E’ passato quasi un anno da quando il Comune di Milano votava in Consiglio a favore dell’istituzione del registro delle unioni civili. Un voto particolarmente significativo, frutto di un lungo lavoro di mediazione che ha portato al centro del dibattito politico, a livello comunale, i diritti civili.
Anche se la regolamentazione delle coppie di fatto - etero e omosessuali - può trovare una soluzione definitiva solo con la legge dello Stato, l'intervento del Comune - per quanto circoscritto da un punto di vista giuridico - ha un valore simbolico molto forte.
Proprio per questo AMO LA MIA CITTA' ritiene importante che anche il Comune di Como approvi l'istituzione del registro delle unioni civili. Il registro, infatti, non solo permette di sanare possibili situazioni discriminatorie ma rappresenta una forma di riconoscimento istituzionale di un legame affettivo che non ha ancora trovato una dimensione legislativa nell’ordinamento italiano.
Uno dei tanti casi in cui la Legge, e quindi la Politica, è molto in ritardo rispetto all’evoluzione della Società.
Il tema non è lontano dall’orizzonte amministrativo comasco. Su impulso di PACO-SEL e con il nostro pieno e convinto appoggio il coordinamento politico approfondisce da mesi l’argomento in vista di una condivisa delibera della maggioranza. Nel frattempo anche la minoranza ha depositato una mozione sullo stesso argomento lasciando sperare in una tanto prossima quanto ampia convergenza su un provvedimento che riteniamo un vero e proprio atto di civiltà.
Per non farne semplicisticamente una battaglia ideologica, è utile capire prospettive e limiti del registro: ne abbiamo parlato con la professoressa Marilisa D'Amico, ordinario di Diritto Costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano, Avvocato cassazionista e Presidente della Commissione Affari Istituzionale presso il Comune di Milano.