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Degli Angeli (M5S) - C’è l’informazione e poi c’è la disinformazione. Un fenomeno contro il quale il consigliere di regione Lombardia del M5S Marco Degli Angeli si scaglia: “Le fake news costituiscono un virus molto pericoloso proprio perché infettano l’opinione pubblica con la disinformazione”. E non c’è niente di più pericoloso che la poca chiarezza, soprattutto quando questa colpisce la verità. Dati alla mano, le false notizie hanno raggiunto milioni di visualizzazioni e, nonostante vengano poi smentite dai principali giornali e da fonti autorevoli, una grossa percentuale della popolazione che da questi non è stata raggiunta, continua a rimanere in balia delle fake news. “Va fatta una seria riflessione sulle monarchie digitali (Facebook, Google, etc...) - asserisce Degli Angeli - che conservano i nostri dati e la poca trasparenza sugli algoritmi di diffusione e controllo delle (fake) news”.

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Raffaele Erba, consigliere regionale M5S Lombardia - : “L'emergenza Covid ci impone due strade da percorrere: affrontare con forza ha partecipato a una intensa crisi economica che può mettere un rischio moltissimo posti di lavoro e la necessità di riprendere le attività produttive massima sicurezza per i lavoratori. Mai come ora la sicurezza sul lavoro è strettamente legata ai possibili aumenti di contagio. Abbiamo visto come negli ospedali lombardi e nelle RSA che non hanno garantito la disponibilità dei DPI agli operatori sanitari sono diventati i focolai della propagazione del virus, investendo nella nostra regione e dando alla Lombardia il primato di regione più colpita.

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Prc - Sinistra Europea Lombardia - A partire da lunedì 20 aprile il Cantone Ticino ha consentito la ripresa dell’attività lavorativa sui cantieri per un massimo di 10 persone a cantiere e nelle industrie per un massimo del 50% della forza lavoro (limiti diventati, rispettivamente, di 15 persone per cantiere e del 60% della forza lavoro, a partire da lunedì 27 aprile).Ciò ha significato un ritorno al lavoro per decine di migliaia di lavoratori frontalieri, che però si sono trovati di fronte un ulteriore problema.L’Amministrazione federale delle dogane svizzere ha deciso di tenere aperti solamente i valichi principali, lasciando chiusi quelli secondari che rappresentano una grossa valvola di sfogo per il traffico transfrontaliere, soprattutto nelle ore di punta; di conseguenza si formano code chilometriche per l’ingresso in territorio elvetico, a causa anche dei meticolosi controlli in entrata effettuati dalla polizia di frontiera.

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Borghetti (PD) - “Negli ultimi 10 giorni la media giornaliera di tamponi in Lombardia è ferma a 9609. Il Veneto, in proporzione al numero di abitanti, ha fatto il doppio dei tamponi rispetto alla Lombardia, dove ci sono tanti laboratori sottoutilizzati o non ancora ingaggiati. Ho chiesto in Commissione Sanità a Giulio Gallera se c’è una carenza di reagenti e non ha saputo dirlo. A noi non risulta. Ma allora la domanda è legittima: perché non se ne fanno di più? La strategia fondamentale per la Fase2 è combinare i test sierologici con i tamponi, per poter mappare la popolazione e isolare i casi positivi che ancora ogni giorno si rilevano nella nostra Regione. Per settimane sono stati ingaggiati 3 laboratori, poi 12, poi 22, ora sarebbero più di 30: perché questa lentezza nell’ingaggiare i laboratori? È un problema di costi? Una Fase2 senza un numero adeguato di tamponi rischia di riportarci al dramma dei primi di marzo...”

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