XII convegno annuale 10 • 12 • 13 dicembre
12 Dicembre
mattina per le scuole ore 9.00 - 13.00
Spettacolo
SOGNI clanDESTINI
della Compagnia Ibuka Amizero
Interventi di
Severino Proserpio
Associazione I Bambini di Ornella
e fondatore del CLAS CGIL
Kossì Komla Ebrì scrittore
Gabriele Del Grande giornalista Redattore Sociale
Rinunciate al cinque per mille, se potete!
(di Vinicio Albanesi*)
È questa la proposta provocatoria (ma solo fino a un certo punto) proveniente da don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco, di fronte a un cinque per mille per il quale è ancora assai lontana una legge stabile che ne fissi le caratteristiche e che quest'anno dipenderà da un provvedimento come quello riguardante lo scudo fiscale. Perché «nella povertà nella quale ci costringono, il non diventare complici assume almeno il valore morale di una piccola coerenza. E nega all'elemosiniere il diritto a chiamarsi generoso, giustificando un'operazione che è solo la sconfitta dei doveri di convivenza». Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo
Don Vinicio AlbanesiTra pochi giorni sarà approvata la Legge Finanziaria per il 2010 e il cinque per mille, apparso sull'orizzonte della legislazione fiscale alla fine del 2005 e osannato come «valorizzazione della gratuità delle persone che, a milioni, donano tempo e risorse per le cause sociali», è appeso oggi ai risultati dello scudo fiscale.
Si tratta di uno spicchio di risorse (400-500 milioni) sottoposto, di volta in volta, alla legge di spesa dello Stato. Apparentemente ciascuno è libero di destinare una piccola quota delle tasse pagate alle associazioni meritevoli, in realtà è un'assegnazione ai capitoli di spesa del bilancio dello Stato: infatti è la legge che stabilisce l’ammontare della somma devoluta dal cinque per mille e per quali destinazioni.
Non bisogna dimenticare nemmeno che - oltre al volontariato - il cinque per mille serve a contribuire al «finanziamento della ricerca scientifica e dell'università; al finanziamento della ricerca sanitaria; alle attività sociali svolte dal Comune di residenza del contribuente» e ogni altra iniziativa che la Legge Finanziaria stabilirà. Una "partita di giro", dunque, spacciata per sensibilità sociale. Il denaro dovuto alle iniziative sociali non è messo a bilancio con una legge stabile, ma dipende dalle circostanze mobili dell'andamento della spesa.
Quest'anno, poi, la precarietà del cinque per mille è stata particolarmente alta: sembrava scomparso, poi destinato ai terremotati d’Abruzzo, oggi, come detto, è sottomesso allo scudo fiscale dal quale dipendono anche i sostegni all'autotrasporto, alle missioni di pace, agli impegni derivanti dalla partecipazione a banche e fondi internazionali, alla garanzia di equilibrio di bilancio per gli Enti Locali colpiti dal sisma in Abruzzo, alla parziale gratuità dei libri scolastici, all'agricoltura, alle scuole private, a convenzioni con i Comuni per la stabilizzazioni dei lavoratori precari, alla giustizia, alle categorie socialmente svantaggiate: una vera e propria guerra tra poveri, con povere risorse.
L’appello è chiaro: se potete, rinunciate al 5 per mille. È meglio così: non c’è cosa peggiore che dipendere dalle risorse di chi, ingannando tutti, ha esportato denaro e ricchezze all’estero. Se oggi tali ricchezze rientrano è solo perché è conveniente, ingannando un'altra volta.
Lo scudo fiscale è lontano: c’è un evidente stridore tra chi crede nella solidarietà e chi la nega. Rinunciare è un segno di dignità e di coerenza.
Purtroppo non tutti i gruppi e le associazioni possono permettersi di rifiutare una manciata di soldi. Nella povertà nella quale ci costringono, il non diventare complici assume almeno il valore morale di una piccola coerenza. E nega all’elemosiniere il diritto a chiamarsi generoso, giustificando un’operazione che è solo la sconfitta dei doveri di convivenza.
*Don Vinicio Albanesi è presidente della Comunità di Capordarco.
In questi giorni a Copenaghen si stanno prendendo decisioni importanti per il Pianeta.
Nel nostro piccolo uniamoci agli sforzi che varie Associazioni stanno profondendo per spingere i Potenti della Terra ad assumersi gli impegni che la gravità della situazione ambientale richiede.
Invito quindi a sottoscrivere lappello contenuto nel sito www.100piazze.it e a far girare tra i vs. conoscenti.
Ciao.
Leo
ll comitato promotore, riunitosi il 24 novembre 2009
1) ha analizzato e discusso gli esiti del questionario sull'informazione proposto nelle scorse settimane, via mail, ai firmatari;
2) ha preso atto della diffusa volontà di proseguire nell'impegno sul tema dei diritti costituzionalmente garantiti e, più in particolare, su quello relativo all' informazione libera e plurale (art. 21). Tale impegno deve vedere coinvolti gli esponenti del comitato e, al tempo stesso, tutti coloro - individui e organizzazioni - che intendono offrire il loro contributo a una decisiva causa di democrazia. La focalizzazione dovrà privilegiare i contenuti locali e la situazione dei media comaschi;
3) invita quanti hanno a cuore il problema a partecipare all'incontro, promosso dal Comitato comasco Difesa della Costituzione, alle 18 di giovedì 3 dicembre p.v., in biblioteca comunale a Como, con Giuseppe Giulietti, parlamentare, giornalista coordinatore nazionale Associazione Articolo 21;
4) Comunica l'avvio di una nuova esperienza di informazione libera e democratica on line già operativa grazie all'impegno del Circolo Arci ecoinformazioni che ha realizzato per questo un blog dedicato al tema della libertà di stampa e comunicazione a Como, raggiungibile all'indirizzo http://servenonserva.wordpress.com. Sul tema specifico il Comitato ritornerà a breve con maggiori dettagli, anche di natura tecnica, allo scopo di creare l'assoluta orizzontalità di gestione dello strumento.
Si apre subito una fase sperimentale nella quale tutti sono invitati a intervenire nel dibattito che ci auguriamo possa crescere sulla rete (con una particolare attenzione, ripetiamo, alle vicende legate al nostro territorio...). Gli scritti possono dal 3 dicembre 2009 essere indirizzati via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. in forma definitiva e saranno inseriti come arriveranno nelle pagine del blog con l'indicazione dell'autore;
5) ha ipotizzato forme di finanziamento delle proprie attività, compresa l'esperienza accennata. In questo caso la partecipazione ai costi dovrà essere naturalmente proporzionale alle dimensioni che l'iniziativa andrà assumendo. Va per altro detto che, finora, il compito di segreteria del Comitato è stato svolto dallAssociazione ecoinformazioni a titolo gratuito;
6) Il Comitato promotore delle iniziative sulla libertà di stampa si pone come momento di sintesi e di stimolo per attività di rete tra i tanti soggetti interessati alla difesa dei valori fondanti lo Stato democratico. Si chiede a quanti sono portatori di storiche e ricche esperienze (organizzazioni sindacali, associazioni, partiti, terzo settore....) la disponibilità a circuitare (linkare) un così grande patrimonio di analisi, proposte, vissuti;
In attesa di risentirci e di ritrovarci (attorno alla metà di gennaio) porgiamo a tutti fraterni saluti.
Comitato promotore mobilitazione in difesa della libertà di stampa
27.11.2009
700 persone a pregare in un parcheggio: la città sta perdendo la sua caratteristica di accoglienza.
Spiace per una città come Como, vedere 700 persone appartenenti alla Comunità Musulmana che da anni vivono sul territorio, costretti a celebrare la loro festa più importante, la Festa del sacrificio, al freddo in un parcheggio di via Muggiò quasi nascosti agli occhi della città, provocando inoltre problemi viabilistici e problemi per la non disponibilità del parcheggio.
Queste persone che da anni vivono, lavorano, vanno nelle nostre scuole, giocano con i nostri ragazzi, avrebbero meritato per questa festa, uno spazio più consono al coperto.
Noi di PACO - Progetto per Amministrare Como, abbiamo provato un profondo imbarazzo nel vedere queste persone relegate in un luogo assolutamente inadatto.
Da anni c’è a Como una campagna mediatica che propone diffidenza e paura nei confronti dei migranti, specialmente per quelli di religione islamica.
PACO non ha paura di affrontare il confronto con diverse culture, religioni e tradizioni, respingendo qualsiasi elemento di chiusura, di incomprensione e di razzismo.
Avremmo auspicato che chi amministra questa città, sollecitata magari dalle altre autorità religiose, avesse assunto un atteggiamento e dei provvedimenti più favorevoli al dialogo e all’integrazione, autorizzando la comunità musulmana all’uso di un luogo pubblico ben più adatto alla preghiera.
Luoghi e strutture non mancano nella nostra città, manca purtroppo l’attenzione, il rispetto per i sentimenti religiosi di persone di altre fedi che comunque da anni sono appartenenti alla nostra città e molti sono anche cittadini italiani.
Auspicando che questa sia l’ultima brutta figura della nostra città, chiediamo che l'amministrazione comunale si impegni a trovare una sistemazione più consona all’esigenza di questo gruppo di persone.
Per PACO – Progetto per Amministrare Como Luigino Nessi, portavoce incaricato dei rapporti sociali
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