A maggio la Rassegna sulle mafie, organizzata dal Circolo Ambiente in collaborazione con le Biblioteche di Erba, Eupilio e Pnte Lambro
Tre incontri per approfondire il tema della presenza delle mafie nella zona di Erba e del Triangolo Lariano
ERBA - EUPILIO - PONTE LAMBRO (CO) – "Tre colpi alla 'ndrangheta" è il titolo della Rassegna contro le mafie, organizzata per maggio dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" in collaborazione con le Biblioteche comunali di Erba, Eupilio e Ponte Lambro.
Una serata di approfondimento, l'incontro con un giornalista esperto di mafie e infine l'appuntamento con un magistrato che vanta una grande esperienza di lotta alla 'ndrangheta: è questo il contenuto della Rassegna, il cui sottotitolo è esplicativo: "Tre incontri per conoscere la presenza delle mafie tra l'Erbese e il Triangolo Lariano".
Si parte martedì 3 maggio a Eupilio, con l'incontro dal titolo "La Storia della ‘ndrangheta tra l'Erbese e il Triangolo Lariano", che sarà sviluppata dal gruppo "Qui Lecco Libera", che illustrerà (con l'ausilio di documenti ed estratti di sentenze) le ricerche che attestano la presenza della 'ndrangheta in particolare nei territori di Erba, di Canzo e del Triangolo Lariano.
Il secondo appuntamento è per mercoledì 11 maggio a Ponte Lambro, per l'incontro con il giornalista e scrittore Mario Portanova, co-autore tra l'altro del libro "Mafia a Milano"; il titolo dell'incontro sarà "La 'ndrangheta in Lombardia e il caso Perego Strade".
Il terzo ed ultimo momento della Rassegna è per giovedì 19 maggio alla Biblioteca di Erba, per l'incontro pubblico con il giudice Giuseppe Gennari, che ha svolto le funzioni di Gip nelle principali inchieste di 'ndrangheta condotte a Milano, ed è anche autore del libro "Le fondamenta della città - come il Nord Italia ha aperto le porte alla 'ndrangheta". L'incontro con il giudice Gennari avrà come tema le dinamiche legate alla presenza delle mafie nel Nord Italia, ed è realizzato in collaborazione con lo sportello Spaziogiovani di Erba.
Spiegano gli organizzatori: “La Rassegna ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini sulla presenza delle mafie nel territorio Erbese e del Triangolo Lariano. Infatti il fenomeno mafioso, e in particolare la 'ndrangheta, non è solo limitato al Sud, ma ormai da decenni è presente anche in Lombardia e in Brianza. Come attestano le numerose inchieste giudiziarie di contrasto alle mafie (in particolare l’indagine “Infinito”, condotta dalla DDA di Milano), sono molte le “locali” della ‘ndrangheta presenti anche nel territorio della Brianza, con riferimento anche alla zona compresa tra l'Erbese e il Triangolo Lariano. Esemplare poi il caso della Perego Strade, florida impresa brianzola infiltrata nel 2008 dalla 'ndrangheta calabrese; la vicenda giudiziaria sui reati di tipo mafioso ha portato alla condanna definitiva dei titolari dell'impresa, condannati nel 2015 dal Tribunale di Lecco anche per il traffico illecito di rifiuti in molti cantieri sparsi tra il Milanese, il Comasco, il Lecchese e la Brianza”.
Altre informazioni sulle iniziative si possono trovare sul sito www.circoloambiente.org
CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
COMUNE di ERBA
COMUNE di EUPILIO
COMUNE di PONTE LAMBRO
Erba, 20 aprile 2016
FP CGIL – CISL DEI LAGHI– UIL FPL – RSU COMUNE DI COMO Como, 20 aprile 2016 - La chiusura dell'asilo nido di Camerlata,
confermata dall'assessore Magni, non risolverà alcun problema strutturale del servizio. Le organizzazioni sindacali e la RSU denunciano l'approssimazione di questa scelta, scollegata da un progetto organico sul futuro dei nidi comunali. Si specula su un problema vero, la carenza di personale, per determinare una contrazione del servizio. Un quartiere importante e popoloso come Camerlata, che vede oggi una presenza maggioritaria di bambini stranieri quali utenti dell'asilo, viene privato di un presidio strategico. Come si pone la giunta comunale rispetto a buone politiche d’integrazione sociale? Camerlata è un quartiere che, nel futuro immediato, grazie all'auspicato sblocco della cittadella della salute e all'apertura dell'Esselunga potrebbe registrare un grosso incremento demografico. Ha senso non operare questa valutazione? In secondo luogo, il comune di Como ha dimostrato di non voler investire per nulla sul personale del settore. L'ultima assunzione a tempo
indeterminato risale al 2010. Il piano del fabbisogno triennale di personale, presentato nel 2015 (temporaneamente bloccato dalla legge finanziaria), prevede sul 2015 – 2017 trentadue assunzioni. Di queste negli asili nido ne sono previste zero! Nel 2016 andranno in pensione 5 educatrici, il comune risponde con la chiusura di Camerlata, nel 2017 ne andranno in quiescenza 8, quanti altri nidi chiuderanno? Infine stupisce negativamente il percorso NON PARTECIPATO della decisione. Le forze sindacali sono venute a conoscenza della scelta politica dagli organi di stampa, e sono state convocate solo a seguito di questa “fuga di notizie”. Il quartiere, le forze sociali dell'associazionismo territoriale neppure informati, le famiglie dei bambini che hanno partecipato alla riunione con la dirigente sono state ben tre! Per ultimo, le organizzazioni sindacali avevano chiesto che prima di definire la chiusura si valutassero le iscrizioni (avverranno tra il 2 e il 13 maggio). La risposta è: “Non si accettano iscrizioni, ma se ci fosse un boom d’iscrizioni saremmo disposti a riaprire”. La domanda sorge spontanea: come si fa a iscriversi a un nido già chiuso? Il triste presagio avrà conferma con la giunta di mercoledì prossimo: l'amministrazione Lucini ha iniziato la dismissione del servizio.
I festeggiamenti si svolgeranno mercoledì 20 aprile alle 10 in piazza Cavour alla presenza di oltre 400 bambini e ragazzi impegnati in un flash-mob che avrà per tema la pace e la solidarietà.
“I numeri crescenti dei partecipanti a questo progetto sono il segno di un’attenzione e di una sensibilità nei confronti del mondo e dell’altro che concretizzano il titolo assegnato a Como di Città Messaggera di pace” sottolinea il vicesindaco Silvia Magni, assessore alla Pace e ai Gemellaggi. Il progetto Gemini nasce per far conoscere le attività promosse dal settore Relazioni Internazionali del Comune di Como e sensibilizzare i giovani ai gemellaggi e alla cooperazione.
Fin dalla nascita al progetto collabora operativamente il Centro Servizi per il Volontariato di Como, cui in seguito si sono affiancati l’ong ASPEm (che ha collaborato fino al 2013), il Coordinamento Comasco per la Pace, l’Ufficio Scolastico Territoriale e numerose associazioni e organismi del territorio impegnati nell’ambito della cooperazione.
Oggi Gemini conta sul sostegno anche delle seguenti realtà: Avis, Bambini in Romania, CiaoComo Radio, Como Raku, Cooperativa Questa Generazione, Fata Morgana, Il Sole Onlus, Luminanda, L’isola che c’è, Miciscirube, Mooka Movie, Oltremusica, Progetto My Tv, Qui le stelle, Taiko Lecco, Teatro dei burattini, Teatro Gruppo Popolare, Ukuleles for peace, Università Statale di Milano. Nel corso delle dieci edizioni, Gemini ha coinvolto, gratuitamente, tutti gli istituti scolastici comprensivi di Como, ha visto la partecipazione di 400 classi e 8.400 studenti, insieme alle rispettive famiglie e insegnanti, e ha proposto percorsi, attività, laboratori, incontri, concorsi, spettacoli e manifestazioni, dedicate al tema della pace e della solidarietà.
Nelle ultime tre edizioni, Gemini ha aderito alla Giornata internazionale della Pace promossa dall’associazione Città messaggere di Pace.
Il Partito della Rifondazione Comunista boicotta le celebrazioni per il 25 aprile indette dall'Amministrazione Comunale di Cantù e invita tutti i cittadini canturini che si riconoscono nel nostro partito a compiere la stessa scelta.
La chiusura dell'asilo nido di Camerlata,di cui veniamo a conoscenza tramite gli organi di stampa, incontra la netta contrarietà della nostra organizzazione. Avevamo chiesto agli assessori Magni e Marelli di convocare un tavolo di studio relativo alla situazione dei nidi comaschi, ci troviamo invece con una decisione già presa. Occorre dire che dietro quella che viene definita un'opera di razionalizzazione, non si intravede alcun progetto strutturato. Quest'iniziativa apre invece ad un percorso, pluriennale, di dismissione del servizio. E' infatti evidente che se la politica del personale esclude,seppur su numeri limitati dalle norme, alcuna assunzione nel settore, di razionalizzazione in razionalizzazione si arriverà alla chiusura totale. I fatti: il fabbisogno triennale del personale, approvato col parere negativo dei sindacati, non prevede per i prossimi anni nessuna assunzione di personale asili nido. Camerlata rappresenta un quartiere che, con il completamento della cittadella della salute e l'insediamento Esselunga, vedrà, presumibilmente, una richiesta di maggiori servizi. Il nido di Camerlata registra una frequenza notevole di stranieri, ha un ruolo di integrazione nel quartiere ed una valenza che va al di la dei numeri. Intraprendere iniziative di questo genere, fuori da un contesto progettuale e senza affiancarlo ad una politica del personale significa scegliere la strada più semplice ma foriera di ricadute negative. La vera razionalizzazione, quella delle mense, registra ritardi preoccupanti ed ipotesi di privatizzazione ormai evidenti. Chiediamo quindi che l'Amministrazione sospenda qualsiasi decisione e dia risposta, alla richiesta reiterata e ad oggi inspiegabilmente inevasa, di convocazione di un incontro di approfondimento con le organizzazioni sindacali.
Per la Segreteria Fp Cgil Como Matteo Mandressi
Con la chiusura negativa della procedura di raffreddamento che ha avuto per oggetto la riorganizzazione del recapito regionale si è aperto lo stato di agitazione con una prima proclamazione di scioper dal 26 aprile a 25 maggio e che riguarda
tutti i lavoratori dei centri di recapito di Poste Italiane della Lombardia. "Lo sciopero - scrive la Slc Cgil - è stato proclamato a
sostegno della vertenza avviata danoiper contrastare la decisione di Poste di anticipare in Lombardia la riorganizzazione nonostante i risultati negativi della sperimentazione in corso e dopo che non è stato sottoscritto, dalla Slc Cgil, l'accordo regionale in materia – continua la nota –. Ciò che si chiede è di bloccare l'avvio della nuova organizzazione previsto nei prossimi giorni nei centri di recapito di Pavia, Bergamo e successivamente delle altre provincie lombarde come Como. La nuova organizzazione prevede il recapito a giorni alterni anche oltre i limiti previsti dall'Agcom, creando un peggioramento del servizio ai cittadini che si vedranno recapitare la posta solo due/tre volte a settimana e che produrrà una consistenza
riduzione di personale ed in primo luogo dei portalettere. Inoltre l'Azienda sta procedendo senza i necessari investimenti in mezzi ed infrastrutture necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori e la qualità del servizio". Nei prossimi giorni la Slc Cgil
"promuoverà iniziative nei confronti dei soggetti istituzionali e politici interessati al servizio pubblico/universale che Poste
dovrebbe garantire comunque. In questo senso Anci Lombardia, da noi sollecitata, ha chiesto un incontro a Poste Italiane S.p.A. Per verificare l'impatto sul territorio della riorganizzazione in argomento"
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