) sfusi oppure confezionati col cartone, che, una volta a casa, possono essere conservati nel frigorifero in contenitori durevoli, se vogliamo col sistema del sottovuoto. Oppure mangiare in una buona ed economica trattoria, anziché al fast-food dove tutto è di plastica! Come si vede fare a meno della plastica è semplice, serve un minimo sforzo e a volte si risparmia pure (l’acqua del rubinetto costa duemila volte meno delle bottigliette!), per cui solo chi non vuole adeguarsi pagherebbe l'odiata tassa sulla plastica.
Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” www.circoloambiente.org email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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