10-14 MARZO: RIPARTE IL TRENO PER LA MEMORIA. Como, 3 marzo 2016 - Ritorna anche quest’anno, organizzato da Cgil e
Cisl, il “treno per la memoria”. L’esperienza coinvolge circa 700 studenti delle scuole lombarde in un progetto didattico che si
conclude con l’importante esperienza della visita ai campi di concentramento di Auschwitz. A Como, ogni anno è stato coinvolto un istituto scolastico diverso. È la volta, nel 2016, dell’istituto tecnico commerciale Caio Plinio: parteciperanno 20 studenti, insieme a giovani sindacalisti. Il viaggio si svolgerà dal 10 al 14 marzo. Ci saranno attività di laboratorio in treno, si visiterà Cracovia, il suo quartiere ebraico
(Kazimierz) e il ghetto di Plaszoq. Non mancherà un incontro veglia con la professoressa Patrizia Cocchi sull’argomento “Avvicinarsi ai
campi”. Si visiterà il campo di Auschwitz e Birkenau, con commemorazione al memoriale della Shoah. Per concludere, al Centrum
Kultury Rotunda di Cracovia, ci sarà uno spettacolo musicale dei 7 Grani. Per maggiori informazioni: Giacomo Licata, segretario organizzativo
Cgil, 335.6085170
Depositate le motivazioni della sentenza di condanna dei responsabili dell’impresa infiltrata dalla ‘ndrangheta
Perego Strade: un'"impresa di trattamento abusivo di rifiuti"!
Il Circolo Ambiente: “Con la mancata costituzione di parte civile del Min.Ambiente e degli enti locali, si è perso il risarcimento del danno ambientale!”
La Perego Strade si configurava come una <<vera e propria "impresa" di trattamento abusivo di rifiuti>>. A scrivere queste affermazioni è il Giudice del Tribunale di Lecco nelle motivazioni (depositate nei giorni scorsi) della sentenza di condanna dei responsabili dell'azienda brianzola, per il traffico illecito di rifiuti in svariati cantieri, ubicati nelle province di Lecco, Como e della Brianza.
Come noto, al termine del processo il Tribunale ha condannato i responsabili della Perego Strade (impresa infiltrata dalla ‘ndrangheta): Ivano Perego (2 anni di reclusione), Claudio Perego (1 anno di reclusione), Elena Perego (1 anno di reclusione) oltre che Paolo Sala e Tommaso Ghezzi (ciascuno ad 1 anno e 4 mesi di reclusione, pena sospesa), tutti condannati per i reati connessi al traffico e deposito abusivo di rifiuti a Cassago Brianza e in molti cantieri, tra Lecco, Como e la Brianza.
[in calce al comunicato, altri estratti dalle motivazioni della sentenza]
Riguardo alle costituzioni di parte civile, il Giudice scrive nelle motivazioni della sentenza: <<Si osserva che in questo processo non si è costituito il Ministero dell'Ambiente per il risarcimento del danno ambientale, né i singoli enti territoriali per i danni cagionati alle comunità locali in cui si è svolta la illecita attività di smaltimento.>>; in tal senso, così prosegue il Giudice: <<si ricorda che solo allo Stato è riconosciuto dalla giurisprudenza ... il diritto a costituirsi in giudizio per il risarcimento del danno ambientale...>>.
Questo passaggio ha fatto sì che al Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” (presentatosi al processo come unica parte civile!) non venisse riconosciuto il risarcimento ambientale.
A tal proposito, questo è il commento di Roberto Fumagalli, presidente dell'associazione ambientalista: "E' grave il fatto che le Istituzioni (Comuni, Province, Regione, Ministero dell'Ambiente) non si siano presentate al processo: la loro assenza ha "indebolito" il processo, inteso come mancata presenza dello Stato contro un'impresa che ha intrapreso un'attività illecita e potenzialmente pericolosa per l'ambiente; inoltre la loro assenza ha impedito alla comunità di ottenere il risarcimento del danno ambientale!".
(Roma, 24 febbraio 2016) “Al tentativo chiaramente finalizzato a creare un mercato protezionistico in Canton Ticino e a introdurre discriminazioni nel settore economico escludendo dal mercato numerose piccole e medie imprese artigiane italiane che nel campo della fornitura e sub-fornitura operano quotidianamente oltre confine, il Partito Democratico ha prontamente risposto con forza. La Camera ha infatti votato una mozione per impegnare il Governo ad analizzare la legittimità dei provvedimenti regolamentari e legislativi assunti unilateralmente dal Cantone in materia di imprese artigiane". Lo asseriscono i deputati comaschi Chiara Braga e Mauro Guerra che hanno sottoscritto e contribuito alla stesura della mozione approvata nelle scorse settimane dall’Aula di Montecitorio con il parere favorevole del Governo.
Il 24 marzo 2015 infatti il Gran Consiglio della Repubblica e Cantone Ticino ha varato la Legge sulle imprese artigianali per l’esercizio della professione di imprenditore nel settore artigianale, che stabilisce l’istituzione di un albo delle imprese artigiane, la cui iscrizione costituisce una conditio sine qua non per l’esercizio della professione ed è altresì subordinata al rispetto di determinati requisiti professionali contenuti in un apposito regolamento.
“Questa legge sulle imprese artigianali varata dal Canton Ticino, - spiegano i deputati dem -che di fatto ostacola la libera circolazione delle imprese estere, nella maggior parte italiane, è stata oggetto d’attenzione da parte del Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Qualche giorno fa la Farnesina ha comunicato di aver fatto partire in maniera formale due distinte procedure. La prima riguardante una nota formale all’ambasciata italiana a Berna affinché provveda a notificare al Governo svizzero le riserve avanzate dall’Italia in merito al provvedimento ticinese e le preoccupazioni di come atteggiamenti di tale natura possano inficiare il quadro delle relazioni tra Italia e Svizzera in un momento complesso.
La seconda è l’attivazione ufficiale della rappresentanza italiana presso l’Unione Europea affinché agisca nei confronti dei competenti uffici della Commissione Europea al fine di approfondire la questione e stabilire se la recente legge ticinese in materia di artigianato sia o meno lesiva dei trattati bilaterali sottoscritti tra la UE e la Confederazione Elvetica in materia di libera circolazione delle persone e di ostacoli tecnici al commercio. Sulla base del parere che verrà fornito dagli uffici di Bruxelles, l’Italia si riserverà successivi ed ulteriori passi”.
La proposta prevedere corsi non convenzionali per coinvolgere chi, per vari motivi, non frequenta più le attività sportive (intercettati anche su segnalazione degli istituti coinvolti nel progetto): pugilato olimpico all’Isis Carcano, ultimate frisbee e calcio femminile all’oratorio San Giuseppe. In estate, per chi ha tra i 14 e i 19 anni ci saranno corsi di kayak sul lago e stage estivi. Inoltre, non mancheranno seminari per operatori, genitori ed educatori per un confronto sulla valenza dell’attività sportiva nel supporto di problematiche sociali, comportamentali e psico-patologie nei giovani (in collaborazione con il servizio giovani del dipartimento di Salute mentale azienda ospedaliera S. Anna di Como).
I partner: Isis Paolo Carcano (capofila), Asd R_Evolution Sport, Asd Frasba dal lac, Asd Polisportiva San Giuseppe, AsdGlobal Sport Lario, Aps lasQuolachevola, Istituto Leonardo Da Vinci – Ripamonti, scuola media Virgilio, oratorio San Giuseppe.
(Tremezzina, 22 febbraio 2016) “Abbiamo approvato un odg volto a ribadire con forza nei tavoli istituzionali di confronto e in tutte le sedi opportune, la necessità che ogni riorganizzazione territoriale conseguente al superamento delle Province con il nuovo Ente territoriale di area vasta parta dall’assunto di tenere unito tutto il territorio del lago di Como e delle sue valli, attualmente diviso tra la Provincia di Como e quella di Lecco”. Lo dichiara il Sindaco di Tremezzina Mauro Guerra dando conto dell’esito del consiglio comunale svoltosi nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, 19 febbraio 2016, in cui all’unanimità è stato approvato un ordine del giorno per l’individuazione dei confini del nuovo Ente territoriale di area vasta, il cui testo verrà a breve trasmesso a Regione Lombardia quale primo rilevante segnale di indirizzo politico-amministrativo proveniente dal territorio.
“Siamo infatti convinti – spiega il primo cittadino di Tremezzina - che la base da cui partire nella realizzazione del nuovo ente territoriale destinato a sostituire le attuali Province, non possa che essere quella di tenere conto prima di tutto delle reali esigenze e specificità dei territori dell’intero lago di Como e delle sue valli e, di conseguenza, di muovere dall’unità del Lago di Como”.
“Crediamo infatti che nella scelta in atto del nuovo assetto territoriale da comporre sia importante e abbia un fondamento logico preminente tenere principalmente in considerazione l’oggettiva unitarietà e omogeneità geografica, morfologica, ambientale dell’intero bacino del lago di Como; i forti legami storici, sociali, e culturali che caratterizzano queste zone; il ruolo propulsivo, di pregio che il Lago di Como ha e può avere nell’ulteriore rilancio del tessuto economico locale anche a livello internazionale; nonché la perfetta aderenza delle funzioni fondamentali di competenza attribuite dalle specifiche norme di legge alla composizione del lago e delle zone limitrofe quale ente territoriale di area vasta. Tutti elementi che tenuti insieme, permettono sia di gestire al meglio le risorse di un territorio dotato di ampie potenzialità attrattive, riferite in particolar modo, ma non solo, al settore turistico, riconosciute ormai da tutto il mondo, in grado di esercitare un’azione fondamentale in favore dello sviluppo sociale ed economico anche delle zone limitrofe che andrebbero a comporre la nuova area vasta; sia di garantire un governo unitario delle funzioni sul territorio del lago di Como e delle valli”.
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