Alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen - All’Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell - Al Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli - Al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte - Al Ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio - Alla Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati - Al Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico
Viviamo con angoscia queste ore nelle quali si sta minacciosamente aggravando la situazione al confine tra Turchia e Siria, una regione già funestata da una guerra cruenta di molti anni che ha prodotto innumerevoli vittime, soprattutto tra i civili.
A seguito delle improvvide dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump - che annunciavano il ritiro delle truppe americane dai quei territori, anche se oggi smentite - il Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan ha dato avvio ai bombardamenti e all’avanzata dell’esercito nelle zone storicamente abitate dalle popolazioni curde, con le quali lo Stato Turco ha ormai da diversi decenni un rapporto più che conflittuale.
L’esercito formato interamente da donne e uomini di etnia curda è stato negli ultimi anni alleato delle forze occidentali e protagonista nel respingimento dell’avanzata dell’Isis, per la cui causa ha pagato un ingente prezzo di sangue.
Più di 200 alunni dell’istituto Tibaldi di Cantù in visita allo “Zoc del Peric”, accompagnati dai membri del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”.È quanto organizzato nei giorni scorsi, quando le classi quinte della scuola primaria e le classi prime della scuola secondaria di 1° grado dell'Istituto Comprensivo Cantù 1 - Tibaldi, nell'ambito del progetto accoglienza per il passaggio dalla scuola primaria a quella secondaria, hanno visitato la zona umida detta in dialetto “Zoc del Peric” (letteralmente "Fosso del Perego" - dal nome dei conti Perego), un’area importante per la biodiversità ambientale e faunistica. Infatti nella zona umida vivono molte specie di anfibi: rane, tritoni e la Rana di Lataste, che è un po’ il simbolo essendo endemica e presente solo nella fascia pedemontana dell'Italia settentrionale. È anche un vitale rifugio per parecchi uccelli (nell’area dello Zoc ne sono state censite più di cento specie), sia di passo sia stanziali, oltre ad essere uno degli ultimi polmoni verdi in un territorio particolarmente antropizzato.
La cronaca giudiziaria di questi giorni palesa uno scenario inquietante nel comasco.
Un pezzo dell’economia del territorio è coinvolta in inchieste su evasione fiscale e smaltimento illecito di rifiuti: le ricadute più gravose cadono sulle spalle dei lavoratori, l’anello debole di questa catena, vittime inconsapevoli di operazioni imprenditoriali illecite, contributi non versati e condizioni occupazionali precarie.
Emblematico l’ultima inchiesta riguardante la creazione di false cooperative, con lo scopo di godere di regimi fiscali e normativi più vantaggiosi per poi pilotarne i fallimenti e abbandonare i lavoratori al proprio destino. Restiamo sgomenti nell’apprendere che dietro al sottra
Milioni di ragazzi scendono in piazza per la Terra. In ogni parte del mondo si manifesta contro i cambiamenti climatici generati dalle attività umane inquinanti. Industrie, trasporti, riscaldamento domestico generano una gran quantità di CO2 che creando l’effetto serra contribuisce a sciogliere i ghiacci ed aumentare la temperatura globale sul pianeta. Si parla di clima. Si parla dei rapporti degli scienziati, i climatologi, soprattutto e si inneggia ad essi affinché i governanti li ascoltino ed invertano la tendenza a generare questa enorme, immane quantità di CO2 che minaccia la sopravvivenza della nostra e delle altre specie sul pianeta. Una ragazzina svedese, Greta Thunberg, è diventata icona di queste proteste che si sono definite Friday for Future, in breve FFF.
“Di verde la Lega ha solo le camicie, Rolfi fa un piacere agli amici cacciatori bresciani a spese di tutti i cittadini e a danno dell’ambiente.
Gli ricordo che l’Europa aveva emanato, nel 2006, una procedura d’infrazione per la violazione della direttiva uccelli proprio per la cattura dei richiami vivi. La stessa era stata archiviata solo a fronte della conferma che la Lombardia non avrebbe autorizzato altre deroghe.
Le diffide emanate dal Governo sono chiarissime, Regione Lombardia non indica i motivi per i quali non sia tecnicamente possibile una alternativa alla cattura.
Molto probabilmente si aprirà la procedura d’infrazione alla Commissione Europea per questa nuova inosservanza della direttiva che evidenzia palesi violazioni alla normativa vigente. Se l’Europa emanerà la procedura d’infrazione tutti i cittadini dovranno mettere mano al portafoglio per pagare una multa cara e salata”, così Simone Verni, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta la delibera della Giunta regionale che conferma le deroghe alla caccia nonostante la diffida del Governo Conte.
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