Rifondazione Comunista - Con voto di fiducia in Senato il governo (quello dei "buoni") ha fatto approvare la scelta dell'election day con una gravissima forzatura antidemocratica. La Costituzione ancora una volta diviene merce di scambio dentro una maggioranza di governo che poi blinda il parlamento. Il referendum sulla modifica della Costituzione si terrà a fine settembre senza il tempo per una campagna specifica che consenta a cittadine e cittadini una riflessione attenta. Inoltre lo scontro tra partiti sulle elezioni regionali e amministrative dominerà il dibattito pubblico che invece durante la campagna dovrebbe essere dedicato all'illustrazione delle ragioni del Si e del NO alla modifica della Costituzione. Ricordiamo che i "buoni", i "democratici", i "liberali", i "responsabili" portano già la corresponsabilità di fallimentari modifiche della Costituzione: la modifica del Titolo V che ha prodotto un'esasperazione del regionalismo e l'introduzione del pareggio di bilancio.