PD Como - Quest’anno gli Abbondini potevano essere un modo per rendere il giusto omaggio a chi, da sempre, si mette al servizio di chi ha bisogno d’aiuto. Con profondo rispetto per chi riceverà l’Abbondino D’Oro e senza metterne in ombra i meriti civici, è impossibile non pensare che la massima benemerenza comasca avrebbe dovuto calarsi con più precisione nel contesto dei tanti eventi che hanno segnato questo 2020. Tra i candidati c’erano i medici e gli infermieri che hanno rischiato tantissimo in corsia, nel pieno della crisi Covid. C’era il Senatore Luciano Forni, uno dei padri del Sistema Sanitario Nazionale. Difficile non pensare a Don Roberto Malgesini che, pur escluso nella rosa dei candidati, giusto ieri è stato insignito della medaglia d’oro alla memoria dal Presidente Mattarella.
In un anno estremamente difficile da cui usciamo segnati e cambiati, abbiamo visto come l’associazionismo, la filantropia e l’azione di chi non è rimasto immobile davanti all’emergenza Covid ci hanno permesso di superare il peggio della crisi, spesso raggiungendo contesti sociali inarrivabili per le istituzioni stesse. Grazie ai comaschi pieni di volontà, coraggio e altruismo, oggi abbiamo gli strumenti o l’ispirazione per essere una comunità più forte e solidale. Senza di loro, la pandemia avrebbe dilagato con enormi conseguenze sociali e sanitarie per tutti i cittadini.
Per questo motivo gli Abbondini 2020, pur riconoscendo il merito di alcuni, dimenticano il lavoro e l’impegno di molti altri. In questo senso l’assegnazione della più alta benemerenza civica cittadina è purtroppo un’occasione mancata per il Comune di Como di rendere omaggio allo spirito altruista di tantissimi nostri concittadini.
Angelo Orsenigo,
Federico Broggi
Stefano Fanetti,
Gabriele Guarisco
Tommaso Legnani
Patrizia Lissi