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Durante la notte è morto l’on. Renzo Pigni, figura storica della sinistra comasca, antifascista sempre in prima linea nelle battaglie per la democrazia.  Deputato eletto nella lista del partito  socialista dal 1953 fino al 1968 e dal 1968 al 1972 per lo PSIUP. Consigliere comunale a Como dal 1951 al 1994, fu vice sindaco della Giunta dell’avv. Antonio Spallino negli anni ’80, in cui fu progettato e realizzato il Monumento alla Resistenza europea ai giardini a lago, monumento che fu inaugurato il 28 maggio 1983, alla presenza del presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Renzo Pigni nell’ ottobre del 1992 è stato sindaco della città di Como per un anno con una coalizione con PDS, democristiani, socialisti e altre coalizioni di sinistra. Un passato da partigiano, fu punto di riferimento  nell’ANPI, in  cui ricopriva la carica di vice presidente del Comitato Provinciale di Como e nell’Associazione Italia-Cuba. I funerali si svolgeranno  domani sabato 26 alle ore 14.30 nella chiesa di Sant’Orsola a Como. Invitiamo le sezioni dell’ANPI a partecipare con le bandiere.

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Contro la disumanità dilagante, sdoganata e ostentata da governi e partiti, contro l’indifferenza, contro il disinteresse non si può restare immobili e ignari.
Como senza frontiere aderisce e sostiene le diverse iniziative che si svolgono a Como e dappertutto in questo periodo, non a caso subito prima e subito dopo la Giornata della Memoria (27 gennaio) che dovrebbe essere per tutti un richiamo alla coscienza e all’umanità.
Domani, sabato 26 gennaio, tra le molte iniziative, segnaliamo in particolare l’incontro organizzato alle ore 16 per promuovere la campagna Welcoming Europe e per far conoscere l’esperienza dei corridoi umanitari (alla chiesa evangelica valdese di via Rusconi 21 a Como).

Lunedì 28 gennaio vedrà numerose iniziative a livello nazionale, nate per chiedere un netto e inequivocabile mutamento di atteggiamento da parte dello Stato italiano e della cittadinanza intera per quel che riguarda le migrazioni.

28 gennaio – #CiPassaLaFame Una giornata senza mangiare

“Ho visto segni orribilmente profondi di colpi d’accetta sulle piante dei piedi di  un ragazzo: glieli avevano fatti gli aguzzini nelle prigioni illegali libiche. Quando l’ho incontrato zoppicava soffrendo a dismisura. Ho visto una donna le cui parti intime erano state così ripetutamente violate durante la prigionia che non riusciva né a tenersi in piedi né a indossare alcun indumento senza provare dolore. Quando l’ho incontrata era un fantasma di se stessa. Ho visto braccia e gambe di diversi ragazzini marchiate con plastica fusa, sempre da parte degli aguzzini che ricattavano al telefono i loro familiari. Quando li ho incontrati mi mostravano i segni ma erano sollevati di essere usciti da quell’inferno sani e salvi. Il ragazzo, la donna, i ragazzini li ho conosciuti tutti nello stesso giorno, quel 14 settembre 2017 in cui come giornalista a bordo della nave Aquarius ho testimoniato il salvataggio di 371 persone di 16 nazionalità diverse. Ho le foto qui davanti delle atrocità che vi ho descritto: scelgo di non metterle, ma chiudete gli occhi e immaginatele, per favore. Le ho fatte io e io ve le sto descrivendo” -. Daniele Biella.

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E’ mancato questa notte il Partigiano Renzo Pigni. Un uomo tutto d’un pezzo, una persona che ha sempre dato a tutte e tutti noi un esempio di integrità morale e di lotta continua per la difesa della Democrazia e della Libertà nate dalla Resistenza. A Como e in provincia è stato sempre un punto di riferimento, un Partigiano che non mancava, in ogni occasione pubblica e non, di ricordare che non è dei fascisti di ieri che si deve avere paura ma di quelli di oggi, e che la libertà e la democrazia non sono bene eterni, che c’è sempre qualcuno che vorrebbe farli sparire e che per questa ragione si doveva sempre vigilare. Mai come oggi queste parole sono state di estrema attualità. Ricordiamo con orgoglio e commozione come, dal palco della grande manifestazione contro il primo “festiva boreal” organizzato nel 2013 da forza nuova a Cantù, Renzo tuonò contro l’allora sindaco della cittadina brianzola Claudio Bizzozero che, per una distorta visione della democrazia, aveva concesso gli spazi pubblici e l’agibilità politica al gruppo di estrema destra. Ricordiamo il suo entusiasmo quando si parlava di giovani antifascisti che aderivano all’ANPI, il suo sorriso, e la sua voglia di giustizia sociale che non sono mai venute meno, anche quando non era più in forma.Ci piace ricordarlo così, che sorride e che racconta orgoglioso di quando nel 1983 Sandro Pertini inaugurò a Como il Monumento alla Resistenza Europea.
Ciao Renzo, che la terra ti sia lieve. La federazione provinciale di Como di Rifondazione Comunista.

Parcheggi - PD: “giunta prima approva, poi smentisce. Si prenda la responsabilità delle scelte”

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 “In Giunta comunale siamo al paradosso: approvano delibere ben precise e poi gli stessi assessori le smentiscono. Per la serie, ‘io non c’ero e se c’ero dormivo’. Ma gli atti parlano”. Sono sempre più caustici i consiglieri comunali del Pd: “L’assessore Locatelli si giustifica con il libretto delle assenze. Negretti e Butti sostengono che il provvedimento sia stato approvato a loro insaputa: benone! Speriamo non sia sempre così. Oppure, peggio ancora, parlano di ‘refuso’, che significa un errore di battitura. Alla faccia della tastiera del computer! E il sindaco? Come al solito fischietta guardando in alto”.
Ma Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco fanno presente che mai come nel caso di un’amministrazione comunale carta canta: “La delibera di Giunta numero 500 del 6 dicembre scorso dice chiaramente che gli assenti erano la vicesindaco Locatelli e gli assessori Caldara e Rossotti, che i voti sono stati espressi all’unanimità e che verrà attuata in via sperimentale, per un periodo di sei mesi, la regolamentazione della sosta, consentendo un tempo massimo di stazionamento pari a 2 ore, previo inserimento del numero di targa nel parcometro, che non potrà ripetersi nell’arco della giornata, in viale Lecco, piazza Verdi, via Manzoni, via Ugo Foscolo, largo Leopardi, lungo Lario Trieste, viale Varese”.

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