Comincia domani la raccolta firme della Cgil lariana per la proposta di legge d’iniziativa popolare sulla Carta dei diritti universali del lavoro. In tutta la provincia, saranno allestiti gazebo e organizzate iniziative per raccogliere le firme necessarie a sostegno del documento e, in parallelo, a supporto della campagna referendaria abrogativa di 3 interventi legislativi riguardanti gli appalti, i voucher e i licenziamenti illegittimi. La Carta, un testo composto di 97 articoli, si propone d’innovare gli strumenti contrattuali preservando quei diritti fondamentali che devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, perché inderogabili e
universali. In provincia si vogliono raccogliere 10mila firme. Si punta a un milione e mezzo in tutta Italia. «È un obiettivo ambizioso – spiega Alessandro Tarpini, segretario --provinciale Cgil – serve, è il mio pensiero, a recuperare un ritardo accumulato nel corso degli anni circa la capacità di rappresentare alcune dinamiche venute avanti nel mondo del lavoro. Non si vuole riproporre sotto un’altra veste elementi del secolo scorso, ma si cerca di trovare strumento per tutti, a prescindere da dimensioni delle aziende, contratti e dalle mansioni. Nel nostro paese, secondo i contratti cambia il tuo destino». Il principio fondante è l’universalità dei diritti: «Non solo - aggiunge il segretario organizzativo Giacomo Licata – vogliamo siano soggettivi, legati alla persona singola. Alcuni possono sembrare banali, come le ferie e la malattia, ma nel mondo di oggi, per alcune categorie, non lo sono». Compenso equo e proporzionato, libertà di espressione, pari opportunità, e formazione permanente: diritti legati alla persona e quindi garantiti a prescindere dalla natura giuridica del rapporto di
L'isola che c'è al Quesito Referendario del 17 aprile prossimo vota Sì. L’appuntamento sulle trivelle ha una forte valenza politica: votare Sì significa indicare una direzione precisa della strategia energetica nazionale, quella verso una produzione decentrata da fonti rinnovabili. Significa ridurre al minimo i rischi per l’ambiente e scegliere una politica energetica nazionale sostenibile, al di là degli interessi delle società leader nel settore. Significa chiudere pozzi già prossimi all’esaurimento, che, in termini volumetrici, forniscono gas e petrolio in contributo minimo rispetto al nostro fabbisogno, che potrebbe agevolmente essere sostituito in tempi rapidi con fonti rinnovabili. Di seguito vi proponiamo una serie di articoli autorevoli che vi permetteranno di approfondire l'argomento e andare al voto con consapevolezza:
Votate e partecipate attivamente alla campagna per il Sì! Venerdì 15 aprile dalle 15 alle 23 in Piazza Verdi a Como sarà organizzato dai soggetti locali sostenitori un "Happening" per sensibilizzare sul tema. Sul sito www.fermaletrivelle.it potete trovare materiali promozionali da scaricare e promuovere (QUI è scaricabile il manifesto). Sul sito di ecoinformazioni sono disponibili i materiali personalizzati dall’Arci di Como e il video "Lasciate stare il mare", curato da Andrea Rosso. |
Ancora nulla si è mosso. Meno di un mese fa, i lavoratori dei magazzini di Rovellasca e Biandate di Dhl e Coop Media,
in totale 90, hanno ricevuto la comunicazione della decisione di Armani di risolvere il contratto con Dhl. Nei prossimi giorni, Rsu, Filt Cgil e Fit Cisl chiederanno a Dhl di fornire precise e chiare indicazioni sul percorso che intende intraprendere per mantenere il sito di Rovellasca. «Vogliamo massimo e concreto impegno per garantire piena occupazioni agli addetti assunti direttamente e a quelli in appalto – spiega Marco Fontana, segretario provinciale Filt Cgil - Dhl dovrà impegnarsi nell’individuazione di un nuovo committente. Noi chiederemo di riaprire un confronto con Armani per analizzare la possibilità di mantenere le attività nei due magazzini. Inizieremo un percorso di contrattazione e lotta per evitare ai lavoratori di trovarsi senza impiego e privati di un futuro dignitoso». L’80% dell’occupazione è formata da donne: «“Grazie” al Jobs Act e alla deregolamentazione del mercato del lavoro voluta negli ultimi 20 anni – conclude Fontana - chi resta oggi senza impiego è condannato alla precarietà, con contratti a termine, a chiamata o, peggio ancora, voucher. Accanto a questo, c’è l’attuale sistema
pensionistico che ha allungato l’età di pensionamento, in particolare per le donne: si capisce bene, quindi, lo stato d’animo in cui si
trovano gli addetti di Dhl e Coop Media»
La Cgil avvia la campagna di raccolta di firme sul disegno di legge di iniziativa popolare che ha come obiettivo l’introduzione di una “Carta dei diritti universali del lavoro” ampliando e rafforzando i contenuti dello Statuto dei Lavoratori, accompagnandola con una campagna referendaria abrogativa di 3 interventi legislativi particolarmente gravi sul versante dei diritti del lavoro. Durante l’incontro con i giornalisti sarà illustrato il documento e il programma delle iniziative in provincia. Saranno presenti Alessandro Tarpini (segretario provinciale Cgil Como), Giacomo Licata (segretario organizzativo Cgil Como) e Chiara Mascetti (componente della segreteria della Camera del Lavoro di Como).
Votate "Sì" al referendum del 17 aprile contro le trivelle!
<<Bisogna votare "Sì" per dire stop al petrolio e per rilanciare le fonti rinnovabili e per ridurre l'inquinamento delle città>>
"Tutti a piedi o in bicicletta a votare "Sì" al referendum del 17 aprile contro le trivelle!".
E' questo l'invito che il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” rivolge a tutti i cittadini affinché vadano a votare "Sì" al prossimo referendum che chiede l'abrogazione della norma che consente di prorogare fino ad esaurimento le trivellazioni di petrolio e di gas in mare.
E propone che ai seggi, anziché in auto, ci si vada a piedi o in bicicletta, per rivendicare una nuova politica energetica, con meno petrolio e con più energia pulita.
Si ricorda che il referendum si terrà in tutta Italia (e non solo nelle regioni interessate dalla trivellazioni marine). Ed ecco come il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” spiega perché è doveroso andare a votare (e votare "Sì") anche in Lombardia, che ovviamente non è direttamente interessata dalle perforazioni in mare. Spiegano gli ambientalisti: "Anche in Lombardia dobbiamo dare un segnale chiaro alla politica: occorre dire stop al petrolio e rilanciare le energie pulite. La Lombardia è la regione più edificata e più industrializzata d'Italia e pertanto quella che consuma più energia: proprio per questo occorre dare un segnale di controtendenza: votando "Sì", anche i Lombardi potranno sostenere una nuova politica energetica, fatta di meno combustibili fossili e di più energie rinnovabili!".
A tal proposito gli ambientalisti ricordano che per tutto lo scorso inverno le nostre città sono state interessate da livelli altissimi di smog (con settimane di superamento delle soglie di allarme per l'inquinamento dell'aria), che è causato dal riscaldamento degli edifici e dal traffico veicolare, ovvero dalla combustione dei derivati del petrolio. La ricetta per contenere lo smog passa pertanto dalla riduzione dell'uso delle fonti fossili, a favore di quelle pulite. Per questo il referendum del 17 aprile costituisce un'importante occasione per dire stop al petrolio, anche per ridurre l'inquinamento dell'aria che respiriamo.
Per tutti questi motivi l'invito del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” è quello di andare a votare "Sì" al referendum del 17 aprile, contro le trivelle ma soprattutto a favore delle fonti rinnovabili, che aiuteranno a ridurre l'inquinamento delle nostre città.
CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
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