Ormai è qualche anno che l'inquinamento dovuto all'alimentazione è declarato anche a mezzo stampa. Grazie anche a Cowspiracy, il documentario-denuncia propagandato da Di Caprio. Sappiamo che il 30% delle emissioni che influiscono sul surriscaldamento globale sono dovute a traffico diesel/benzina, riscaldamento palazzine e tutte le attività dell'uomo, ma il resto, il 70%, è dovuto a quello che mangiamo.
Ossia a livello esponenziale dovuto alla produzione di carne per il consumo umano. L’unica speranza per l’uomo e per il pianeta, è solo una dieta vegetale, sia per garantire cibo per tutti, sia per una alimentazione sana contro cancro e tante malattie. Ovvio quindi che mi aspetto dalle teste pensanti presenti in questo paese, una seria criticità sul proprio stile di vita.
Scandaloso è, che non esiste una catena di distribuzione che rispetti questo sentimento, ormai comune, la voglia di avere un basso impatto ambientale, non rispettando fasce di popolazione composti da salutisti, antispecisti, religioni diverse, ecc.
Nel supermercato trovi il tuo bel mischione di prodotti, appartenenti a fasce di consumatori diversi.
La delusione maggiore è certificare che non ci sia catena di distribuzione, intendendo supermercati che oggi venga allestito con qualche principio etico o che tenga conto la diversità della propria clientela. Mi riferisco a quella clientela che come Greta tiene a viver sano e in armonia col pianeta.
Entrare in un supermercato e già sentire puzzo di arrosto di pollo o di maiale, non è certo un gran offrire. Il vedere poi una serie di prodotti mischiati come in vetrina su Ebay, lascia molto perplesso l’acquirente che deve cercare qualcosa di specifico... Per poi vedere mischiati prodotti vegetali e animali, un’immagine dove rischi di vedere un animalista vomitare. Per non parlare dei banconi di carne e pesce allestiti all’ingresso del supermercato. Già come se non vedessi Report… Ma possibile che in tutti questi anni non siamo progrediti di mezzo metro? Il consumismo capitalistico è uguale a quello sociale/collettivo? Mi rifiuto di crederlo, anche se nei fatti è così!
Non esistono bollini che evidenziano contenuti ogm o bio, non esistono etichette chiare con la provenienza dei contenuti. Fortuna che esistono delle app etiche in questo senso, ma sono solo un aiuto per chi vuole sbattersi, e non arrivano certo come offerta etica dalle catene di distribuzione.
Brutto sentirsi abbandonati da tutti, anche dal supermercato che per anni ti ha servito.
Ma se le teste degli italiani non cambiano, niente qui si salverà.
baffa