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Partito della Rifondazione Comunista - A teatro entrerebbe nel genere della sceneggiata ma n realtà, il testo e le modalità con cui è stato presentato, il decreto sulla cosiddetta regolarizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici migranti è una beffa che di fatto garantisce il potere di ricatto di padroni e caporali. Si "regolarizzano" temporaneamente solo le braccia necessarie e si pongono vincoli e lacciuoli tali che solo pochi potranno beneficiare di tale "privilegio". Si è scelto, per vigliaccheria e subalternità ad un pensiero di destra, di rimanere anche al di sotto della "sanatoria" del 2009 del ministro Maroni, rifiutandosi di guardare la realtà e di intervenire come governo in favore degli uomini e delle donne che avrebbero bisogno di poter emergere.

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Partito della Rifondazione Comunista - Confindustria anche questa volta l’ha spuntata. La campagna condotta da diversi giorni sui media per l’eliminazione dell’Irap ha raggiunto un primo importante risultato.
Dopo il no alle nazionalizzazioni e alla riduzione dell’orario di lavoro, l’eliminazione della causale per il rinnovo o proroga dei contratti a termine arriva un altro omaggio del governo ai veri padroni del paese.Tra le misure del governo contenute nel decreto fu aprile ora maggio, forse, spicca infatti l’annullamento del versamento dell’Irap a carico delle imprese fino a 250 milioni di fatturato, eliminando la clausola della perdita del 33%, per il mese di giugno, secondo quanto riferisce la stampa.

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Orsenigo (PD) - Cosa direbbe un leghista convinto, di fronte al lavoro presentato oggi da Ats Insubria sui dati Covid-19 a Como? Come commenterebbe poi il fatto che l’Agenzia di Tutela della Salute non abbia voluto partecipare a disporre un reparto Covid-19 non intensivo nel Vecchio Sant’Anna di Como?«L’Agenzia di Tutela della Salute, Ats, che racchiude i territori di Varese e Como ha divulgato oggi i dati dei tamponi effettuati: dire che sono bassini è un eufemismo» commenta Angelo Orsenigo, consigliere regionale dem comasco, che aggiunge: «Abbiamo già appurato 3 settimane fa che Como è fanalino di coda insieme a Varese tra le province lombarde per numero di tamponi effettuati. Oggi è  arrivato un nuovo aggiornamento, che evidenzia come i numeri dei tamponi non solo siano ancora bassi, ma quasi inservibili per un’analisi ragionata sull’andamento epidemiologico».

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Gentile Sindaco, Le scriviamo perché, essendo Lei investito di preminenti funzioni e prerogative in materia di tutela della salute pubblica, ci sentiamo in dovere di informarLa che l’installazione e l’esercizio di antenne 5G può mettere a rischio la salute pubblica. In particolare, crediamo debba sapere che l’Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale (A.M.I.C.A.) ha fatto una richiesta di accesso agli atti per sapere se il Governo abbia richiesto il parere sanitario alle agenzie di salute pubblica sulla sicurezza delle radiazioni del 5G, previsto dalla Legge di Riforma Sanitaria n. 833 del 1978. Tale legge prevede che, in materia di immissione di forme di energia nell’ambiente, il Governo debba richiedere il parere sanitario a due enti, l’Istituto Superiore di Sanità e l’ISPELS (le cui funzioni oggi sono state assunte dall’INAIL), come è stato fatto prima della commercializzazione delle frequenze della telefonia mobile nel 1997.

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