Paco – PROGETTO PER AMMINISTRARE COMO
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viale Masia 34 – 22100 Como
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Sull’appato dei rifiuti la cosa più importante è garantire la qualità del servizio
18.02.2010
Per PACO, questa città, dopo aver subito situazioni negative quali la Ticosa, le paratie, la
perdita dell'Ospedale dal proprio territorio, ha diritto ad avere un servizio di raccolta rifiuti e dipulizia delle strade, degno di una città moderna.Per questo PACO si é impegnato ad
elaborare, proporre e far approvare da tutto il Consiglio Comunale, la delibera di indirizzo che ha poi dato luogo alla indizione della gara di appalto.Riteniamo che la cosa più importante in questo momento sia avere offerte che garantiscano la
qualità del servizio come richiesta dalla delibera.Alla giunta che governa la città, i cittadini chiedono che a questa delibera sia data la migliorattuazione
, con la massima celerità.Questo anche per evitare lungaggini, disservizi e speculazioni utili solo al rinvio dell'appalto.
PACO – Progetto per Amministrare Como
il servizio oggetti smarriti praticamente non esiste più da giugno da parte delle ferrovie, ed è passato ai comuni che però non hanno mai ricevuto nulla dalle ferrovie perchè quest'ultime non avendo + il servizio oggetti smarriti non danno nulla ai comuni. Praticamente funziona così che se un singolo (cioè un passeggero) trova un oggetto deve essere lui a portarlo al comune praticamente impossibile.
Praticamente quando gli ho detto che allora il servizio pulizie probabilmente ha trovato le chiavi è facile che le abbia anche buttate e mi ha velatamente dato conferma, ho anche chiesto se potevo avere il numero delle cooperative delle pulizie ma mi ha detto che è impossibile abbiano un deposito con oggetti ritrovati perchè sarebbe fuori legge.
Ieri era a Senna Comasco si è formalmente costituito il Comitato Intercomunale a Difesa del Territorio. Cliccate qui per leggere il comunicato ufficiale.
Intenso e partecipato l’incontro che ha visto duecento persone sempre attente, desiderose di fare sentire la loro voce e di avere informazioni chiare rispetto alle scelte sulla viabilità nell’area della brughiera brianzola che in questo momento vedono progetti, bocciature, varianti, piani di fattibilità e piani regolatori territoriali… tanti strumenti che sembrano però incapaci di dare una risposta chiara al problema e di cui alla fine non è sempre chiara neppure la paternità. La Regione Lombardia ha investito 200.000 euro nel progetto di fattibilità dell’autostrada Varese-Como–Lecco presentato al Pirellino, che contiene la variante al Lotto 2 della tangenziale di Como, ma a detta di rappresentanti della Regione presenti ieri sera al dibattito, non ha sposato il progetto, ha solo recepito le richieste di 23 Associazioni di Categoria e delle Camere di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura delle Province interessate (che hanno versato i restanti 400.000 euro di costo del progetto). Contraria al progetto presentato sembra essere anche l’Amministrazione Provinciale di Como. Quello che è certo è che il primo lotto della tangenziale fino allo svincolo di Acquanegra fra Como e Casnate verrà terminato entro il 2014 e inevitabilmente bisognerà pensare a trovare soluzioni e continuità nella rete viaria per non peggiorare al posto di migliorare la situazione del traffico. Sappiamo anche che i tracciati di autostrade, una volta disegnati su carta e, come in questo caso anche inseriti nel Piano Territoriale della Regione Lombardia e quindi vincolanti per i Comuni, hanno forti probabilità prima o poi di essere realizzati, anche se oggi mancano i fondi. O meglio, i fondi ci sono ma sono insufficienti per la realizzazione del tracciato originario in galleria, il che aumenta il rischio di una scelta dettata solo da motivi economici, senza valutarne i costi ambientali e la perdita di aree verdi che non hanno prezzo perché insostituibili una volta distrutte. Un’autostrada è per sempre e una volta costruita porta con se inevitabilmente altre opere altrettanto distruttive dell’area che attraversa, oltre all’ovvio inquinamento visivo, acustico e dell’aria.
In una situazione così confusa noi cittadini rimaniamo in un limbo che oscilla fra l’accettazione tipicamente nazionale, l’inutile allarmismo e l’indifferenza. Ieri sera c’era tutto fuorché accettazione e indifferenza, ma non c’era neppure allarmismo. C’era solo il desiderio di prendere coscienza di fatti che ci toccano direttamente e di capire progetti che rischiano, se attuati così come sono, di stravolgere la vita e il lavoro di molti di noi. Facciamo dunque sentire anche la nostra voce perché le strade che saranno percorse (in questo caso anche fuor di metafora) non siano costruite “sopra le nostre teste” (anche questo non solo metaforicamente parlando).
Quello che ieri sera l’intera sala senza eccezione alcuna ha chiesto è una risposta che parta da esigenze reali e quantificate del territorio in termini di viabilità, che parta soprattutto da un presupposto che deve stare a monte di qualsiasi scelta progettuale e cioè operare nel massimo rispetto possibile dell’ambiente, delle attività che sul territorio si svolgono e di chi ci vive.
E’ stato bello ieri sera vedere l’immediata e incondizionata l’adesione dei rappresentanti delle diverse associazioni del settore agricolo presenti in prima fila, e ciò anche in considerazione del fatto che la variante proposta penalizza, oltre all’ambiente nel suo insieme, proprio le aziende agricole, agrituristiche e florovivaistiche attive in quest’area, e sono ancora molte, nonostante sia spesso considerata solo come una zona esclusivamente industriale e artigianale. Le accorate parole della prof. Lang, presidentessa di Italia Nostra, hanno sottolineato come spesso ci si dimentica che l’agricoltura rimane il settore primario. La nostra è ancora un’area di grande bellezza e valore ambientale, come hanno raccontato le immagini proiettate dal nostro gruppo Salvabrughiera.
E’ stato bello vedere come il neocostituito Comitato stia ottenendo l’adesione di quasi tutti i Comuni interessati, evitando il rischio più che reale di una visione campanilistica e opportunistica per cui si difende solo il proprio orto cercando di spostare il problema un po’ più in là.
E’ stato bello vedere come gli interventi del numeroso pubblico presente siano stati un vero fiume in piena di richieste, di chiarimenti e di appelli per un approccio del problema viabilità che non veda solo la costruzione di “varianti”, ma piuttosto che cerchi “alternative” strutturali, compatibili con l’ambiente e la tutela del territorio, dalla riqualificazione del trasporto su rotaia, allo sviluppo del telelavoro, a soluzioni transfrontaliere che passano per il Ticino (allungando di soli 4 km il percorso rispetto all’ipotesi di autostrada). Forti anche le testimonianze di solidarietà di altre associazioni che stanno portando avanti la stessa azione di difesa del territorio in un’area complessa come è quella brianzola, dal WWF di Seregno, a Legambiente di Tradate, al Comitato per il Parco Regionale della Brughiera, a piccoli gruppi spontanei come L’ontano presente a Montorfano a difesa del parco.
Anna Maspero, del Gruppo Salvabrughiera e fra i promotori del Comitato Intercomunale a Difesa del Territorio
Gentile Assessore Stefano Molinari,
non abbiamo ricevuto ancora una Sua cortese risposta alla nostra email del 27 gennaio, come peraltro non ne abbiamo avute dal vicesindaco, dal sindaco, dall'Assessore Peverelli nè dal responsabile della Polizia Locale Aiello.
Vista però la decisione da Voi presa ieri pomeriggio in giunta rispetto al problema dell'inquinamento, ci permetta alcune puntualizzazioni ed un paio di segnalazioni. Che la maggior causa dell'inquinamento siano i riscaldamenti è un concetto parzialmente condivisibile, soprattutto se nel riscaldamento includiamo quanto prodotto dall'inceneritore recentemente incrementato ed i negozi in centro con le porte perennemente aperte tanto da riscaldare anche le strade. Diremmo più propriamente che tra riscaldamento e traffico è una bella lotta, visto che esiste il problema dei gas e delle polveri, che esistono concentrazioni diverse vicino alle strade ecc..; il discorso non è così semplice.
Resta comunque il fatto che in situazioni di emergenza, l'unico intervento possibile nell'immediato è sul traffico.
Quindi come comitato di cittadini le chiediamo di considerare questo alla prossima emergenza; non è infatti colpa nostra se non riuscite (non solo Lei, ovviamente, ma anche i Suoi predecessori, la giunta e le precedenti, la Regione Lombardia, l'infelice posizione, l'onnipotente che proprio non ci guarda, ...) a mettere in pratica soluzioni integrate più efficaci sul lungo periodo.
Vorremmo comunque aiutarLa nel Suo improbo lavoro di controllo degli scarichi (impegno preso comunque ieri pomeriggio dalla giunta e da Lei) segnalandole situazioni critiche sull'argomento in questione.
Ad esempio, ogni mattina e pomeriggio sostano per ore 1 o 2 pulmann azzurri stile anni 60 nell'area della stazione delle nord "Como Lago", fermi con il motore acceso (un diesel ben antico, di sicuro senza filtro antiparticolato: ma loro possono circolare ?); gli autisti dicono di avere freddo, poverini, non possono andare in stazione ? Pensa di poter intervenire ? Ed i camion/furgoni che un giorno sì e uno no arrivano al mercato, tutti con filtro antiparticolato ?!? E' sicuro ? Dove finisce la norma sui veicoli inquinanti ?
Poi, se vogliamo stare in città murata, giusto perché dovrebbe essere la parte della città più presentabile per i turisti, c'è un numero di auto in sosta ogni giorno più alto; alcune poi spesso con il motore acceso (un esempio cronico: alle sette del mattino si faccia un giro a vedere le consegne nella "zona a traffico limitato", vedrà quanti bei motori accesi fino a fine consegne e/o a fine caffè e cappuccino!). Infine, è davvero convinto che a Como gli euro 0 e 1 non circolino ? E provi a prendere un bus: è sicuro che solo al 10% rischia un motore super inquinante ? Guardi che o sono elettrici o tutti i mezzi sono inquinanti, non ci dica che anche Lei crede come l'Assessore Peverelli che gli euro 3 e 4 siano ad inquinamento zero!
Rivedere la mobilità in città non è costoso, è una cosa doverosa e può aiutare ad abbassare i valori di inquinamento (cioè polveri e problemi respiratori e circolatori gravi, cioè gas e leucemie). Ad esempio tentando di ridurre la coda perenne in Borgovico, magari facendo deviare il traffico alla rotonda dell'OEC e rendendo la via Nino Bixio a senso unico in discesa; oppure fermando i turisti del fine settimana al parcheggio di Grandate con un servizio navetta delle nord (parcheggio + navetta: 1 euro!) tra grandate breccia e como lago. Tutto a basso costo; e noi siamo solo poveri cittadini! Cui però Lei deve cortesemente rispondere.
Possiamo collaborare con Lei e fornirle ogni tanto le segnalazioni di criticità, contando sul Suo impegno a concordare un intervento anche con la Polizia Locale al fine di affrontarle e risolverle ?
Cordiali saluti
Comitato di cittadini "Giù la Giunta" - www.giulagiunta.org
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