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Dopo la recente ordinanza circa le limitazioni di accesso alla ZTL cittadina anche per gli autoveicoli al servizio delle persone con disabilità la presidente di Ledha Como, Viviana Tombolillo, ha incontrato l’amministrazione comunale per i dovuti chiarimenti Como, 23 febbraio 2017 – Alla luce del dibattito suscitato dalla recente ordinanza comunale che vieta il passaggio di autoveicoli in alcune zone di particolare pregio monumentale e particolarmente frequentate dai pedoni della città (piazza Cavour, piazza Volta, i portici Plinio e le aree immediatamente adiacenti al Duomo) si è recentemente tenuto un incontro tra la presidente di Ledha Como, Viviana Tombolillo, accompagnata dal vice-presidente Marzio Ghezzi, con l’assessore alla mobilità Daniela Gerosa e l'assessore all'urbanistica Lorenzo Spallino.
Durante l’incontro sono stati chiariti i punti-chiave dell’ordinanza volti proprio, secondo gli amministratori, a garantire la sicurezza e la libertà di movimento di tutti i cittadini più fragili (bambini, anziani, persone a ridotta capacità motoria, ecc.) che, almeno in questi luoghi, non dovranno più “guardarsi le spalle” per evitare furgoni e autoveicoli.
Poichè da più parti era emerso il timore che per le persone con disabilità i disagi nella libertà di movimento si sarebbero aggravati con l’entrata in vigore di questa misura, i rappresentanti di Ledha
Como hanno avuto la totale assicurazione che nessun provvedimento andrà a penalizzare questa parte di popolazione.
Dalle informazioni ricevute, è emerso che le norme sono state applicate in maniera corretta, in quanto le aree pedonali possono essere vietate anche all'accesso di auto con permesso per disabili,
derogando tale divieto nel caso in cui una persona disabile vi sia residente o debba assolutamente passarci. Nel caso specifico di Como, secondo le dichiarazioni degli amministratori, tutte le persone
con permesso disabili residenti nelle zone soggette alla restrizione sono state contattate preventivamente ed è stata prevista la sanatoria per casi di accesso motivato ed urgente senza
preavviso. In tutti gli altri casi di effettiva necessità di accesso all'area si può chiedere che venga rilasciato un permesso ad hoc.
Dopo l’incontro Viviana Tombolillo ha dichiarato: “Le zone interdette all'accesso di qualsiasi autoveicolo, con le eccezioni che verrano autorizzate, sono zone riqualificate ad alta pedonalizzazione e proprio il pedone è la fascia che dovrà essere più rispettata in quei luoghi. In Italia non siamo ancora abituati a considerare le aree pedonali come un pregio e non un difetto.
Dell'area pedonale può godere chiunque anche le fasce di popolazione più fragili come i bambini, gli anziani e le persone con disabilità”.
Coordinamento interassociativo comasco per i diritti delle persone con disabilità

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Ieri a Como dopo i rastrellamenti fatti dalle forze dell’ordine è ripartita la disumana pratica delle deportazioni dei migranti verso Taranto.

Ancora una volta a pagare il prezzo di leggi scellerate che mettono persone umane nella condizione di “illegalità” e che permettono solo lo spostamento dei capitali e non quello delle persone sono coloro i quali hanno  lasciato tutto ciò che avevano, nella speranza di trovare la giusta accoglienza in paesi dove non avrebbero rischiato la vita ogni giorno.


Da una prima analisi sembrerebbe che i controlli effettuati in città nella zona di San Rocco e al Don Guanella abbiano visto la sola discriminate del possesso o meno di “documenti” per selezionare chi sarebbe stato scortato in dogana a Chiasso, caricato forzatamente su un pullam diretto a Taranto e nella migliore delle ipotesi, finire a raccogliere pomodori fornendo manodopera a costo zero all’organizzazione criminale del caporalato.

Da testimonianze ci risulta che siano state rastrellate anche 30 persone assolutamente pacifiche che da tempo passavano la notte presso la Parrocchia di Rebbio.

Come l’estate scorsa è stato aperto un bando per individuare l’azienda che conquisterà l’appalto delle deportazioni, quindi ancora una volta ci sarà chi su questa pratica lucrerà.


Troviamo disumano ed inaccettabile che un paese cosiddetto “civile” permetta che delle persone già in grande difficoltà ed in una situazione di evidente debolezza subiscano tali trattamenti  a causa della sola “colpa” di aver deciso di fuggire da paesi dove la propria incolumità non era minimamente garantita. Insomma con la colpa di aver deciso di vivere.


Chiediamo con forza che l’amministrazione comunale decida una volta per tutte di prendere realmente una posizione forte su questo tema.

Non possiamo permettere che nella nostra città non venga rispettato nessun tipo di diritto umano.

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Oggi, nuovamente, è partito da Como un autobus con probabile destinazione Taranto.

Oggi, nuovamente, trasporta migranti cercati e trovati per le vie della città senza “regolari” documenti.

Non è questa la “Bella Como” aperta e solidale, non è questa l'Accoglienza.

La vera Accoglienza passa dalla tutela dei Diritti di tutte le persone. I rimpatri, o “spostamenti” forzati, non solo ledono tali diritti, ma anche la dignità di chi è in cerca di un futuro lontano da violenze.

Spostare uomini e donne da un luogo all’altro, atto male giustificato come “prevenzione dell’emergenza”, non può e non deve essere la risposta alle difficoltà nella gestione di un’integrazione, che può invece essere sana e concreta.

Le soluzioni devono essere altre, mirate al rispetto dei Diritti di tutte e di tutti, così come proposto nelle settimane scorse da Como Senza Frontiere, il Gruppo di S. Eusebio e Refugees Welcome.

Chiediamo al Prefetto di impegnarsi perché questa non diventi la risposta delle istituzioni alla necessità di accogliere ma che si impegni a sostenere le proposte della società civile.

Coordinamento Comasco per la Pace

 

 

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La recente assemblea delle associazioni del coordinamento ha sancito la trasformazione di Rete Comasca Disabilità in Ledha Como, che diventa così il referente di LEDHA per il territorio comasco
Como, 20 febbraio 2017 – Il coordinamento interassociativo Rete Comasca Disabilità, nato nel 2010, è diventato ufficialmente il referente di LEDHA, la federazione delle associazioni lombarde per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, per il territorio della provincia di Como. Lo ha deciso la recente assemblea che, di fatto, ha ratificato i passaggi già iniziati nel corso del 2016. Resta invariata la sede legale, mentre cambieranno a breve numero di telefono e indirizzo email, che verranno comunicati appena disponibili.
Cresce in questo modo la rete lombarda Ledha, la federazione delle associazioni lombarde per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, della quale Rete Comasca Disabilità faceva
parte fin dalla sua fondazione, e migliora la capacità dei coordinamenti locali di relazionarsi con le istituzioni e i partner a livello locale.
“Il nostro obiettivo è quello di proseguire e migliorare le attività e le iniziative che dal 2010 abbiamo promosso sul nostro territorio come Rete Comasca Disabilità”, ricorda Viviana
Tombolillo, presidente di LEDHA Como, “entrare a far parte della rete di LEDHA era il salto di qualità necessario, anche alla luce dei cambiamenti sociali e normativi di questi ultimi anni.”
Alle associazioni “storiche” che avevano costituito il Coordinamento nel 2010, se ne sono aggiunte negli ultimi tre anni alcune nuove, e oggi sono 11 i membri attivi (AISLA, AISM,
ALBINIT, ARCOBALENO Onlus, Associazione IL GRANELLO INSIEME, SOLARE, PRIMAVERA, UILDM, COMITATO LOMBARDO PER LA VITA INDIPENDENTE/COMODALBASSO, OdV ANFFAS
COMO, OdV ANFFAS CENTRO LARIO E VALLI)
Compito di Ledha Como sarà quello di proseguire nel lavoro finalizzato a garantire il rispetto dei diritti delle persone con disabilità su diversi fronti, come ha sempre fatto in passato, ma
l’associazione si candida oggi a rielaborare il proprio ruolo nei rapporti con gli enti locali interessati nei vari percorsi e progetti che coinvolgono le persone fragili, avendo alle spalle la
struttura e la consolidata esperienza di Ledha regionale e le competenze - anche legali - del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi.
Pur avendo costituito nel corso del tempo al proprio interno, e in sinergia con Ledha, una serie di gruppi di lavoro ad hoc, in questa fase sarà molto importante per Ledha Como focalizzarsi su alcuni temi
strategici. Questo permetterà di darsi un nuovo metodo di lavoro che possa garantire un concreto supporto nella soluzione delle diverse situazioni di fragilità del territorio.
Un’attenzione ancora più particolare verrà data dunque al funzionamento dello sportello informativo condiviso, realizzato grazie alla messa in rete delle risorse di alcune delle associazioni che
fanno parte del coordinamento territoriale.
Coordinamento interassociativo comasco per i diritti delle persone con disabilità

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