Hanno parlato quasi tutti i presenti all’assemblea Per le primarie a Como del 29 giugno nella sala della Cna a Como. All’incontro, indetto da Danilo Lillia e coordinato da Luca Michelini, hanno partecipato esponenti di rilievo del centrosinistra e della sinistra comasca, della Cgil e dell’associazionismo, persone interessate al percorso per la scelta di programmi e candidature che portino anche a Como il vento nuovo della politica. Non sono emersi nomi, né è stato delineato ancora un indirizzo di programma definito, ma forte è stata la tensione manifestata verso modalità trasparenti, partecipate e corrette per il prosieguo dell’iniziativa. Intanto è stata sottolineata l’assoluta necessità di svolgere al più presto (verosimilmente entro dicembre 2011) le primarie per la scelta del candidato/ a. Tutte le informazioni nel gruppo aperto facebook Primarie a Como. [Ecoinformazioni]
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Ciao ragazzi, sono Graziano di Immaginalomazzo
C’è qualcuno di voi che può darci una mano per proposte alternative riguardo il nuovo PGT di Lomazzo?? Suggerimenti, consigli tecnici?? Proposte alternative a centri commerciali e torri d’avorio nelle ex zone industriali??
Per ora grazie per aver letto l’appello …
Ciao graziano
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Le recenti Elezioni Amministrative hanno decretato una grave e pesante sconfitta della politica del centro-destra, e sopratutto del suo capo e dei partiti di governo, compreso quello fiancheggiatore della Lega. Tale evento potrebbe significare la morte di un progetto politico definito “ berlusconismo “, ma ciò non interessa più di tanto: vero o non vero, noi vogliamo andare oltre.
In “ realtà “ alla vittoria ha dato il contributo fondamentale “ la gente “, ossia quel coacervo non omogeneo ma socialmente presente e prevalente di coloro che, per anni si sono impegnati, con scarso riconoscimento nel lavoro, nel sociale e nella cultura, e che non riuscivano a identificarsi nelle alchimie politiche . Persone che hanno recepito e risposto con entusiasmo e con allegra militanza al “ messaggio di speranza ” lanciato da Pisapia e da De Magistris e da tanti altri candidati per un Italia diversa e finalmente libera e liberata. Quell'Italia che adesso ha bisogno ancora, per concretizzarsi compiutamente, della loro ineludibile presenza e di “ partecipazione vera “ alle scelte e alla gestione nel “ futuro del Bene Pubblico “.
L'attuale giunta di governo di Como potrebbe essere spazzata via da una leggera brezza sul lago, senza scomodare lo spirare del nuovo vento di questi mesi. Il suo “ governo del fare ” a imitazione di quello centrale ha raggiunto livelli di imprudenza, negligenza e imperizia ( marcatori dell'efficienza amministrativa di una classe dirigente ) tali da far indignare e, purtroppo, ridere l'intera Italia.
La fiducia dei cittadini comaschi verso gli attuali amministratori non mai raggiunto un livello così minimo. La tragicomica vicenda del famigerato muro a lago ha rivelato tutta l'inefficienza, il pressapochismo, la disonestà intellettuale (e forse non solo) dell'attuale giunta di governo della città.
La vittoria elettorale di questi tempi non è dovuta al fatto che Pisapia e De Magistris e gli altri abbiano implementato nuove manovre di strategia di politica elettorale, anche, ma sopratutto perché per primi hanno compreso che la gestione della res publica é destinata a fallire se stanno chiusi e isolati nei loro palazzi istituzionali; al contrario hanno ritenuto è indispensabile parlare e ascoltare la gente che , con il loro voto, li ha sostenuti.
Da tempo si sta assistendo nella nostra città alla volontà di presentazione delle liste civiche. Alcune, le prime, sono promosse da attuali consiglieri comunali. mentre altre sono storiche, e se ne aspettano altre da vari soggetti piu’ o meno importanti e/o rappresentativi.
Nessuno vuole fare il processo alle intenzioni future, ma la storia comasca recente induce a profetizzare il rischio di frammentazione e dispersione della ricchezza della gente che chiede solamente “ partecipazione “, che si affievolirà in una miriade di rivoli inconcludenti. Le elezioni comunali del prossimo anno dovrebbero segnare una svolta nella nostra città e il popolo del centro sinistra e dei “ partecipanti attivi “ non possono presentarsi diviso e in posizione di subalternità. Anzi al contrario si dovrà elaborare un progetto comune e condiviso sul futuro della nostra città e scegliere, attraverso Primarie trasparenti, la squadra degli amministratori, sindaco compreso, in grado di portare avanti questo progetto. Ci sarà bisogno di tante donne e uomini che dovranno “ partecipare “, lavorando e contribuendo un progetto organizzativo un processo attuativo del futuro della Amministrazione Comunale di Como poi a realizzarlo, dentro e fuori le istituzioni , attuando una democrazia partecipativa, base di un modo diverso di governare.
A tal fine di propone e l'apertura di un vero e proprio Cantiere , in cui si raccolgano e discutano idee e iniziative che devono innervare un progetto ambizioso di rinascita, partendo da un processo ineludibile di “formazione quadri”, cioè persone preparate ad assumere responsabilità amministrative al servizio della collettività e che non vengano percepite come soddisfazione di proprie ambizioni e carriere individuali.
seguono firme cittadini
“Questo libro viene a riaprire una memoria, anzi a ribadire una verità, e fa benissimo perché queste non sono cose che vanno dimenticate”
Andrea Camilleri
“ L’eclisse della democrazia – Le verità nascoste sul G8 2001 a Genova”;
un libro di Vittorio Agnoletto scritto insieme a Lorenzo Guadagnucci, con prefazione di Susan George e “un ringraziamento” di Andrea Camilleri.
“Vittorio Agnoletto, all’epoca portavoce del Genoa social forum, e Lorenzo Guadagnucci, testimone e vittima del blitz alla Diaz, raccontano tutte le verità sul G8 di Genova e sui tentativi di fermare e condizionare i processi. Enrico Zucca, pm al processo Diaz, per la prima volta svela agli autori i retroscena dell’inchiesta genovese. I massimi vertici della polizia e dei servizi segreti, oltre a decine di agenti, sono stati condannati in secondo grado. Sono giudizi clamorosi, senza precedenti. Eppure tutti sono rimasti al loro posto e molti sono stati addirittura
promossi, con l’avallo dell’intero arco politico parlamentare. La ferita aperta nel luglio 2001 non è stata ancora rimarginata.
Nel 2001 un grande movimento allo stato nascente è stato criminalizzato, ma le sue idee non erano sbagliate: a Genova si parlava di un prossimo crac della finanza globale, del collasso climatico del pianeta, delle guerre come frutto naturale del sistema neoliberista. Scenari che si sono puntualmente avverati. In questo libro si racconta il volto autentico del G8 di Genova: un tracollo dei valori democratici, ma anche una proposta culturale e politica che resta vitale.”
(dalla quarta di copertina)
COMO – Continua il braccio di ferro tra Svizzera e Italia. Oggetto del contendo sono i 54,9 milioni di franchi, cioè 54,7 milioni di euro, dovuti ai comuni di confine Italiani. I ristorni sono contributi di tutti i lavoratori italiani, circa50 mila, che versano alla fonte, cioè direttamente trattenuti dalle buste paghe dai datori svizzeri, come se fossero residenti confederati. Di questi contributi, rientra nelle casse italiane solo il 38,8% con la giusta motivazione che i lavoratori usufruiscono di servizio sanitario, pensionamento, istruzione, giustizia e polizia del nostro paese. Percentuale che gli svizzeri intendono ridiscutere e portare al 12%. L'erogazione è prevista entro sabato 25 giugno, ma è possibile che il consiglio di Stato decida anticipatamente se perseguire la strada del fermo oppure accreditare il denaro. Il pressing ha l'intento di costringere il nostro paese a cancellare la Svizzera dalla black list tanto voluta da Tremonti.
La lega ticinese contesta disparità di trattamento
La confederazione elvetica rivendica e contesta una “disparità di trattamento”, infatti, il Consigliere nazionale della lega dei Ticinesi (vedi), Lorenzo Quadri, fa notare che il recente accordo tra Singapore e Italia non prevede in automatico lo scambio d'informazione bancario. La mozione del blocco è stata sottoscritta dalla lega ticinese e il Plr. Ora la parola passa al Consiglio di Stato se perseverare o meno con il congelamento del denaro. La Deputazione ticinese alle Camere Federali è contraria al blocco in quanto teme ritorsioni dal “ducetto” soprannome dato a G. Tremonti dai leghisti svizzeri. Questa spaccatura, come sottolinea Lorenzo Quadri, è in contrapposizione alla maggioranza del Gran Consiglio e indebolisce fortemente l'azione di pressing che potrebbe inflazionare ulteriormente il sud Svizzero (Ticino) offrendo la possibilità di “non procedere” quindi, con il pagamento dei 54,7 milioni di euro.
Le regole dei ristorni
I ristorni sono soggetti a regole stabilite nel rapporto bilaterale italo-Svizzero che risale al 1974 e prevedono: 70% investimento in opere pubbliche, 30% alla copertura della spesa pubblica.
L'ansia dei comuni confinanti
Intanto i comuni di confine iniziano a pensare come rimediare al mancato introito. Alcuni comuni stanno valutando l'introduzione dell'addizionale Irpef e in altri, il rincaro della già esistente, introdotta in momenti bui. Il sindaco di Masilianico, M. Luppi, ha comunicato che 260 dei 3372 residenti nel suo comune, è frontaliere; lavoratori che portano alle casse comunali un entrata di 212 milioni di euro all'anno, cioè 817 euro a lavoratore. È facile comprendere come l'annuncio del Ministro ticinese Marco Borradori della lega Svizzera, abbia gettato preoccupazione tra i sindaci del territorio di confine lombardo.
Il silenzio del governo italiano
Intanto nelle terre di confine non c'è difesa ne per i lavoratori ne per le istituzioni comunali che in questo frangente temono uno sbilancio grave dei conti comunali. Grande silenzio della Lega Nord che ha sempre propagandato grande attenzione per i lavoratori padani (vedi) e nulla di detto anche dal Ministro G. Tremonti, che al momento sembra avere delle urgenze più impellenti.
Postato da Sabina Barca su RIPULIAMOCI il 6/21/2011 09:03:00 PM
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