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(Roma, 21 maggio 2015) “Nell’anno della Conferenza ONU sul clima (COP21)  di dicembre a Parigi,  che dovrà segnare una tappa decisiva nei negoziati del futuro accordo internazionale per il dopo 2020, con l’adozione dei grandi orientamenti globali sull’ambiente, come deciso a Durban nel 2011, è necessario che l’Italia faccia la sua parte dando effettività alle azioni concrete previste nella Strategia di adattamento al cambiamento climatico adottata a fine 2014 dal Governo Italiano. Anche l’Italia non è immune dagli effetti del cambiamento climatico che  costano al Paese quasi 5 miliardi l’anno. Basti pensare che alluvioni, siccità, desertificazione, consumo di suolo altri estremi, come ci ricorda l’Università degli Studi di Firenze, sono aumentati del 900% rispetto agli anni ‘60-’90. Una politica utile e lungimirante deve dare priorità alla riduzione dei gas a effetto serra e considerare l’adattamento e la manutenzione del territorio la prima grande opera che serve all’Italia. Per queste ragioni ho presentato, insieme ad altri colleghi del PD, una risoluzione in Commissione Ambiente affinché il Governo assuma in tempi rapidi l'impegno a dare piena attuazione  alla Strategia di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e a definire modalità e strutture operative per implementare il necessario Piano Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici”. Così Chiara Braga presentando una risoluzione in Commissione Ambiente sottoscritta anche dai colleghi Carrescia, Manfredi, Mazzoli, Bratti,  Mariani, Dallai, Zardini, Borghi, Realacci, Bianchi, Ginoble, Gadda.
 
In allegato il testo della risoluzione presentata in Commissione Ambiente

 

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Carissime/i,

qualche giorno fa è stata presentata con grande clamore la “Carta di Milano”  che dovrebbe essere il lascito che EXPO consegna all’umanità.

In allegato trovate una dichiarazione pubblica sostenuta da varie personalità del mondo culturale, sociale e scientifico, con primi firmatari Moni Ovadia ed Alex Zanotelli e sostenuta dall’associazione CostituzioneBeniComuni; nella nostra dichiarazione, dopo un attenta analisi della “Carta”, esprimiamo un parere decisamente critico ed annunciamo per il 26/27 giugno un grande convegno internazionale.

Se dopo averla letta la condividete aiutateci a farla girare, rilanciatela.

Se non lo condividete, fatela comunque girare per affermare, anche su questo tema, il diritto ad un pluralismo di posizioni che oggi sembra difficile vedere realizzato.

Buona lettura,

Vittorio

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L ’on. Chiara Braga presenta alla Camera presenta un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico sul Sistema di tracciabilità dei rifiuti.

(Roma, 4 maggio 2015) “Il traffico illegale di rifiuti è una delle attività più redditizie delle ecomafie: secondo le più recenti stime vanno alla criminalità organizzata per i soli rifiuti speciali oltre 3 miliardi di euro l’anno con gravi danni per l’ambiente e la salute dei cittadini. Un fenomeno che non conosce crisi e contro il quale è urgente attivare un sistema di tracciabilità per la gestione e la movimentazione dei rifiuti da parte delle aziende che sia semplice, efficace e non troppo oneroso, come chiesto anche dall'Unione Europea. Ma, come evidenziato anche da numerosi atti di sindacato ispettivo presentati in Parlamento, il Sistri non ha fino ad oggi centrato gli obiettivi per i quali è nato. Tanto che il Ministro dell’Ambiente Galletti da tempo ha annunciato che entro il 30 giugno 2015 si procederà a una nuova gara per l’attivazione di un nuovo sistema di tracciabilità che sostituirà il Sistri, nel rispetto dei criteri e delle modalità di selezione disciplinati dal codice degli appalti pubblic

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Il governo, attraverso la legge di stabilità,penalizza proprio quei giovani professionisti che dice di voler tutelare. «Nonostante la sua retorica giovanilistica – commenta Ivan Talloru, responsabile Nidil Como - se oggi i freelance under 35 beneficiano di una tassazione al 5% grazie al regime dei minimi, quanti non usufruiscono già del vecchio sistema si troveranno col nuovo regime a dover pagare il 15%». Sembra troppo bassa la soglia di 15 mila euro di reddito annuo al di sopra dei quali non si può usufruire del regime agevolato: «Se da un lato potrebbe incentivare l’evasione fiscale per tutti coloro che rischiano di oltrepassare il limite anche di poche centinaia di euro, dall’altro costringe quelle decine di migliaia di professionisti, il cui reddito medio si aggira proprio attorno alla soglia minima individuata dalla legge, a non incrementare il proprio volume d’affari per evitare di incorrere in una maggiore tassazione». Nulla è stato invece previsto per quanto riguarda la ripartizione dell’onere contributivo: «Per i professionisti della gestione separata Inps, l'onere grava per intero sul lavoratore. Riteniamo quindi necessario che anche le partite Iva della Gestione separata abbiano la stessa ripartizione dell’onere contributivo, prevedendo meccanismi di rivalsa obbligatoria sul committente e contemporaneamente un aggancio dei compensi a quelli previsti dai Ccnl per analoghe professionalità». Il popolo delle partite iva anche a Como è numeroso: «Fare una stima è pressochè impossibile – conclude Tallore – Nidil ne intercetta almeno un centinaio all’anno. Le problematiche maggiori sono quelle giuridiche e fiscali». Per maggiori informazioni: Ivan Talloru, Nidil Cgil Como, 335.5787653

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