Spiace, per una città come Como, vedere 1000 persone appartenenti alla Comunità Mussulmana , che da anni vivono nel territorio comasco relegate oggi per fortuna sotto uno splendido sole, ma nei giorni precedenti al freddo e sotto la pioggia, costretti a celebrare la loro festa più importante, la fine del Ramadan, in un pezzo di terra, in Via Valmulini, a fianco la ferrovia, dietro l’autosilo, quasi nascosti agli occhi della città.
Sappiamo che il tempo del Ramadan è sacro e molto impegnativo per la Comunità mussulmana, in quanto comporta digiuno e preghiera.
Queste persone che da anni vivono, lavorano,vanno nelle nostre scuole, giocano con i nostri ragazzi, insomma condividono la quotidianità della vita con noi,
avrebbero meritato per questo loro grande “tempo”, di uno spazio più consono al dialogo con il loro Dio.
Noi di PACO- Progetto per Amministrare Como, abbiamo provato un profondo imbarazzo, nel vedere queste persone, relegate ancora una volta, in un luogo assolutamente inadatto, fuori da ogni logica di confronto ed integrazione, ma con l’obbiettivo di nasconderli agli occhi della città.
Da anni c’è a Como una campagna mediatica che, propone diffidenza e paura nei confronti dei migranti, specialmente per quelli di religione islamica.
La realtà di oggi è il continuo “movimento” di persone, che ci costringono ad un confronto permanente con diverse culture,religioni e tradizioni, che PACO non ha
paura di affrontare respingendo qualsiasi elemento di chiusura, di incomprensione e di razzismo.
Atteggiamenti che giudichiamo del tutto fuori della realtà attuale.
Avremmo auspicato che chi Amministra questa città, sollecitata magari dalle altre autorità religiose, avesse assunto un atteggiamento e dei provvedimenti
molto più favorevoli al dialogo e all’integrazione, autorizzando la Comunità mussulmana, all’uso di un luogo pubblico ben più adatto alla preghiera e alla festa
finale del Ramadan.
Ricordando che la Costituzione Italiana, garantisce ancora, per fortuna, la libera espressione religiosa.
Luoghi e strutture non mancano nella nostra città; manca purtroppo l’attenzione, il rispetto per i sentimenti religiosi di persone di altre fedi ,comunque da anni appartenenti alla nostra città ed anche cittadini italiani.
Auspicando che questa sia l’ultima brutta figura della nostra città, chiediamo che la amministrazione comunale si impegni in modo più consono, in occasione delle loro prossime ormai imminenti festività.La prima è prevista per fine novembre, la festa del Sacrificio.
Per quelli di PACO – Progetto per Amministrare Como
Luigino Nessi, portavoce incaricato dei rapporti sociali
Paco – PROGETTO PER AMMINISTRARE COMO
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c/o Setalmoda, Via dei mulini 3, 22100 Como
Tel. 031.260605 – Fax: 031.240507
02.10.2009
Permetteteci di esprimere la nostra rabbia e la nostra indignazione. Lo diciamo, lo gridiamo, come gente impegnata in politica, (ad esempio come promotori del referendum della scorsa estate sul dormitorio), lo diciamo e lo gridiamo come cittadini di questa città: questa amministrazione oltre al muro fisico sul lago crea il “muro” della disattenzione agli altri, dell’emarginazione.
Lo sgombero dello stabile di ieri in Via Tommaso Grossi, non è stata una bella cosa, anzi è stata una cosa scandalosa, il solito sistema tipo “retata”, che non risolve nessunproblema e anzi ne crea altri.
Si, perché quelle persone, e sottolineiamo persone, che dormivano e vivevano in quella fatiscente struttura, sono persone in difficoltà, persone che forse non trovano casa, lavoro, persone sole.
L’agire dell’attuale amministrazione di questa città, in quel modo significa ancora una volta, l’agire senza alcun progetto, senza rispetto, senza alcuna capacità di riconoscere le diversità e le difficoltà.
La ricca Como, ancora una volta nasconde i suoi poveri, li emargina. La ricca Como ancora una volta, tratta il diverso come un nemico, di qualsiasi parte sia (italiano, straniero, integrato, non integrato...).
La ricca Como non affronta i problemi: in una situazione difficile ed impegnativa sul piano economico e sociale, al posto di una politica di integrazione, che tenta di governare o limitare i Problemi legati alle diversità e alle difficoltà, usa la forza, non l’intelligenza, non la politica dei diritti, dell’attenzione verso i più deboli, dell’integrazione.
Ancora una volta emerge il problema di un dormitorio, o di piccole strutture, che devono essere aperti tutto l’anno. Serve una struttura, secondo noi minima, per poter “lavorare” poi sull’integrazione, sull’inserimento e sul reinserimento di tante persone che ora si sentono emarginate.
Ancora una volta si dimentica che il bene della nostra città, sta nella possibilità che tutti abbiano una vita dignitosa, serena, nel rispetto, nella concordia di ciascun abitante.
Ancora una volta è stata fatta una scelta che non condividiamo e che rifiutiamo.
La città si amministra in altro modo: una città si dimostra per l’uomo, a misura d’uomo,
quando riconosce e lavora per i diritti dei più deboli.
Siamo convinti che molti comaschi condividono oggi la nostra rabbia e la nostra vergogna.
E che oltre al muro del lungolago, vogliono abbattere il muro dell’indifferenza che questa Amministrazione con questi metodi e con queste soluzioni, crea.
Luigi Nessi, portavoce di PACO - Progetto per Amministrare Como
Incaricato delle problematiche sociali
COMUNICATO STAMPA
COSA RESTERA’ DEI NOSTRI TORRENTI?
Il Comitato Acque Comasche rende noto che alle numerosissime richieste precedenti, si sono aggiunte nel 2009, pubblicate da parte della provincia di Como, sul BURL le seguenti richieste di captazioni idroelettriche ( non sappiamo quante siano quelle sopraggiunte alla provincia e ancora da pubblicare) :
- torrente Cuccio di Cavargnanei comuni di S.Nazzaro Val Cavargna e S.Bartolomeo Val Cavargna portata massima derivabile di 3500 l/s corrispondente ad un volume di prelievo annuo di 36.646,409 mc; - fiume Addacomuni di Gera Lario e Colico; portata massima derivata 150.000 l/s – prelievo annuo di acqua di 2.749.308.480 mc;
- torrente Rezzocomune di Corrido portata massima derivata 1.035 l/s – prelievo annuo di acqua di 9.492.336 mc;
- torrente Modedinacomune di Garzeno portata massima derivata 300 l/s – prelievo annuo di acqua di 2.081.376 mc
(la richiesta è della medesima ditta che sta attualmente lavorando in Valle Albano. Perché la precedente Comunità Montana Alto Lario Occidentale ha dato alla ditta parere favorevole?);
- vasca di raccolta acquedotto comunale - località Pizzone – società E.VA Energie Valsabbia
comune di Peglio portata massima derivata 16 l/s – prelievo annuo di acqua di 462.633 mc;
– Valle di NosèComune di Nesso, portata massima derivata 1271,04 l/s – prelievo annuo di acqua di 12.773.466 mc;
- Comuni di:
Consiglio di Rumo Domasovariante non sostanziale richiesta dalla società Edipower sui torrenti:
- per il torrente Liro: portata media 750 l/s; portata massima 2620 l/s;
- per il torrente San Iorio: portata media 551 l/s; portata massima 1590 l/s;
- per il torrente Ronzone: portata media 228 l/s; portata massima 750 l/s;- per la presa sussidiaria: portata media 0,000 l/s; portata massima 0,000 l/s;- per il torrente Livo: portata media 654 l/s; portata massima 2160 l/s;- per il torrente Bares: portata media 174 l/s; portata massima 305/s;- per il torrente Dangri: portata media 154 l/s; portata massima 445 l/s;
- per il rio Bugiallo 1: portata media 43 l/s; portata massima 65 l/s;
- per il rio Bugiallo 2: portata media 9 l/s; portata massima 15 l/s;
- per il torrente Pilota: portata media 15 l/s; portata massima 50 l/s;
In corso l’istruttoria per una variante sostanziale (quella non sostanziale è già stata chiesta e ottenuta precedentemente) sempre della ditta Edipower sui torrenti:
Cuccio di Cavargna, Cuccio di S. Bartolomeo, Rio Corbatt nella valle Osteria,
nei comuni di CUSINO, CARLAZZO, CORRIDO, S.BARTOLOMEO VALCAVARGNA
Il progetto prevede un aumento della portata massima derivabile con il passaggio dagli attuali 1260 l/s a 3500 l/s.
Ci permettiamo di fare alcune considerazioni:
-sono coinvolti oramai tutti i comuni montani del nostro territorio;
-la contropartita captazione - strada fino a che punto può essere conveniente per un comune che si ritroverà senz’acqua e con una strada da sistemare (con quali soldi?);
-le captazioni usando l’acqua dell’acquedotto che cosa portano al comune che aderisce all’A.T.O.?
-siamo sicuri che in fase di progettazione definitiva tutte le ditte rispetteranno la convenzione?
-quale sarà l’impegno della nuova Comunità Montana di fronte a questa enorme ondata di richieste che non lascerà integra alcuna asta fluviale del suo territorio?
-che cosa dovranno subire ancora i nostri torrenti già oggetto di captazione?
Per il Comitato Acque Comasche
Mira Rossi
Oreste Ciappessoni
Dongo, 1 ottobre 2009
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Circuiti Corti: GAS e AMAP (Francia)
Scambio tra esperienze di filiere corte e consumo responsabile.
Partecipano:
- Germana Redaelli: presidente cooperativa Corto Circuito Lipomo ( CO )
- Nathalie Doudet, Louise Daunys, Micheline Henry: di AMAP ''Les jardins des mariniers'' di Condrieu Francia
- Maurizio Gritta: presidente della cooperativa agricola IRIS di Calvatone ( CR )
- Massimo Tomasoni: biocaseificio f.lli Tomasoni di Gottolengo ( BS )
nel commercio
equo e solidale. A cura della Rete Commercio Equo Como e di Fratelli dell’Uomo.
Partecipano:
Elisabetta Zampogna: progetto Wawoto Kacel – Uganda, Gladis Maria De Leon:
associazione ColorEsperanza - Repubblica Dominicana,
Elena Pisano: associazione Fratelli dell'Uomo - Italia
Elena Rosini : Rete Commercio Equo Como
Paola Carugo: Cooperativa Equo Mercato
felice” (B. Munari).
Partecipano:
Veronica Santagostino Baldi: Archeologa e Insegnante,
Teodoro Margarita: Civiltà Contadina - Progetto “Orto di pace”,
Biancamaria Borsò: Artigiana e Insegnante,
Pia Mazza e Cristina Quadrio: “Fata Morgana” – teatro e scuola,
Coordinatore: Andrea Compare, giornalista
comune”, fatto dalle persone e per le persone.
Partecipano:
Tonino Perna: prof. Sociologia economica - Università di Messina
Bruno Amoruso: prof. economia internazionale e sviluppo - Università di Roskilde
(Danimarca)
Claudia Fiaschi: presidente di CGM - Consorzio Gino Mattarelli
Partecipano:
Dante Corbani e Lino Morbi: Associazione GASenergia
Cristian Malavasi: Elettrica Rogeno
Emilio Molteni: Cooperativa Esedra
Ermano Spinelli e Francesco Tampellini: L'isola che c'è
Co-Housing
Coabitare all’italiana, quando il vicinato è solidale: esperienze in Italia e proposte
locali.
Partecipano:
Sergio Venezia, Des Brianza del gruppo "Coabitare da vicini in Brianza"
Rosa Fogli vicepresidente dell'Associazione "Cohousing Solidaria" di Ferrara
Giuliana Andreatti di "Cohousing Solidaria" di Ferrara
alla fine è intervenuta Barbara Raimondi, Des Varese
Stefania Balzarotti e Ludmilla Bimbi per "LuoghiCOmuni" - Isola che c'è
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