Quale futuro per gli edifici diroccati di Fabbrica Durini e Carbusate? Questo il senso delle domande che il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” sottopone ai candidati Sindaci alla competizione elettorale del 26 maggio ad Alzate Brianza.
I membri del Circolo (che ha la sede proprio a Fabbrica Durini) entrano nel vivo della campagna elettorale, ponendo quesiti sul destino degli edifici abbandonati nelle due frazioni alzatesi. Le richieste degli ambientalisti riguardano appunto le modalità con cui l’Amministrazione che governerà Alzate nei prossimi 5 anni, intende affrontare la ristrutturazione degli edifici, abbandonati da anni.
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” è consapevole che la proprietà degli edifici è privata, ma tocca al Comune definire le linee di sviluppo urbanistico del territorio; di più, il Comune potrebbe chiedere la cessione gratuita della proprietà, come era stato ipotizzato alcuni anni fa. Mentre per l’unico edificio di proprietà comunale, quello dell’ex cooperativa Sant’Andrea, gli ambientalisti chiedono ai candidati quali sono le loro intenzioni sulla ristrutturazione e uso dello stesso.
Gli ambientalisti alzatesi ci tengono a sottolineare che, in tema di urbanistica, è da prediligere la ristrutturazione e riqualificazione degli edifici esistenti, piuttosto che sacrificare territorio verde con nuove costruzioni. Anzi, più precisamente il Circolo propone per il PGT di Alzate il “consumo di suolo zero”, cioè nessuna nuova edificazione su terreni agricoli vergini; occorre pertanto dare priorità al recupero degli edifici sfitti o, come nel caso di Fabbrica e Carbusate, in stato di abbandono da molti anni tanto da creare degrado urbanistico.
Barbara Cereghetti, segretaria del Circolo Pd di Como Nord, si batte da anni per la palestra della scuola Massina di Monteolimpino: “Adesso si scopre che molte altre scuole cittadine hanno problemi di vario genere, dagli allagamenti ai cantieri, ma noi forse battiamo tutti i record”, commenta.
“Certamente tutti ricordano l’interminabile vicenda che tra ritardi e fermo lavori ci ha portati alla consegna della palestra alla scuola da parte dell'amministrazione comunale solo lo scorso gennaio. Ma non si pensi che sia finita – comincia a raccontare Cereghetti –. Fin dalle prime lezioni di educazione motoria ci si è accorti che qualcosa non andava: questa volta è toccato alle porte antipanico montate negli spogliatoi. Quella dello spogliatoio maschile, se viene chiusa, non si può più riaprire, e quella dello spogliatoio femminile ha l’ingranaggio della serratura al contrario. Poiché si chiamano apposta ‘porte antipanico’, è evidente che hanno dei difetti di fabbricazione, visto che non vengono fornite smontate, che, al momento del montaggio o al più tardi in fase di verifica della consegna lavori, andavano segnalati. Non vorremmo certo aspettare che qualche ragazzino rimanga chiuso negli spogliatoi. Ma chi doveva controllare? Perché non è stato fatto?”, si chiede la segretaria Pd.
In merito alle indagini a carico del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana Paolo Ferrero, vicepresidente del partito della Sinistra Europea, candidato per la lista La Sinistra ha dichiarato:
«Dopo Formigoni che è in galera oggi indagato con l'accusa di abuso d'ufficio anche il Presidente Attilio Fontana. E' evidente che la Giunta di centro-destra della Regione Lombardia è l'epicentro della questione morale che oggi, si è semplicemente spostata, dal Partito Socialista e dalla Democrazia Cristiana a Forza Italia alla Lega.
Il tratto di continuità e sicuramente la capacità di stare dentro al malaffare da parte della Lega che ha cominciato con Bossi e prosegue tutt'ora come dimostra, tra le altre cose, la vicenda dei 49 milioni scomparsi nel nulla. Ribadiamo con forza che siamo di fronte ad una situazione che non può più essere tollerata e che in Lombardia come in tutto il Paese c'è la necessità di una drastica inversione di marcia nella gestione del pubblico».
Condanniamo senza riserve la scelta del Comitato d'Indirizzo del Salone Internazionale del Libro di Torino di permettere a un editore dichiaratamente fascista di avere un suo stand, difesa con un comunicato che invoca i “principi di democrazia enunciati dalla Costituzione” e “auspicando la partecipazione di tutti al Salone che sempre più si vuole affermare come luogo istituzionalmente aperto al dibattito e al confronto”.
Avevamo condiviso la presa di posizione del Direttore del Salone Nicola Lagioia che, insieme al comitato editoriale, scriveva che nel Salone non sarebbe stato dato spazio “all’apologia di fascismo, all'odio etnico e razziale” né a quanto è “in odore di tutto ciò. Nel programma infatti non ne troverete traccia”. Le scelte del Comitato d'indirizzo hanno, però, sconfessato questa dichiarazione d'intenti, dando legittimazione a un editore dichiaratamente fascista.
Per questo rispettiamo la decisione di chi ha annullato e annullerà la sua partecipazione al Salone o ne promuoverà il boicottaggio, di chi, in forme e con scelte diverse, combatterà quella che è la nostra stessa battaglia.
Siamo convinti che vada in tutti i modi difesa la natura profondamente democratica e antifascista del Salone e dal momento che siamo consapevoli del fatto che i valori da tutelare sono oggi più che mai in pericolo:
· chiediamo al Comitato di indirizzo, e ai tanti enti che sostengono il Salone, di revocare la concessione degli spazi agli editori dichiaratamente neofascisti e a quelli che non sottoscriveranno – come da tempo previsto da molti Enti Locali – una dichiarazione esplicita di rispetto dei valori antifascisti sanciti dall'ordinamento repubblicano;
Interviene anche Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, sul tema del futuro della cosiddetta Cittadella sanitaria, da realizzarsi nell’ambito dell’area ospedaliera di via Napoleona, a Como. “Se da un lato la sanità lariana racconta ai cittadini di una razionalizzazione dei servizi grazie alla realizzazione della Cittadella sanitaria, dall’altro lascia che sia l’incertezza a vincere. Lo scopo del progetto è nobile, ma il modus operandi per la realizzazione lascia diversi, grossi, dubbi”, commenta il consigliere Pd al termine dell’incontro che si è tenuto nel pomeriggio a Como sul piano di recupero.
“Occorre operare perché gli spazi di via Napoleona diventino il vero fulcro dell’assistenza, accelerando il recupero di quell’importante spazio cittadino non solo con il completamento del trasferimento a Camerlata dei servizi sanitari e degli uffici cittadini dell’Ats, ma anche coinvolgendo i soggetti del terzo settore, in modo che nell’area possano trovare spazio e collocazione le loro attività sociali e di assistenza. Inoltre può diventare anche la casa delle associazioni e delle organizzazioni di volontariato e degli ordini professionali sociali e sanitari. Ma non è da escludere che possa rappresentare un importante risposta alle esigenze dei cronici”, ragiona Orsenigo.
In merito ai 43 arresti in Lombardia tra i quali il consigliere comunale di Milano Pietro Tatarella ed il sottosegretario della Regione Lombardia Fabio Altitonante Paolo Ferrero (La Sinistra) ha dichiarato:
«In Lombardia, dopo l'arresto del Presidente Formigoni e tanti altri, eccoci di nuovo davanti arresti di importanti rappresentanti delle istituzioni facenti parte di quelle forze politiche che ogni giorno diconoche bisogna difendere gli italiani. Evidentemente gli italiani che questi signori delle destre difendono sono loro stessi, oltre a i ricchi a cui vogliono tagliare ulteriormente le tasse.
Il punto vero è che in Lombardia vi è una gravissima questione morale che parte dagli esponenti della destra. Questa è un'ennesima dimostrazione che dove da anni governano la Lega e Forza Italia non solo i cambiamenti politici sono negativi ma continuino ad aumentare tangenti, speculazioni ed infiltrazioni di criminalità».
Seguici, sostienici e collabora.
|
Contattaci |
Sostieni oggi le nostre attività, inviando il tuo contributo a: ASSOCIAZIONE NOERUS IBAN IT28Z0306910928100000000139 (ISP) |