«Siamo indignati – hanno dichiarato Fabrizio Baggi e Stefano Rognoni (Rifondazione Comunista e Potere al Popolo) – rispetto all'ennesima dichiarazione di guerra da parte della Giunta “Landriscina” nei confronti dei poveri. L'amministrazione comunale della nostra città, dal momento del suo insediamento, non ha fatto altro che penalizzare mediante ordinanze antisociali le persone colpite da povertà e fragilità, si pensi alla rimozione delle panchine in Piazza San Rocco, alla chiusura, in piena estate, dell'unico rubinetto che erogava acqua all'autosilo di Val Mulini quando li ci dormivano 70 persone, fino ad arrivare all'ordinanza “natalizia”contro i mendicanti ed al regolamento della polizia locale varato in questi giorni che penalizza chi “è colpevole” di essere povero.
“L’iter del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche era già stato avviato, come abbiamo per altro recentemente ribadito. E anche molti interventi erano già stati realizzati. Quindi, poche chiacchiere. Ma quello che stupisce ancora di più è l’uso militante che la Giunta Landriscina fa dell’ufficio stampa del Comune, pagato dai cittadini, che non deve essere al servizio di una parte politica contro l’altra”, è diretto Stefano Fanetti, capogruppo del Pd in consiglio comunale, dopo aver letto i toni con cui l’amministrazione comunale è intervenuta in una nota a proposito del Peba.Le fasi previste dalla Giunta Lucini per il Piano erano quattro: la mappatura e la classificazione delle barriere architettoniche esistenti in relazione all’accessibilità dei percorsi urbani, lo studio e la predisposizione delle azioni volte all’eliminazione delle barriere architettoniche riscontrate nelle infrastrutture stradali, il confronto con le associazioni e i portatori di interessi, la prima programmazione per il triennio 2018-2020 degli interventi tesi all’eliminazione delle barriere architettoniche rilevate nelle infrastrutture stradali.“La redazione del Piano doveva partire a giugno 2017 e concludersi nel dicembre scorso, ma ciò non significa poi che non fosse stato fatto nulla in questi anni – aggiunge Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd –: sono stati spesi 550mila euro solo per abbattere le barriere lungo le strade pubbliche e per rendere accessibili scuole, case, uffici e centri civici. Gli interventi su strade e piazze sono stati 41, sugli edifici 13, tra ascensori e rampe”.
Dichiarazione di Pierluigi Tavecchio, Fabrizio Baggi e Stefano Rognoni (Rifondazione Comunista) in merito all’esternalizzazione del 62% delle refezioni scolastiche decisa dall’Amministrazione Comunale di Como ed all’impegno del partito nella raccolta di firme lanciata da CGIL. CISL e UIL. «Condanniamo con forza questo ulteriore passo verso la privatizzazione dei servizi ai danni di lavoratori e famiglie» – hanno dichiarato Pierluigi Tavecchio, Fabrizio Baggi e Stefano Rognoni in merito alla decisione della Giunta Cittadina, presa nonostante il parere contrario della RSU, di esternalizzare il servizio di refezione scolastica - «Troviamo surreale» - continuano Tavecchio, Baggi e Rognoni «che leggi nazionali ingiuste come il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione e la volontà politiche di stampo liberista vengano attuate sulla pelle di chi lavora ed ai danni del servizio erogato ricadendo sulla cittadinanza.
I cittadini che vivono nella zona di Baraggia rimangono senza autobus: la maggioranza in consiglio comunale ha respinto un ordine del giorno, presentato dal Pd, in cui si chiedeva di prevedere l’estensione del servizio di trasporto pubblico anche alle aree non servite del quartiere di Albate. “Un’intera porzione urbanizzata del territorio del Comune di Como, corrispondente alle vie Frisia, Ninguarda, Somalvico e Baraggia, non è attualmente servita da alcuna forma di trasporto pubblico, da quando la Giunta Bruni ha eliminato la vecchia linea 10 – ha spiegato durante l’ultima seduta Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Pd e primo firmatario dell’odg –. La popolazione residente, in particolare studenti e anziani, è penalizzata dalla distanza non solo dal centro cittadino, ma pure dalle strutture scolastiche e dai presidi dei servizi essenziali del quartiere di Albate. Rimangono fuori mano e difficilmente raggiungibili la rivendita di generi di prima necessità, la farmacia, gli studi dei medici di famiglia, l’ufficio postale, il centro civico, gli uffici decentrati del Comune, le strutture religiose, persino il cimitero”.
“Hanno deciso tutto senza coinvolgere i consiglieri: l’abbiamo saputo dalla stampa! E senza fare un’assemblea tematica, che potrebbe benissimo essere convocata anche ora, hanno fatto le loro scelte, passando sulla testa della gente, non valutando alternative. Ma noi insistiamo: l’unica, vera soluzione era il punto unico di cottura al vecchio Sant’Anna o in un’altra struttura scolastica. Invece, Landriscina e i suoi hanno preferito la strada più facile”, è arrabbiata Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd, il giorno dopo la Commissione Istruzione che ha trattato l’argomento delle mense scolastiche proprio su richiesta di convocazione fatta da lei, con le firme dei consiglieri Barbara Minghetti, della lista Svolta civica, e Fulvio Anzaldo, della lista Rapinese.Innanzitutto, la consigliera Pd ci tiene a precisare che “se non avessi chiesto la convocazione della Commissione, di questo argomento non si sarebbe assolutamente parlato”. Quindi, ricorda come è andata la seduta: “L’assessore alle Politiche educative Amelia Locatelli ha parlato di educazione alimentare e culturale e io ho ricordato il gran lavoro fatto con la Giunta Lucini coinvolgendo i genitori, i rappresentanti delle commissioni mense e le bravissime cuoche, le mense aperte per assaggio dei menù, i corsi di cucina, solo per portare alcuni esempi. E poi ho fatto una serie di domande – continua Lissi –: ho chiesto se
“In via Papini, a Sagnino, sono urgenti anche i lavori per la fognatura: le risorse ci sono, facciamo gli interventi insieme e poi si asfalti”, è questa, in sintesi, la richiesta che viene da Barbara Cereghetti, segretaria del Circolo Pd di Como Nord, dopo la protesta dei residenti che hanno voluto garanzie, da parte dell’amministrazione comunale, circa l’asfaltatura dopo i lavori per la posa della rete del gas.“Le opere fognarie sono urgenti in quanto obsolete – spiega Cereghetti –. Il sindaco Lucini, prima di concludere il suo mandato, aveva stanziato i soldi proprio per questo intervento. Quindi, l’attuale amministrazione non ha che da procedere con l’appalto e dare il via ai lavori. E se venisse avviato tutto subito, non solo gli scavi verrebbero fatti una volta sola, ma l’azienda del gas potrebbe
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