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Come molti avranno letto in questi giorni sui giornali, si sta cercando di dare un riparo alle persone senza dimora della città di Como, nei mesi più freddi dell'anno. Diversi enti/associazioni tra cui Croce Rossa, Associazione Nazionale Alpini-Protezione Civile, Servizi sociali del Comune di Como, Caritas, Scout, Ass. Incroci, Ozanam, City Angels, Vincenziani, Croce Azzurra, ma anche altri, si stanno adoperando in tal senso.
Il progetto prevede un’offerta di ospitalità notturna per uomini e donne maggiorenni, senza dimora, presso una tensostruttura messa a disposizione dalla Croce Rossa. La finalità è di evitare, alle persone che non hanno una dimora, di trascorrere la notte all’addiaccio durante i mesi più freddi dell’anno.
Per rendere operativo il progetto abbiamo bisogno, ogni notte, della presenza di 4 volontari, possibilmente uomini. Il volontario è chiamato ad accogliere gli ospiti che passeranno la notte nel tendone e stare con loro fino alla mattina successiva.
Proprio per questo stiamo cercando persone disponibili: l'impegno richiesto è dalle 19.30 alle 7 del mattino successivo.
Chiunque volesse dare il proprio contributo può lasciare il suo nominativo alla Caritas Diocesana di Como 031/304330 dalle 8.30 alle 12.30; nei pomeriggi potete lasciare un messaggio nella segreteria telefonica della Caritas e sarete ricontattati, oppure potete inviare una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Chiediamo di diffondere l'invito il più possibile, ringraziando di cuore chiunque darà la propria disponibilità a svolgere questa attività volontaria: grazie ad essa sarà possibile la realizzazione e il funzionamento del servizio.
Roberto Bernasconi
Direttore Caritas Diocesana di Como
Con il pretesto delle necessità “sanitarie” la Provincia di Como ha aperto in sordina la caccia al camoscio a partire dal 12 dicembre sulle montagne comasche. Si afferma che questa caccia sarebbe indispensabile per garantire la buona salute degli animali. Si sostiene erroneamente che non selezionando i camosci questi crescerebbero eccessivamente di numero, darebbero luogo a malformazioni dovute alla consanguineità e propagherebbero malattie. Qualcuno è arrivato sino a dire che i camosci diverrebbero ciechi, deformi, zoppi, con corna incrociate e così via.
Queste affermazioni sono prive di fondamento e sono contraddette dalla realtà.
Sul versante svizzero del Generoso, a sud del Ponte diga di Melide, dopo una lunga e impegnativa battaglia popolare, la caccia al camoscio è semplicemente vietata da qualche anno. Nessuno dei fenomeni patologici sopra indicati si è verificato e nell’areale del Monte Generoso vivono tra duecento e trecento camosci in ottima salute, che si autoregolano anche in relazione col territorio dove si nutrono e con le condizioni climatiche degli inverni che si succedono.
La convivenza con gli umani è ottima e tutti sono contenti della presenza di questi splendidi ungulati sulla nostra montagna.
Nessuno ha sinora cancellato con motivazioni serie l’impressione che l’apertura di questa speciale caccia “sanitaria” sia il risultato di pressioni provenienti dall’ambiente venatorio: cacciatori che vogliono ad ogni costo avere prede da abbattere, concesse anche sul piano legale, oltre quanto lo sporadico bracconaggio già si permette malgrado il severo controllo degli enti pubblici.
La cosa ci preoccupa molto, poiché i camosci che si possono abbattere in territorio italiano sono i medesimi che vivono sul territorio svizzero. Gli animali non conoscono frontiere e chi frequenta la montagna vede sovente singoli splendidi esemplari o piccoli gruppi passare dall’Italia alla Svizzera o viceversa, ovviamente incuranti delle nostre contraddittorie regolamentazioni. Chi volesse accertarsene, salga per esempio sui sentieri che da Orimento portano al Monte Generoso e vedrà qualche bel camoscio che dopo aver risalito gli impervi valloni del versante occidentale scende nelle vallette verso Erbonne e la Valle di Muggio. E sarà sempre un’emozione.
Si può mettere in parallelo questa assurda disposizione con quanto è avvenuto negli scorsi giorni sul Bisbino. Uno splendido cervo (in eccesso secondo l’amministrazione provinciale) è stato malamente colpito al torace e si è trascinato a morire con atroci dolori lungo la strada sopra Madrona. L’hanno trovato agonizzante Franco e Graziella Edera che hanno segnalato l’evento anche su LA PROVINCIA, insieme ad un bell’articolo di Mario Chiodetti.
Questa lettera vuol essere ancora una volta un invito pressante alle autorità italiane e svizzere affinché cerchino regolamentazioni rispettose della vita degli splendidi animali delle nostre montagne, una ricchezza insostituibile rispetto alla nostra umana invasività fatta di automobili, di rumore, di fucili, di occupazione indifferente degli spazi della natura.
Solo una forte pressione dell’opinione pubblica potrà produrre qualcosa. Si fermi per intanto l’inutile caccia e non la sia riapra mai più.
Tita Carloni,
coordinatore dell’Associazione degli amici dei camosci del Monte Generoso, Rovio (Ticino)
Geniodonna propone alle ragazze e ai ragazzi dai 16 ai 25 anni compresi un concorso letterario sul tema L'Amore: ognuno come gli va...
Ogni concorrente potrà partecipare con un solo racconto breve di max 7.000 battute spazi inclusi.
La partecipazione è gratuita.
I racconti devono essere spediti con raccomandata con ricevuta di ritorno entro il 31 gennnaio 2012 completi di nome, cognome, indirizzo, telefono, al seguente indirizzo: Geniodonna - viale Giulio Cesare, 7 - 22100 Como e inoltrati via E-mail in formato pdf a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il regolamento del concorso è scaricabile qui PREMIO RACCONTO BREVE 2012
“Si apre un nuovo scenario per la linea ferroviaria Como - Lecco”. Così i consiglieri regionali del PD Luca Gaffuri e Carlo Spreafico hanno accolto il voto positivo del Consiglio regionale sull’ ordine del giorno al bilancio di previsione 2012 relativo al miglioramento delle relazioni di trasporto passeggeri sulla linea ferroviaria Como - Lecco, da anni tema al centro delle proposte politiche dei due rappresentanti dei territori interessati. Il documento, nello specifico, impegna la Giunta a vagliare la possibilità di estendere le corse di questa linea fino al Canton Ticino.
“L’ ordine del giorno – dichiara Luca Gaffuri - rappresenta un ulteriore decisivo passo in avanti nell’ottica della valorizzazione della linea ferroviaria Como - Lecco e apre alla possibilità di estendere le corse fino al Canton Ticino consentendo di sviluppare l’offerta di collegamenti tra Chiasso, Como e Lecco. Il Consiglio regionale, approvandolo, ha sposato questa linea ed anzi ha impegnato la Giunta a “bruciare i tempi”, anticipando quanto sottoscritto lo scorso 25 novembre con il Canton Ticino e arrivare il prima possibile ad individuare le giuste soluzioni per aumentare i convogli sulla linea ferroviaria dell’alta Brianza e ad estenderle alle località ticinesi fino a Lugano”.
Le ipotesi di sviluppo saranno studiate compatibilmente all’attuale quadro d’orario di insieme del trasporto regionale ed alle disponibilità economiche. L’accordo raggiunto ieri a Roma tra Regione Lombardia e Governo, che destina al trasporto pubblico locale 1,6 miliardi di euro, consente di scongiurare il taglio dei servizi, di onorare i contratti di servizio con le azione di trasporto su ferro e su gomma nonché di studiare implementazioni come nel caso della Como - Lecco in direzione Canton Ticino. “In questo particolare momento – sottolinea Carlo Spreafico - il potenziamento del sistema ferroviario, che mette in collegamento la Brianza settentrionale con il Canton Ticino in modo semplice e rapido, rappresenta una grande opportunità in quanto permetterà di accrescere le relazioni e le opportunità tra le due realtà in ambito occupazionale nel segno di una mobilità non solo sostenibile ma anche rispettosa dell’ambiente”.
Milano, 22 novembre 2011
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