Giovedì 7 aprile gli addetti del pubblico impiego della Lombardia scioperano per l'intera giornata lavorativa. La protesta è organizzata da Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Uilpa. Lo sciopero interessa circa 8 mila lavoratori in tutta la provincia di Como. Coinvolgerà, per esempio, i lavoratori dell'agenzia delle entrate, agenzia delle dogane, comuni e camera di commercio, ospedale S. Anna, ministeri, enti previdenziali. Sciopererà anche chi eroga servizi pubblici con datori di lavoro privati: ospedali privati (Valduce, Villa Aprica) istituti per disabili (Don Gnocchi, Nostra
Famiglia), cooperative sociali, centri residenziali e diurni, centri di accoglienza, case di riposo, asili nido, igiene ambientale con la
raccolta rifiuti e gli altri servizi correlati. Si chiede il rinnovo dei contratti pubblici e privati, bloccati da sette anni. Il governo continua a ritenere la contrattazione nei settori pubblici un’attività residuale sulla quale non vale la pena investire risorse. La legge di stabilità per il 2016 non ha stanziato risorse sufficienti a dimostrare la reale volontà di avviare la stagione dei rinnovi contrattuali di oltre 3 milioni di lavoratori
pubblici. La stessa sentenza della Corte costituzionale di luglio 2015, che giudicava illegittimo il perdurare del blocco dei contratti
da parte del governo, è stata disattesa. I sindacati hanno da tempo presentato le richieste per rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro e rilanciare la contrattazione nelle amministrazioni pubbliche, a maggior ragione in presenza di ulteriori e nuove modifiche degli assetti istituzionali per effetto della legge Madia. Con tutte le ricadute che hanno sul nostro territorio. Da qui l’importanza della contrattazione anche a livello regionale, per il presidio dei processi di mobilità, di riorganizzazioni e di ristrutturazioni aziendali, per monitorare e prevenire le situazioni di crisi aziendale per difendere i livelli occupazionali. In Lombardia tante sono le vertenze da affrontare e su cui la Regione di Roberto Maroni deve avviare il confronto. Nella stessa giornata si svolgerà anche la manifestazione unitaria regionale a Milano, con il concentramento alle 10 in Piazza Duca D’Aosta. Il corteo si finirà sotto Palazzo Lombardia, lato Melchiorre Gioia. Da Como, i lavoratori partiranno da stazione centrale Como S. Giovanni alle 8. Al comizio finale parteciperanno i quattro segretari generali nazionali
di categoria: Rossana Dettori per la Fp Cgil, Giovanni Faverin per la Cisl Fp, Giovanni Torluccio per la Uil Fpl e Nicola Turco per la Uil
Pa. Per maggiori informazioni: Matteo Mandressi, segretario provinciale Fp Cgil, 333.3267833
«Di fronte alla decisione presa dal Tar della Lombardia auspico che l’Ats dell’Insubria, d’ora in poi, sappia dimostrare maggiore attenzione al territorio nonché un atteggiamento di proficua collaborazione con gli Enti locali, Amministrazioni Comunali in primo piano, così da affrontare in modo efficace, puntuale e condiviso ogni decisione relativa all’assistenza sanitaria locale». Così il sindaco di Cernobbio, Paolo Furgoni, commenta la recente decisione del Tar della Lombardia che ha annullato il provvedimento preso a suo tempo dall’Asl di Como, oggi diventata Ats dell’Insubria, e che ha portato alla chiusura dei punti di guardia medica anche a Cernobbio. «Con la sua decisione il Tribunale Amministrativo Lombardo ha accolto il ricorso del Sindacato Medici Italiani contro la decisione di chiudere diversi importanti presidi di continuità assistenziale, cosa che ha creato non poche difficoltà ai cittadini. Confido che adesso si possa affrontare senza precipitose ‘fughe in avanti’ una discussione complessiva appunto sulle postazioni di continuità assistenziale, tenendo innanzitutto nella dovuta considerazione le opinioni ed i suggerimenti presentati dalle diverse realtà locali presenti sul territorio che hanno la possibilità di conoscere in modo più puntuale necessità e bisogni della popolazione».
(Cernobbio, 31 marzo 2016)
Il Partito della Rifondazione Comunista e Le/i Giovani Comuniste/i di Como esprimono soddisfazione per la liberazione di Giovanna Lanzavecchia, giovane di Caslino d'Erba detenuta nelle carceri turche per aver pubblicato post a sostegno della lotta del Popolo Curdo.
in allegato file
Federazione Provinciale di Como
(Como, 15 marzo 2016) “Dalla riunione di ieri del Tavolo per la competitività alla presenza del Presidente di Regione Lombardia Maroni esce confermata la prospettiva di un'area vasta che tenga unito il lago e le valli, insieme le province di Como, Lecco e Varese e affronti il tema della Brianza”. Lo dichiara il deputato comasco del PD Mauro Guerra intervenuto al Tavolo convocato ieri nella sede del Parco scientifico tecnologico ComoNExT a Lomazzo.
“Si tratta di una proposta – sottolinea il deputato dem - che ha dimostrato di essere unanimemente condivisa dagli attori politici, economici, sociali e culturali del territorio comasco e per la quale, come attestato dallo stesso Maroni, ci sono sia lo spazio che le condizioni per affermarla”.
“Abbiamo inoltre confermato – continua Guerra - l’orientamento comune a uniformare e rendere omogenei i diversi ambiti territoriali nei quali verranno esercitate le differenti funzioni, comprese quelle statali, e gestiti i relativi servizi. Tutto questo con l’obiettivo di limitare il più possibile la frammentazione e la sovrapposizione di competenze che renderebbero meno trasparente, soprattutto agli occhi dei cittadini, l’attribuzione delle responsabilità politiche, amministrative e gestionali, e quindi più confuso e debole il governo dei territori. In questa logica abbiamo ricondotto anche il ragionamento fatto da Regione Lombardia sulle neonate Agenzie di tutela della salute ribadendo ulteriormente il carattere sperimentale, sottoposto a verifica, dei confini delle Ats stesse".
L’onorevole Guerra ha poi insistito sulla necessità, indicata anche dal Presidente Maroni nella sua introduzione, di “cogliere l'occasione del superamento delle Province con gli enti di area vasta, per procedere ad un riordino complessivo del sistema delle autonomie territoriali lombarde, mirato alla semplificazione, alla trasparenza e alla chiarezza, evitando dannose sovrapposizioni, dando maggiore adeguatezza ed efficacia dell'attività amministrativa”. Come? “Partendo – chiarisce il deputato comasco - da un sistema fondato sui pilastri degli enti costituzionali ed elettivi delle Regioni e dei Comuni, disboscando e razionalizzando tutto quanto sta in mezzo. Una prospettiva forte che richiede un serio programma di irrobustimento soprattutto del "pilastro" dei Comuni, i quali, attraverso processi di aggregazione, unioni e fusioni, superino l'attuale stato di frammentazione per conquistare dimensioni e adeguatezza necessari per svolgere al meglio, nell'interesse dei cittadini, le sempre maggiori e più importanti funzioni loro assegnate”.
L’appuntamento è ora fissato per il prossimo venerdì 15 aprile quando il Tavolo per la competitività si riunirà per elaborare la proposta definitiva da trasmettere a Regione Lombardia.
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