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LA CONTAMINAZIONE RADIOATTIVA NON HA CONFINI… E NEMMENO CONTROLLI!
Un’indagine autonoma condotta dal giornale giapponese Shukan Asahi (poi confermata dall’autorità sanitaria giapponese) ha verificato la presenza di contaminazione da Cesio 137 nella confettura di mirtilli “Fior di frutta” confezionata dall’azienda Rigoni di Asiago.
I mirtilli, riporta l’articolo, sono di provenienza bulgara e viene evocata l’incidenza del fallout di Chernobyl.
Questo riscontro pone degli inquietanti interrogativi sulla circolazione degli alimenti radioattivi nella Comunità Europea e, ancor di più, a livello intercontinentale.

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Dal 10 dicembre potrà svolgersi l'ultima votazione alla camera. E' essenziale fare il possibile perchè non si raggiunga la maggioranza dei due terzi in modo da consentire un referendum sul disegno di legge.

L'impressione è che si stia sottovalutando la portata della questione che sta passando in sordina. E' il momento, senza retorica, di fare appello alla massima unità. Il percorso di opposizione alla riforma sarà lungo ed è necessario prepararsi.

Di seguito un pò di rassegna stampa. Allego anche il documento di JPMorgan che a pagina 12 attacca frontalmente le costituzioni europee.

Un caro saluto,

Massimo Lozzi

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da Enzo Arighi - mentre a Como, tra le città piu’ inquinate della Lombardia (che a sua volta è tra i territori piu’ inquinati d’Europa) nessuno pensa a DOMENICHE A PIEDI – BLOCCHI DEL TRAFFICO PRIVATO E POTENZIAMENTO (A COSTI SOCIALI RAGIONEVOLI DEI MEZZI PUBBLICI )
IL GRANDE ALEX ZANOTELLI SCRIVE :

VERSO IL COP 19- VARSAVIA, 11-12 NOVEMBRE 2013

SULL’ORLO DELL’ABISSO ECOLOGICO

Stiamo andando nel silenzio generale verso un altro importante appuntamento internazionale: la Conferenza delle Parti (COP 19) che si terrà a Varsavia, 11-12 novembre. Eppure non c’è nell’agenda dei nostri politici.

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di Roberto Romano - La legge di stabilità approvata dal governo è inutile perché non sceglie né la distribuzione del reddito, né lo sviluppo, né il governo della spesa pubblica

Sembra che la “crisi nella crisi” dell’Italia rispetto ai principali paesi europei sia una invenzione. Da molti anni il Pil dell’Italia cresce meno di quello medio europeo, ormai stabilmente del meno 1%. L’effetto cumulato è di 16 punti percentuali tra il 2003 e il 2013, con una brusca riduzione a partire dal 2007 di 8 punti percentuali. Per dare un ordine di grandezza della crisi nella crisi dell’Italia, possiamo dire che il nostro paese ha perso per strada qualcosa come 240 miliardi di euro di minore crescita rispetto all’Europa. Gli effetti sull’occupazione, sul tessuto produttivo, sulla dinamica della spesa in consumi, financo nella distribuzione del reddito, è quello di aver fatto retrocedere il tenore di vita degli italiani ai livelli del 1992.

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