Il Consiglio regionale ha deciso di approfondire il tema della regolamentazione e della pianificazione degli impianti di produzione biogas e biometano inviando la discussione della mozione presentata sul tema dal M5S alla Commissione Ambiente.
Massimo De Rosa, primo firmatario della mozione, dichiara: “E’ una vittoria del M5S per la salute dei cittadini e la qualità dell’aria. Finalmente la Lombardia ha deciso di aprire una seria discussione sul biogas e il biometano.
L’Italia è il terzo produttore mondiale di biogas, e la Lombardia, che ha già una qualità dell’aria fortemente compromessa, ha già più di 500 impianti sul territorio. Sono considerati a ‘energia rinnovabile’ ma producono emissioni inquinanti di precursori di polveri sottili, ossido di zolfo e altro. Per di più producono il digestato, sotto forma di rifiuto solido, che distribuito sui cambi aumenta la concentrazione di nitrati e può inquinare le falde acquifere. Incentivare questi impianti è un errore: oltre a consumare il territorio, inquinano e non fa bene alla salute. La discussione in Commissione sarà l’occasione per sollecitare Regione Lombardia a porsi come cabina di regia, valutando la reale sostenibilità di questi piccoli inceneritori, al netto degli incentivi, e accrescendo la vigilanza e i controlli ambientali sulla qualità dell’aria, delle acque e dei terreni nelle aree limitrofe a questo tipo di impianti”.
Questa notte i neofascisti di Forza Nuova hanno appeso uno striscione all'esterno della sede del Caaf in via Italia Libera. Si tratta dell'ennesimo episodio intimidatorio nel giro di pochi mesi, sempre contro le nostre sedi.
Purtroppo le nuove destre estremiste rialzano la testa in questo Paese e sempre più spesso scelgono come bersaglio la Cgil. Vogliono impaurirci, indebolirci e probabilmente mirano anche a screditarci.
La verità è che ci temono perché siamo un grande sindacato confederale, quotidianamente impegnato a tutelare il lavoro e i lavoratori. Oltre a fare da argine alla destrutturazione dei diritti, siamo antifascisti e impegnati, insieme ad altre realtà, a difendere la struttura democratica del Paese, impedendo le reminescenze di un passato che ha lasciato solo danni, vittime e restrizioni di libertà.
Siamo ogni giorno impegnati con i nostri rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (rls) a pretendere il rispetto delle norme e a denunciare le inadempienze dei datori di lavoro.
Se Forza Nuova s'informasse di più saprebbe che fra qualche giorno, il 28 maggio, si terrà la giornata provinciale sulla sicurezza organizzata e promossa da noi con l'Agenzia di tutela della salute e la Prefettura.
Il Gruppo Consiliare regionale M5S Lombardia ha pubblicato, sul blog del M5S Lombardia, una riflessione per il quarantesimo anniversario della legge 194. Nel post si legge: “Oggi cade il quarantesimo anniversario dell'approvazione della legge 194 sull’aborto, che garantisce un diritto di scelta che ogni donna deve poter esercitare. Oggi, quarant’anni dopo, quel diritto rimane nei fatti ostacolato, intralciato, in sostanza negato. La questione è quella dell’obiezione di coscienza di medici e infermieri. Esistono strutture dove l’obiezione è totale, altre dove l’iter per l’Ivg (Interruzione Volontaria della Gravidanza) è infinito, arrivando anche 5 mesi di gravidanza: un percorso tortuoso tra reparti, appuntamenti multipli, telefoni che non rispondono, psicologi, attivisti pro vita e infermieri ultracattolici che ti paragonano a un assassino. Ora, se è l’obiezione di coscienza è un diritto, lo è anche la scelta della donna di abortire. Non lo dice un partito o un gruppo di attivisti, lo dice la legge. Allora perché negli ospedali un diritto sancito dalla legge sembra essere ancora un tabù? Perché dopo quarant’anni poco o nulla è stato fatto per garantire la piena libertà di scelta alle donne, così come accade per i medici obiettori?
Che fine farà la gratuità promessa per la tangenziale di Como? E che intenzioni ha Regione Lombardia sul secondo lotto? Sono le domande che si sono posti Angelo Orsenigo e Raffaele Erba, consiglieri regionali del Pd e del M5s, che stamattina hanno presentato, a Como, l’interrogazione con risposta scritta con cui chiedono precisazioni al presidente regionale.“Maroni aveva promesso di cancellare il pedaggio, mentre Fontana frena: è una questione che non può essere continuamente rinviata, i cittadini meritano risposte – ha esordito Erba –. Con l’interrogazione vogliamo chiarire se, e con quali tempistiche, il pedaggio verrà cancellato. Con il pagamento il traffico sulla tangenziale è calato del 70%: non è un caso se le strade alleggerite in precedenza oggi sono congestionate, a discapito di traffico, ma anche di ambiente. Fontana deve chiarire se le promesse del suo partito sono sostenibili. Ci vuole chiarezza sui bilanci e sui budget e dobbiamo guardare alla realtà: la questione non può essere trattata con l’improvvisazione e la leggerezza che abbiamo osservato fin qui. Attendiamo una risposta alla nostra interrogazione in tempi rapidi”.
“È una bocciatura che imbarazza la Lombardia. Era un atto utile a offrire un contributo alla crescita e alla consapevolezza sui diritti, la discriminazione e la violenza.
Forza Italia, Lega e FdI sbattono la porta in faccia ai diritti civili, all’accoglienza e alla cultura del rispetto. Su questi temi a Palazzo Pirelli siamo ancora al Medioevo. Eravamo al Bergamo Pride di sabato scorso e il M5S parteciperà alle manifestazioni che si terranno in Lombardia nelle prossime settimane: il rispetto per i diritti di tutti merita sempre il patrocinio”, così Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta la bocciatura dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale al Milano Pride 2018.
“Sulla vicenda della palestra della scuola Massina l’amministrazione comunale non è chiara”, lo dice Barbara Cereghetti, segretaria del Circolo Pd di Como Nord, sollecitata dalle notizie apparse in questi giorni, in cui si dice, in sostanza, che la consegna della struttura risistemata slitterà ancora da marzo a settembre, ma senza certezze.“L’amministrazione Lucini era riuscita a obbligare la ditta che aveva posato i pannelli solari a rifare la copertura, necessaria in seguito ai danni che c’erano stati e che avevano portato le infiltrazioni – racconta Cereghetti –. Dopo di che, aveva stanziato delle risorse per il rifacimento dei bagni e degli spogliatoi, nell’ambito di un intervento più ampio per le scuole comasche. E per questi lavori si erano tenuti una miriade di incontri tra consiglieri, assessore, vicesindaco e sindaco con la dirigente scolastica, i genitori e i rappresenti d’istituto. Insomma, tanti soggetti erano stati coinvolti”.Poi le elezioni con il cambio della guardia a Palazzo Cernezzi. “I lavori sono partiti con
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