Il 6 giugno 2016 la Giunta Lucini approvava la ‘Manutenzione arborea per la stagione 2016/17’ che prevedeva la messa a dimora di 67 nuovi alberi nei filari cittadini a Monteolimpino, Prestino, Camerlata e Como centro. Il provvedimento prevedeva di intervenire nella sostituzione di piante malate, a fine ciclo vita o mancanti perché morte anni prima. La delibera diceva anche che entro fine 2017 doveva essere completato il piano delle nuove piantumazioni con 434 nuovi alberi messi a dimora in 5 anni.
“Siamo a novembre 2018: dove sono gli alberi che dovevano essere piantati a Monteolimpino? – si chiede Barbara Cereghetti, segretaria del Circolo Pd di Como Nord – L’assessore all’Ambiente Galli ha fatto un incontro, l’altra sera, a Monteolimpino, e alla domanda se venissero ripiantumati gli alberi mancanti lungo la via Bellinzona, nel tratto centrale, davanti a molti esercizi commerciali, ha risposto, testualmente, che durante un sopralluogo nel quartiere quattro residenti gli hanno detto di non farlo perché a loro non piacciono gli alberi lì”, racconta esterrefatta.
Un incontro pubblico per dibattere sulla presenza della ‘ndrangheta nel Canturino e in provincia di Como, ma soprattutto per trovare soluzioni per combattere la criminalità organizzata a Cantù. È questa, in estrema sintesi, la finalità dell'incontro dal titolo “La ‘ndrangheta a Cantù”, organizzato dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, che si terrà il prossimo giovedì 29 novembre alle ore 21 presso la sala dei convegni di Cantù (piazza Marconi).
La serata sarà introdotta dalla presentazione (a cura di Federica Beretta) dei dati raccolti durante la Ricerca di monitoraggio sulla presenza mafiosa in Lombardia, effettuata dal Centro di Ricerca sulla Criminalità Organizzata dell'Università degli Studi di Milano, diretta dal professor Nando Dalla Chiesa; dati che riguardando da vicino anche la provincia di Como e il particolare Cantù. Particolare riferimento sarà dedicato alle azioni delle organizzazioni mafiose che gravitano intorno alle attività commerciali e di somministrazione della zona di Cantù e ai servizi legati alla ricezione del Comasco.
“Oltre alla bocciatura dell’Europa alla manovra di bilancio del governo Salvini-Di Maio un altro brutto quadro ci viene dato oggi in Commissione Esteri dal Prof. Enrico Giovannini, portavoce dell’ASVIS: l'Italia è in grave ritardo sulle azioni concrete per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Gli indicatori elaborati dall’ASviS purtroppo confermano la condizione di non sostenibilità e addirittura alcuni peggioramenti su temi come quello delle disuguaglianze, delle condizioni delle città e dell’ecosistema terrestre. Manca inoltre una strategia nazionale per l’economia circolare, tema che non compare nemmeno una volta nella Legge di bilancio approvata dal Governo. Pur con 91.000 morti legati all'inquinamento atmosferico non si ha notizia del Piano su Clima e Energia che il Governo italiano è tenuto a presentare entro dicembre, anche in attuazione degli impegni contenuti nell'Accordo di Parigi”.
Con l’approvazione della modifica alla prima parte della riforma sanitaria voluta nel 2015 dal centrodestra, votata questo pomeriggio in consiglio regionale, i Comuni della ex Ussl 18 tornano nell’Asst Lariana e nell’Ats Insubria, assieme, dunque, all’ospedale di Menaggio. “Un successo del territorio, degli amministratori e delle loro comunità, che da subito hanno denunciato l’errore compiuto da Lega e Forza Italia quando hanno deciso di spezzare un ambito sanitario che era naturalmente unito”, commenta Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd. “Prendiamo atto che il collega Alessandro Fermi, oggi presidente del consiglio regionale, si è reso conto dell’errore contenuto nella riforma imposta alla sanità lariana dal suo partito – continua Orsenigo –.
“Nella scorsa legislatura il nuovo ridisegno territoriale è andato verso l’accorpamento a discapito dei territori periferici. Il medio lago si è trovato a scontare una scelta che lo ha messo in difficoltà unendolo all’ATS Montagna (Sondrio). Durante la presentazione del progetto di legge si è data enfasi al fatto che si sono ascoltati i territori e le loro esigenze. Ma il territorio va ascoltato prima di approvare le leggi e non dopo.
I cittadini e le associazioni avevano già fatto emergere anni fa le criticità ma sono rimasti inascoltati.
Oggi, accogliamo al contrario, con favore il nuovo ridisegno dei confini in cui il medio lago torna al ATS Insubria. La pianificazione deve essere fatta con attenzione per non dover continuare a modificare le scelte fatte. Il cambiamento va ben meditato affinché sia solido e duraturo e perchè migliori i servizi ai cittadini, cosa che queste modifiche alla riforma della sanità, più in generale non fanno”, così Raffaele Erba, consigliere regionale del M5S Lombardia, sull’approvazione delle modifiche alla riforma della Sanità da parte del Consiglio regionale della Lombardia.
“Con i ritocchi alla riforma della Sanità la Giunta regionale non prenderà visione dei bilanci delle strutture socio-sanitarie del territorio lombardo. ll controllo sarà solo in mano alle direzioni delle ATS. Abbiamo votato contro le modifiche. La cancellazione dei controlli è un gravissimo controsenso, si parla di soldi pubblici”, così Raffaele Erba, consigliere regionale del M5S Lombardia, sulle modifiche alla riforma della Sanità approvate oggi dal Consiglio regionale della Lombardia.
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